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Turrican3

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Il perverso rapporto tra media e publisher

Aperto da Turrican3, 15 Marzo, 2012, 14:15:39

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Turrican3

Tutto, come al solito, da "non addetto ai lavori" (ma con qualcosina diciamo... sentita in giro, naturalmente senza alcun riferimento esplicito/specifico)

Vorrei provare a fare il punto sulla situazione, stimolato dalla discussione nata in seno al thread di Mass Effect 3.

Io non credo ci siano di mezzo mazzette per quel che concerne i votoni. I soldi certamente girano quando si parla di esclusive da strappare alla concorrenza, ma quella è ben diversa faccenda, peraltro pure lecita in regime di concorrenza.

Sono invece dell'idea che i voti gonfiati - che, per inciso, non reputo indispensabili perchè una recensione la si può plasmare in tanti modi anche senza numeretti - siano frutto del perverso rapporto tra publisher e media del settore. E fin qui tutto sommato nulla di nuovo: è abbastanza chiaro che chi venisse "tagliato fuori" dal giro del materiale pre-rilascio risulterebbe penalizzato in confronto a chi invece potesse accedervi, semplicemente perchè verrebbe meno ciò su cui si dovrebbe scrivere ed informare i lettori.

Il problema qui è che tutto è molto più subdolo, sfumato, "underground" se mi consentite il termine. In soldoni: nessuno, secondo me, andrà mai a bussare alla porta del redattore con una bella valigetta piena di quattrini per ottenere un voto gonfiato. Esistono altresì documentati episodi di blacklisting di questo o quel sito/rivista.

Come spiegarli?
Proviamo per un attimo a ripercorrere la genesi tipica dell'hype dietro un qualsiasi titolo AAA.

Generalmente abbiamo:

1. un pre-preannuncio (il mese prossimo un titolo sconvolgente!)
2. un preannuncio (lo sviluppatore XYZ è al lavoro su un nuovo titolo!)
3. un annuncio (lo sviluppatore XYZ presenta: titolo-del-gioco)
4. mesi e mesi di preview/trailer/immagini e quant'altro
5. anteprima/pre-recensione
6. recensione, in genere pronta al day-one se non prima

Bene, adesso proviamo ad immaginare che cosa potrebbe succedere se tagliassimo i passi da 1 a 5, e la recensione fosse pronta dopo 7-10 giorni (e deve andarti di lusso, pensiamo a titoli mastodontici come degli openworld da 50, 70 o più ore) anzichè essere disponibile il giorno dell'uscita del gioco nei negozi.

In un mondo in cui l'informazione corre a 200 all'ora, quale realtà commerciale si può permettere il lusso di concedere vantaggi del genere alla concorrenza? E si badi bene che il discorso vale anche per la carta stampata: se il publisher XYZ compra un certo numero di pagine di inserzioni chi si occupa di gestire la rivista magari "raccomanderà" ai redattori la manica larga in fase di giudizio. E l'intensità della suddetta "raccomandazione" sarà, con ogni probabilità, direttamente proporzionale al budget stanziato per il marketing del suddetto gioco ABC.

Il quadro a questo punto è ben delineato.
Comportati "bene" e avrai tutto ciò che ti serve per mandare avanti la rivista/sito business. Se sgarri però sei fuori.

Rh_negativo

Come hai detto l'esistenza di Black List è ben documentata ormai.
Non credo neanche io alle valigette piene di banconote ma pensare che una "testata amica" possa avere un trattamento di favore (copie review prima, invito agli studios, intervista, foto in anteprima ecc...) è abbastanza facile.
Come è facile ipotizzare conflitti di interesse se chi recensisce deve vendere spazi pubblicitari o ancore se ha un proprio shop.

Ma imho spesso il motivo del votone al titolo "grosso" sta proprio nel fatto che nessuno ha il coraggio di stroncare un titolo "grosso"... ma questo è un altro discorso...

Turrican3

In realtà secondo me c'è un filo che lega moooooolti dei titoli che ho in mente, e che ho volutamente tralasciato nel post iniziale.
Vediamo se qualcuno condivide o meno, ma non lo dico esplicitamente, mi limito a lanciare un indizio. :D


Provate a pensare ad un gioco Nintendo first party come ad esempio un Super Mario Galaxy.

A roba del genere mancano alcuni dei punti-tipo che ho elencato. Perchè?

Sono più bravi? Per me sì (in tante cose del "fare videogiochi"), ma nello specifico la cosa non è per nulla rilevante.
Sono più "onesti"? No, secondo me la vera risposta all'interrogativo sta da un'altra parte.

Frozzo

Citazione di: Turrican3 il 15 Marzo, 2012, 14:15:39
Il quadro a questo punto è ben delineato.
Comportati "bene" e avrai tutto ciò che ti serve per mandare avanti la rivista/sito business. Se sgarri però sei fuori.

In parte ho risposto nel thread di Metacritic, però su questo punto voglio intervenire. Per me succede l'esatto contrario, sono le riviste ad aver il coltello dalla parte del manico, perchè un nome affermato può mettere in crisi un videogioco stroncandolo nella recensione, e quindi i publisher ungono gli ingranaggi del meccanismo (e gli ingranaggi si fanno ungere in un modo talmente facile da far spavento e schifo).

Turrican3

Secondo me il coltello dalla parte del manico ce l'ha chi ha meno da perderci.

Il fornitore lecito di... materiale è uno e uno solo: il publisher.
Le riviste, online e cartacee, sono una caterva.

Se il publisher taglia i ponti, la rivista dove andrà mai a reperire il materiale di cui scrivere? Se anche per assurdo lasci perdere tutta la fase di hype concentrandoti "solo" sulla recensione, per stilarla hai bisogno del gioco e se nessuno ti da' la review-copy con largo anticipo, l'unica è procurarsi quella retail. Con impatti disastrosi sui tempi di pubblicazione della recensione. E chi andrà mai a interessarsi ad una recensione che esce con 10-15 giorni di ritardo rispetto agli altri, se non oltre? (vedi cartaceo)

Proviamo a guardarla dal lato del publisher: il sito/rivista XYZ mi stronca il gioco ABC. Premesso che oggi come oggi, da quel che vedo sui forum, "stroncare" equivale ad assegnare un voto inferiore al 9 (il che già rende l'idea di quanto abbiam mandato a puttane il sistema di valutazione, oggi compresso nel ristrettissimo range tra 7 - ciofeca e 10 - capolavoro), il problema è che il mercato è al ribasso. Se anche vuoi andare controcorrente e assegnare un "giusto" voto (stroncante, lol) al giocone rischiando il blacklisting, non stai affatto mettendo pressione al publisher: semplicemente, se i rapporti dovessero incrinarsi, per ciascuna redazione che prova a puntare i piedi ci saranno sempre 4-5 ben disposte ad assegnare voti di manica larga.

E qui si arriva al punto cruciale.

Il "problema" secondo me ha origine nel target.
In 95 casi su 100 la macchina dell'hype viene messa in moto per categorie ben precise di giochi: titoli AAA pensati per l'utenza cosiddetta "core" che oggi sta sul trittico PC/PS3/360.

Questo significa per me una ed una sola cosa: che (da tempo peraltro) le recensioni sono diventate uno strumento di marketing addizionale, una sorta di pubblicità non-tanto-occulta. Il mercato cioè si è adattato all'utenza, e le offre in pasto ciò che essa desidera.

Ecco perchè con un Mario Party a caso il giocattolo testè descritto non funziona: non perchè in Nintendo sono dei santi (figuriamoci...) ma perchè quel tipo di target va gestito in maniera totalmente differente, e la suddetta pubblicità-ombra va inserita ad arte in contesti differenti dalla testata multipiattaforma generalista.

Frozzo

Citazione di: Turrican3 il 16 Marzo, 2012, 09:57:54
Secondo me il coltello dalla parte del manico ce l'ha chi ha meno da perderci.

Il fornitore lecito di... materiale è uno e uno solo: il publisher.
Le riviste, online e cartacee, sono una caterva.

Se il publisher taglia i ponti, la rivista dove andrà mai a reperire il materiale di cui scrivere? Se anche per assurdo lasci perdere tutta la fase di hype concentrandoti "solo" sulla recensione, per stilarla hai bisogno del gioco e se nessuno ti da' la review-copy con largo anticipo, l'unica è procurarsi quella retail. Con impatti disastrosi sui tempi di pubblicazione della recensione. E chi andrà mai a interessarsi ad una recensione che esce con 10-15 giorni di ritardo rispetto agli altri, se non oltre? (vedi cartaceo)

Ma il publisher non potrà mai tagliare i ponti con, ad esempio, IGN o Edge, ne guadagnerebbe solo uno spaventoso danno d'immagine. E' come l'economia, lì ci sono aziende "too big to fail" e qui ci sono riviste.

Citazione
Proviamo a guardarla dal lato del publisher: il sito/rivista XYZ mi stronca il gioco ABC. Premesso che oggi come oggi, da quel che vedo sui forum, "stroncare" equivale ad assegnare un voto inferiore al 9 (il che già rende l'idea di quanto abbiam mandato a puttane il sistema di valutazione, oggi compresso nel ristrettissimo range tra 7 - ciofeca e 10 - capolavoro), il problema è che il mercato è al ribasso. Se anche vuoi andare controcorrente e assegnare un "giusto" voto (stroncante, lol) al giocone rischiando il blacklisting, non stai affatto mettendo pressione al publisher: semplicemente, se i rapporti dovessero incrinarsi, per ciascuna redazione che prova a puntare i piedi ci saranno sempre 4-5 ben disposte ad assegnare voti di manica larga.

Dipende, come ho scritto sopra, dal bacino d'influenza. Parecchie riviste possono permettersi di puntare i piedi per ottenere benefici economici e il publisher è costretto ad accettare, pena un danno nelle vendite.

Citazione
E qui si arriva al punto cruciale.

Il "problema" secondo me ha origine nel target.
In 95 casi su 100 la macchina dell'hype viene messa in moto per categorie ben precise di giochi: titoli AAA pensati per l'utenza cosiddetta "core" che oggi sta sul trittico PC/PS3/360.

Questo significa per me una ed una sola cosa: che (da tempo peraltro) le recensioni sono diventate uno strumento di marketing addizionale, una sorta di pubblicità non-tanto-occulta. Il mercato cioè si è adattato all'utenza, e le offre in pasto ciò che essa desidera.

Ecco perchè con un Mario Party a caso il giocattolo testè descritto non funziona: non perchè in Nintendo sono dei santi (figuriamoci...) ma perchè quel tipo di target va gestito in maniera totalmente differente, e la suddetta pubblicità-ombra va inserita ad arte in contesti differenti dalla testata multipiattaforma generalista.

Guarda, che le recensioni siano uno strumento di marketing è vero da 15 anni (come ho scritto nell'altro thread), non sono così sicuro che l'utenza voglia questo però, alla fine se un gioco da 7 si becca un 10 sono convinto che parte dell'utenza core (quella che non ha tatuato sul culo il logo dell'azienda preferita) sia in grado di accorgersene e di prendere contromisure di boicottaggio, dalla critica nel forum al cambio del sito.

Turrican3

Boh, io vedo in giro più critiche feroci quando un gioco prende 8 piuttosto che di fronte a un 9 o un 10.
E direi che è anche abbastanza naturale. :D

Frozzo

Citazione di: Turrican3 il 16 Marzo, 2012, 11:58:27
Boh, io vedo in giro più critiche feroci quando un gioco prende 8 piuttosto che di fronte a un 9 o un 10.
E direi che è anche abbastanza naturale. :D

Non sempre, molti giochi 10/10 sono stati demoliti una volta constatato che erano voti pompati a dir poco. Poi come sempre dipende dal bacino d'utenza, è chiaro che se vai su un sito indirizzato verso una certa hardware house vedrai meno critiche al 10 in esclusiva e di più all'8 in multipiatta.

Rh_negativo


Blasor


Turrican3

LOL meravigliosa, NeoGAF non si smentisce mai. :lol:

Comunque tornando in tema provo a rilanciare (in merito soprattutto all'intervento precedente di Frozzo) sulla questione delle responsabilità: ma se il coltello dalla parte del manico ce l'hanno i media, come si spiegano allora blacklisting e casi-Gerstmann? :|

Frozzo

Citazione di: Turrican3 il 17 Marzo, 2012, 17:22:29
LOL meravigliosa, NeoGAF non si smentisce mai. :lol:

Comunque tornando in tema provo a rilanciare (in merito soprattutto all'intervento precedente di Frozzo) sulla questione delle responsabilità: ma se il coltello dalla parte del manico ce l'hanno i media, come si spiegano allora blacklisting e casi-Gerstmann? :|

E secondo te i blacklisting alle testate importanti danneggiano di più il Publisher che viene sputtanato o la testata che "poverina è vittima del boicottaggio"? Il blacklisting può andare bene per la piccola realtà forse, quando si sale di livello è inevitabile venire a patti con le e-zine e i giornali (che poi i giornali, ormai è rimasta giusto Edge che guardacaso ogni tanto stronca "incomprensibilmente" qualche gioco). Il caso Gerstmann è emblematico in tal senso, la Eidos ha avuto un danno d'immagine enorme.

Turrican3

Osservazione acuta. :sisi:
In particolare tenderei a condividere la faccenda-Edge, perchè potrebbe spiegare i voti che spesso non vanno mai a genio... a nessuno!

Tuttavia a questo punto i conti non mi tornano del tutto: perchè credo che siamo tutti concordi nel sostenere che specialmente nella generazione attualmente in corso c'è stato un immane appiattimento verso l'alto delle valutazioni. Mi pare che questo cozzi clamorosamente con il presunto "ricatto" dei media ai danni dei publisher, insomma se i siti/riviste potessero fare un po' come gli pare non dovremmo attenderci qualche stroncatura (anche clamorosa) in più?

A meno che... a meno che le relazioni tra media e publisher non siano ancora più complesse, e sussista in realtà una sorta di tacito accordo/rispetto reciproco. :mmmm:


PS: sul caso-Gerstmann boh, la mia impressione è che il danno d'immagine sia stato risicatissimo (nel senso di ristretto a quella fascia di utenza mediamente più informata del solito... che non è certo quella che "fa mercato")

Frozzo

Citazione di: Turrican3 il 18 Marzo, 2012, 09:33:19
Osservazione acuta. :sisi:
In particolare tenderei a condividere la faccenda-Edge, perchè potrebbe spiegare i voti che spesso non vanno mai a genio... a nessuno!

Tuttavia a questo punto i conti non mi tornano del tutto: perchè credo che siamo tutti concordi nel sostenere che specialmente nella generazione attualmente in corso c'è stato un immane appiattimento verso l'alto delle valutazioni. Mi pare che questo cozzi clamorosamente con il presunto "ricatto" dei media ai danni dei publisher, insomma se i siti/riviste potessero fare un po' come gli pare non dovremmo attenderci qualche stroncatura (anche clamorosa) in più?

E perchè mai, se il publisher accontenta la rivista e la rivista accontenta il publisher, è normale che finisca tutto a tarallucci e 10/10



Citazione
PS: sul caso-Gerstmann boh, la mia impressione è che il danno d'immagine sia stato risicatissimo (nel senso di ristretto a quella fascia di utenza mediamente più informata del solito... che non è certo quella che "fa mercato")

Eh mica tanto, sono partite petizioni e boicottaggi a pioggia, la notizia è finita anche su testate non videoludiche, lo schiaffo l'han preso pieno  :sisi: