Iwata, contrariamente a Yamauchi, ho avuto modo di "conoscerlo" discretamente bene, per quel che si può dire di conoscere un dirigente d'azienda (e le virgolette sono messe apposta per questo).
Manco a dirlo sono due presidenti che hanno operato in tempi, anzi verrebbe da dire ere geologiche (!!!) diversissime sia per l'industria che per il rapporto della stessa con i media che ovviamente ha giocato di suo... in automatico a favore di Iwata - comunque a naso molto diverso dal predecessore anche caratterialmente. Ma tant'è.
Ciò detto, Iwata è stato un creativo al comando di una big del videogioco (si potrebbe obiettare che anche Kutaragi lo fosse, ma a mio parere è più un tecnico) e questo al giorno d'oggi è veramente merce rara.
Così come raramente si vedono persone ai ranghi aziendali così alti riconoscere apertamente i propri errori: i suoi "please understand" sono diventati una mezza perculata ma il pubblico dimentica con troppa facilità che un buon 95% degli addetti ai lavori è campione mondiale di scaricabarile. Questo fermi restando gli errori (con particolare riferimento alla generazione in corso) che pure ci sono stati e l'azienda ha pagato pesantemente. Ma il mio è un discorso di vedute ben più ampie e non certo limitato agli ultimi 4-5 anni.
Satoru Iwata se ne va lasciando un'eredità pesantissima, per quanto mi riguarda l'auspicio è che il suo posto possa restare nelle mani di un creativo, perchè sono convinto che solo questo tipo di approccio sia in grado di risollevare Nintendo da un periodo oggettivamente complicato.