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[MOVIE] Joker (2019)

Aperto da Sensei, 13 Agosto, 2018, 20:27:01

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Giulo75

Ma in pratica è il remake di Re per una notte.  :hmm:

SilentBobZ

#31
Io conosco moooooolto bene le malattie mentali comunemente identificate con la parola follia o pazzia , ho vissuto per 4 anni insieme a sei 6 persone "folli" notte e giorno nella stessa casa.
Non è facile sembrare folli ma il caro Joaquin Phoenix si è calato perfettamente nel ruolo.
Blocco nascosto
La sindrome pseudobulbare è una condizione causata da lesioni o patologie neurologiche ed è caratterizzata da risate e pianti incontrollabili, che hanno un impatto devastante sulla qualità della vita di chi ne soffre. Spesso, infatti, i pazienti tendono all'isolamento sociale, all'ansia e alla depressione. È la malattia di cui soffre il personaggio di Arthur Fleck, interpretato nel film "Joker" da Joaquin Phoenix.
[close]

Potrei scrivere almeno 6 film descrivendo e non romanzando nulla i miei 6 amici di cui sopra, amici fratelli , mi mancano tanto anche se sono sempre  dentro di me, a volte tutti insieme  :look:

Turrican3

#32
https://fumetti.badtaste.it/2019/10/joker-ecco-la-recensione-a-fumetti-di-leo-ortolani/267251/

Diciamo che a Ortolani il film non è piaciuto molto. :asd: :lol:

NB: rido per la striscia beninteso, non per prendere in giro l'autore :D

Giulo75

Citazione di: Turrican3 il 28 Ottobre, 2019, 14:49:34
https://fumetti.badtaste.it/2019/10/joker-ecco-la-recensione-a-fumetti-di-leo-ortolani/267251/

Diciamo che a Ortolani il film non è piaciuto molto. :asd: :lol:

NB: rido per la striscia beninteso, non per prendere in giro l'autore :D
Ortolani in fatto di cinema ha dei gusti personali spesso discutibili. Per non dire pessimi.  :lol:

Elendil

Sono d'accordo che Phoenix sia bravissimo a rappresentare la malattia mentale, ma per il resto mi spiegate perché questa versione grillina di V for Vendetta che tra l'altro nel finale rinnega anche se stessa sarebbe così interessante?

3cod3

Citazione di: Giulo75 il 16 Ottobre, 2019, 19:31:46
Ma in pratica è il remake di Re per una notte.  :hmm:

Con una spruzzata di Taxi driver.

Giulo75

#36
Citazione di: Elendil il  2 Marzo, 2020, 01:49:21
Sono d'accordo che Phoenix sia bravissimo a rappresentare la malattia mentale, ma per il resto mi spiegate perché questa versione grillina di V for Vendetta che tra l'altro nel finale rinnega anche se stessa sarebbe così interessante?

Perché il film si chiama Joker.  :D
Comunque noi appassionati di comics dovremmo guardare questi film dimenticando momentaneamente le versioni cartacee altrimenti non ci godiamo nulla.
Almeno non hanno fatto pastrocchi come con V for vendetta o Wanted o la serie tv The Boys.
A mio parere rimane comunque un buon film. O no?  :hmm:

3cod3

#37
Ma si è un buon film, anche molto buono, senza dubbio, ma anche a livello di cinecomics secondo me si è visto di meglio.

Personalmente la parte centrale in cui cerca il padre la trovo inutile e poteva essere tolta o sostituita, per il resto ci sta tutto, e la scena della scalinata rimane iconica.

laikacomehome

Secondo me è un gran film che ha avuto la sfortuna di uscire nell'anno di una delle migliori pellicole del decennio, e cioè Parasite.
Delle ispirazioni avete già detto: Taxi Driver e Re per una notte, con The Killing Joke di Alan Moore, di cui riprende il tema della "giornata storta" e atmosfere, sullo sfondo.

Mentre Bong Joon-Ho analizza il tema del conflitto dal punto di vista delle classi sociali, prendendo come punto di vista quello collettivo, Philips pone al centro della questione il singolo individuo dimenticato dalla società, muovendosi su una linea grigia tra il renderlo un rappresentante di certe istanze e un semplice folle che trova la sua identità nell'omicidio, coadiuvato da una comunità che ha smesso di curarsi di questi problemi.

