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[MOVIE] La migliore offerta

Aperto da Turrican3, 14 Gennaio, 2013, 13:59:16

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Turrican3

   

Un Tornatore per me totalmente inedito... dove il "per me" è quello di uno spettatore che era rimasto a Nuovo Cinema Paradiso oppure La leggenda del pianista sull'oceano.

Un Geoffrey Rush per l'ennesima volta in formissima (coadiuvato a sprazzi da un altro mostro sacro quale Sutherland senior) veste i panni di Virgil, un esperto antiquario e battitore d'asta il cui unico rapporto col sesso opposto è quello "virtuale" di una sterminata e inestimabile collezione d'opere d'arte a tema femminile che ha raccolto nel corso di tutta una vita.

Vita che però verrà totalmente stravolta dall'incontro con una misteriosa ragazza, che gli richiede una perizia per la vendita del patrimonio lasciatole dai genitori... una vicenda i cui risvolti stravolgeranno per sempre l'esistenza di Virgil.

Il film è lunghetto ma devo dire che la visione scorre in maniera piacevole. Come detto è un Tornatore che non ti aspetti, un po' thriller e un po' noir, con l'epilogo tutto da scoprire. Secondo me merita, ma decisamente non è un film allegro. :D

Mystic

mettere un link.. un trailer. .qualcosa no eh?  :bua:

ho dovuto quindi perder tempo su google per trovare il film menzionato.. ma pensa te   :tsk: :hihi:




Turrican3


Blasor

#3
Devo dire che la nuova moda di "sondaggiare" il pubblico per riproporre in sala film di passate stagioni mi piace.

Ad ogni modo, sono rimasto di sasso. Dopo più di dieci anni sono tornato ad amare Tornatore, che dall'inizio del nuovo millennio trovavo ormai insopportabile.
E' un film dal setting volutamente ubiquo, dal gran cast (tolti i prevedibili pure Jim Sturgess che dopo Upside Down m'aveva un po' fatto cadere le palle, qui in un ruolo simile ma decisamente migliore), che gioca sull'equilibrio tra i sentimenti e il pragmatismo, inframezzati da vari gradi di fobia e di come tutto questo possa tranquillamente passare in secondo piano rispetto ad un più grande, quasi perverso disegno.
Devo dirlo, il maggior accento sulle questioni di cuore di Virgil rispetto all'automa che mi interessava particolarmente, ad un certo punto mi stava infastidendo. Ma alla luce di come si sono giocati questa carta, son rimasto spiazzato e ho finito per apprezzare la scelta.


Constatando che trovo l'annata particolarmente di valore per il cinema italiano, coronamento di un trend d'uscita dal pantano in atto ormai da anni, mi chiedo: perché non investire di più sul feeling estero? Ma non parlo delle facilonerie alla Muccino negli USA, proprio di una produzione di talento che guardi più all'internazionalità, ma con l'impronta tipica nostrana alla regia-scrittura. Perché diciamocelo, a fare bei film con setting prettamente nostrano saranno rimasti in tre-quattro per puzza, solitamente devi inseguire Tony Servillo per scovarli. Se le aperture internazionali mi portano a film come This Must Be the Place o questo, preferisco ci investano di più e ci metto la firma.

Turrican3

[semiOT]
Trovo sia una problematica affine anche ad altri settori... facile che il pensiero voli subito alla musica ad esempio.

Personalmente il mio timore è che strizzare troppo l'occhio all'estero rischi di snaturare "l'italianità" del prodotto, e manco a dirlo a quel punto uno potrebbe anche cominciare a domandarsi come mai non si riesca a sfornare roba che possa avere un appeal valido anche al di fuori dei confini nazionali. Però mi rendo conto che il discorso non è per nulla banale. :bua: :sweat:

Blasor

Preciso infatti che il mio discorso è da considerarsi come alternativa nel caso non funzioni il "completamente italiano", che è un problema diffuso. A ben vedere gente come Sorrentino e Molaioli è riuscita a rilanciarlo benissimo, ma non si campa di pochi per ristabilire una nomea e se persino registi storici accusano il colpo, io dico di puntare (o ri-puntare, valido già per Tornatore) all'estero. Preferisco un'"italianità" inoppugnabile in analisi ad una stantia sbattuta in faccia, tutto qui.

Io, seriamente, ritengo Malèna uno dei film più brutti mai fatti e non era solo colpa della Bellucci. Da lì in poi, vuoi per il trauma o per filone stilistico che seguiva Tornatore, è stata noia senza mordente, film che ricordo a stento. Con riluttanza mi sono avvicinato a "La migliore offerta" e c'ho rivisto tutto quello che mi è mancato in questi anni, da un'intimità potente e affatto scontata ad una ragnatela di eventi che effettivamente cattura.