A mancare (e secondo me era questo ad aver generato apprensione nelle autorità statunitensi) è la riflessione sul senso di colpa cristiano tipica del cinema di Scorsese, e il poterlo scambiare per un simbolo di lotta armata e proletaria.
Dico poterlo scambiare perché mi pare che il finale una posizione la prenda sebbene in modo non chiarissimo: Joker è un Donato Bilancia e non Lenin vestito da clown, un animale che ha deciso di diventare predatore e non preda in quell'assetto valoriale, e la scena del sorriso sull'auto e del manicomio sono strumentali a questo discorso.
È uno stronzo che voleva un grande palco dove esibirsi. Tutto qui.

PS: interessante è pure il capovolgimento rispetto ai fumetti, dove i villain nascono proprio in contrapposizione a Batman (cosa che fa capire anche il commissario Gordon alla fine di Begins); un freak che motiva altri freak.
Qua pare sia esattamente il contrario.

Giulo75

C'è anche da fare mente molto aperta perché il film è ambientato in una New York anni 70-80. Ai tempi di Callaghan per intenderci. O Taxi Driver per l'appunto.

Ecco, la critica migliore che gli si può fare è quella di aver sfruttato una realtà passata per facilitare la sceneggiatura.

Elendil

#40
Citazione di: 3cod3 il  2 Marzo, 2020, 11:41:30
Ma si è un buon film, anche molto buono, senza dubbio, ma anche a livello di cinecomics secondo me si è visto di meglio.

Personalmente la parte centrale in cui cerca il padre la trovo inutile e poteva essere tolta o sostituita, per il resto ci sta tutto, e la scena della scalinata rimane iconica.

Ha cose buone e cose pessime. In particolare peggiora quando si dimentica di tenere a distanza il fumetto da cui è tratto - vedi le scene con Bruce Wayne bambino o con l'assassinio dei genitori. Poi è imbarazzante tutto il dialogo negli studi televisivi, sembra una puntata di Otto e Mezzo con Di Battista ospite, e il finale che rinnega il film (era tutta immaginazione?) mostra che anche il regista era un po' in imbarazzo.

Inoltre ho trovato stravista e realizzata così e così l'amica immaginaria.

Diciamo che è un film discreto, che gioca furbamente sul confine tra essere film d'autore e cinecomic, ma che alla fine "è un film profondo, per essere un cinecomic".

La cosa riuscita davvero è la rappresentazione della malattia mentale, e la recitazione sopra le righe di phoenix ci sta tutta.


EDIT by Turry - inseriti tag spoiler

3cod3

#41
Citazione di: Elendil il  2 Marzo, 2020, 12:04:37
Ha cose buone e cose pessime. In particolare peggiora quando si dimentica di tenere a distanza il fumetto da cui è tratto - vedi le scene con Bruce Wayne bambino o con l'assassinio dei genitori. Poi è imbarazzante tutto il dialogo negli studi televisivi, sembra una puntata di Otto e Mezzo con Di Battista ospite, e il finale che rinnega il film (era tutta immaginazione?) mostra che anche il regista era un po' in imbarazzo.

Inoltre ho trovato stravista e realizzata così e così l'amica immaginaria.

Diciamo che è un film discreto, che gioca furbamente sul confine tra essere film d'autore e cinecomic, ma che alla fine "è un film profondo, per essere un cinecomic".

La cosa riuscita davvero è la rappresentazione della malattia mentale, e la recitazione sopra le righe di phoenix ci sta tutta.

E' vero anche la didascalica scena al talk show poteva essere fatta meglio, verissimo (quella di re per una notte gli sta sopra tre spanne).
Comunque è un buon film alla fine, ma niente può contro i colossi che sono piovuti nel 2019: Parasite, C'era una volta, Irishman, Jojo rabbit, 1917, Midsommar, tutti film ampiamente migliori.

Turrican3

#42
@Elendil occhio agli spoiler! :sweat:

EDIT condivido il posizionamento di @3cod3, li piazzo uguale

laikacomehome

#43
Citazione di: Elendil il  2 Marzo, 2020, 12:04:37
Ha cose buone e cose pessime. In particolare peggiora quando si dimentica di tenere a distanza il fumetto da cui è tratto - vedi le scene con Bruce Wayne bambino o con l'assassinio dei genitori. Poi è imbarazzante tutto il dialogo negli studi televisivi, sembra una puntata di Otto e Mezzo con Di Battista ospite, e il finale che rinnega il film (era tutta immaginazione?) mostra che anche il regista era un po' in imbarazzo.

Inoltre ho trovato stravista e realizzata così e così l'amica immaginaria.

Diciamo che è un film discreto, che gioca furbamente sul confine tra essere film d'autore e cinecomic, ma che alla fine "è un film profondo, per essere un cinecomic".

La cosa riuscita davvero è la rappresentazione della malattia mentale, e la recitazione sopra le righe di phoenix ci sta tutta.
Secondo me il finale è simbolico, non è immaginario: ti vuole restituire l'idea di un personaggio che cercava un palcoscenico, e servirebbe (in maniera non del tutto limpidissima) a svolgere la funzione di cornice morale in cui inquadrare Joker stesso da parte dello spettatore (tipicamente scorsesiana), e cioè come predatore di un sistema che non ha mai avuto la volontà di abbattere e pazzo seriale omicida, di cui la società si era colpevolmente dimenticata - non perché vittima ma perché dannoso per la collettività, insomma il motivo per cui in Italia si dispone la misura di sicurezza ai soggetti non imputabili - e che trova la sua identità nell'ammazzare la gente.

Anche la scena tra lui e De Niro la trovo iconica, soprattutto nel confronto tra il presentatore che lo accusa continuamente di auto assolversi.
"Non siamo tutti terribili", e la sua non è una giustificazione.
Mi piace perché, fondamentalmente, non c'è una verità assoluta tra le due posizioni.

A margine, Philips in quel frangente ricalca il Commissario Gordon in The Killing Joke. Commissario che, dopo aver visto la figlia picchiata, stuprata e ridotta a invalida, chiede ancora a Batman di prendere Joker "secondo le regole", per mostrargli che "il sistema funziona".
E quello per me è il vero tocco di classe di Alan Moore: anche Gordon è pazzo. Continuare a credere ciecamente nelle istituzioni e nel comando normativo centrale, che vuole assoluto, immutabile nel tempo, carico di valori e non un precipitato di un certo momento sociale, è una cosa folle. O, per dirla alla Grant Morrison, Gordon soffre di "ultrasanità" mentale.
Stessa cosa il Franklin di De Niro: porca puttana sei in una città con dei ratti giganti e il candidato sindaco che viene a dire in televisione che i poveri sono un ammasso di merda, ancora non ti rendi conto di quanto sia strutturato e strutturale il problema?
Chi è veramente il folle, qui?
:asd:


EDIT by Turry - aggiunto pure qui il tag spoiler nell'intervento originale di Elendil

Rot!

#44
Citazione di: Elendil il  2 Marzo, 2020, 01:49:21
Sono d'accordo che Phoenix sia bravissimo a rappresentare la malattia mentale, ma per il resto mi spiegate perché questa versione grillina di V for Vendetta che tra l'altro nel finale rinnega anche se stessa sarebbe così interessante?

In che senso questa versione rinnega se stessa?
Francamente non mi sarebbe mai venuto di accostare i due film, in fondo V e' e rimane un eroe positivo, Joker vuole essere solo la metafora di tempi impazziti dove un folle puo' cavalcare (inconsapevolmente) la rabbia della gente.

A me il film non ha entusiasmato, l'ho trovato davvero troppo derivativo (taxi driver e king of comedy su tutti) per essere un film d'autore e il messaggio mi e' sembrato un filino semplicistico e confuso. Persino un sinistrorso come me ha storto il naso.
Credo che comunque il discorso dipenda molto da come lo metti in cornice: oltre ad avere una qualita' realizzativa davvero di livello, nel contesto dei cinemcomix Joker spinge un po' su temi che vanno al di la' delle solite scazzottate fra omini in calzamaglia. Insomma mi pare che Joker faccia il lavoro sporco di riportare un po' di ciccia sul tavolo del cinema popolare. Una cosa non necessariamente negativa.

Saluti

Edit: scusate ci ho messo ore a postare e si sono aggiunti un sacco di interventi. Ho scritto molte cose gia' scritte e chiesto cose gia' chiarite. Chiedo venia  :bua: