News:

in collaborazione con:

Menu principale

Satoru Iwata

Aperto da Bluforce, 13 Luglio, 2015, 07:11:56

Discussione precedente - Discussione successiva

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questa discussione.

Turrican3

#105
Citazione di: Blasor il 25 Gennaio, 2022, 13:36:25
Spero non sia softcover, l'originale è hardcover.

Sembra proprio così invece, niente copertina rigida. :|

Ad onor del vero l'edizione in inglese che già possiedo (consigliatissima per chiunque abbia apprezzato questo CEO davvero unico, sebbene si potrebbe obiettare sia quasi più un'autobiografia filosofica che non un tomo su un grande dell'industria del videogioco... ma forse per questo lo consiglierei ancor di più) non è proprio esaltante dal punto di vista della qualità del prodotto, carta in primis, ma pazienza, son comunque contentissimo che sia arrivato in una lingua a me comprensibile.

Blasor

Mh. Allora glela darò una possibilità, a Panini.

Turrican3

Ho modificato per chiarire meglio, poteva essere ambiguo. :sweat:

Sostanzialmente non sono proprio entusiasta della carta, possiedo dei libri teoricamente molto ma MOLTO più di nicchia realizzati infinitamente meglio. Non so dire per ovvii motivi se l'originale giapponese sia superiore da questo punto di vista, ma tant'è: come detto, non posso certo dirmi insoddisfatto dell'acquisto nel complesso, nè avevo alternative...

Blasor

Citazione di: Turrican3 il 25 Gennaio, 2022, 09:09:18
https://www.amazon.it/Chiedi-Iwata-Satoru/dp/8828761652

L'edizione italiana "Chiedi a Iwata!" dovrebbe essere disponibile a giorni. Amazon riporta il 27 gennaio come data di uscita. EDIT a breve, la data nel giro di poche ore è stata aggiornata al 10 febbraio /EDIT

C'è. Data finale: 3 marzo.

Turrican3


Blasor

Ce l'abbiamo fatta, finito dritto nell'ultima lista della spesa in fumetteria.



Pensavo molto peggio l'edizione, nonostante softcover.
Ora devo solo riuscire a leggerlo senza commuovermi :(

Turrican3

Preso pure io da un po', ma per adesso ho ancora qualche arretrato da smaltire...

stobbArt

Citazione di: Blasor il 18 Marzo, 2022, 22:25:22
Ce l'abbiamo fatta, finito dritto nell'ultima lista della spesa in fumetteria.



Pensavo molto peggio l'edizione, nonostante softcover.
Ora devo solo riuscire a leggerlo senza commuovermi :(

Impossibile :'(

Joe

Citazione di: Blasor il 18 Marzo, 2022, 22:25:22
Ce l'abbiamo fatta, finito dritto nell'ultima lista della spesa in fumetteria.



Pensavo molto peggio l'edizione, nonostante softcover.
Ora devo solo riuscire a leggerlo senza commuovermi :(

Più che commovente (escludendo forse la parte finale), questo è un libro stimolante e che ti fa apprezzare parecchio la figura professionale e umana di questo grande Personaggio.

Blasor

Citazione di: Joe il 19 Marzo, 2022, 13:09:48
Più che commovente (escludendo forse la parte finale), questo è un libro stimolante e che ti fa apprezzare parecchio la figura professionale e umana di questo grande Personaggio.

Assolutamente. Mi preoccupano più i personalissimi meccanismi mentali mentre leggo :notooth:

Blasor

Sono a metà del libro.

Citazione di: Blasor il 18 Marzo, 2022, 22:25:22Pensavo molto peggio l'edizione, nonostante softcover.

Rilancio. Giusto due refusi e un congiuntivo borderline per ora.


La prima parte dove racconta gli albori della sua carriera è stata bellissima sia per la sua figura, sia per il clima del periodo. Non mi aspettavo stesse effettivamente già parlando di proto-HAL.
Quando si entra nel vivo della parte Nintendo il registro cambia un po' e denota secondo me il meglio di lui. Esposizione e concetti chiari, una grande opinione di sé stessi ma anche delle persone con cui bisogna interfacciarsi. Niente di perfetto, come si è visto, ma indiscutibilmente valido e umano. Soprattutto se raffrontato a certe dinamiche lette ultimamente via social presso NoA.
Imho la dirigenza Nintendo lo aveva espressamente puntato all'epoca, anche perché sapeva come farsi notare.
Non vedo l'ora di arrivare a Itoi, che ri-colgo occasione per ringraziare infinitamente, insieme a tutta la redazione.

P.S. Iwata dice su HAL cose versissime, nel bene e nel male. E' un signore e non fa, almeno per ora, nomi particolari riguardo il periodo di crisi. A parte il suo, sentendosi in parte responsabile.
La storia di quella parte è rintracciabile sotto il nome di un titolo NES ben preciso: Metal Slader Glory.
Wikipedia sintetizza perfettamente tutto.

Turrican3

Giorno "perfetto" per ricordare questa figura per la quale si sprecano gli aggettivi.

Già 7 anni porcaccia la miseria. :'(

Blasor

Fine. Come mi era stato anticipato, un po' di fatica l'ho fatta nelle battute finali. Per non commuovermi, dico.
Sintetizzerei così: una personalità professionale davvero interessante che parla di sé stessa, supportata nella dissertazione da altre due ugualmente interessanti.

Nei limiti di quello era permesso o non permesso dire e riportare, così come di ciò è stato imbellettato per lo scopo, ho letto cose bellissime in così tanti ambiti diversi da ogni singola personalità coinvolta. C'è del corposo e quasi inedito Miyamoto nonostante non sia il suo libro, mentre Itoi potrebbe anche raccontarmi la sua giornata di oggi e lo considererei ancora un genio crossmediale come pochi. Da brividi la sua parte più "personale".
Bellissima la parte di Mother/Earthbound da entrambi i punti di vista, ci tenevo ed è accaduta in terza persona una parentesi Yamauchi, sulla parte Miyamoto di far aspettare i clienti, chissà perché ho fotografato il converso Prime 4 :sweat:
I discorsi su DS e Wii sono di un'onestà e una limpidezza rari.

In primis un libro per ricordare. Quindi uno che un fan Nintendo dovrebbe leggere almeno una volta nella vita. A quel punto pure un breve trattato di psicologia/filosofia aziendale.
In conclusione, un manifesto di cosa era e dovrebbe ancora essere Nintendo, nonché di quello che si ricercava nelle personalità alla guida.

Ryunam (aka Arren)

La figura di Iwata è stata per me decisiva, molto amata. Rappresentava una Nintendo nel momento dei suoi fasti più fanciulleschi e al contempo curiosamente sperimentali, che anziché inseguire ciecamente le tendenze del momento o l'onanismo della componentistica all'ultimo grido batteva strade audaci, forse in cerca di un ideale di divertimento utopico che fosse accessibile per chiunque e allo stesso tempo dotato di un'identità spiccata e di un'attrattiva per i veterani del settore.
In questo senso il periodo Wii è stato emozionante. Per carità, non era una fase esente da perplessità o lati deludenti, ma fin dai primi annunci, dal momento del lancio, si respirava una temperie di rivoluzione tangibile, ma sempre con grande onestà intellettuale, nel senso che tutta la novità ardita era sempre e solo sotto il segno di un ideale autentico di "gioco" che Iwata incarnava al meglio.

Della sua figura adoravo la modalità con cui interagiva con il pubblico, con i giornalisti e con gli stessi sviluppatori. Articolava come tutti sappiamo interviste pubblicamente consultabili (i famosi "Iwata Asks") che spesso includevano domande buffe, curiosità, aneddoti, battute spontanee e del tutto atipiche per uno spazio così ipocrita e ingessato come già allora era l'industria del videogioco, specialmente quella statunitense.
Oggi i vari Tweet degli sviluppatori e degli editori sono un coacervo di ostentazioni, di proclami e di "empower this, empower that", ma Iwata no, si divertiva a raccontare di come negli anni Novanta fosse entrato a gamba tesa nello sviluppo di Mother 2 e in pochi mesi avesse salvato nave e ciurma da un naufragio assicurato.
Ancora, era una figura distante mille miglia dal paradigma del burocrati incravattati che guidano le compagnie verso il tracollo creativo e pontificano su guadagni e consumatori, onta di cui lo stesso Reggie finì per macchiarsi adottando un lessico sempre più spudoratamente capitalistico e tronfio. Iwata no, si divertiva a meditare su un fascio di banane in diretta mondiale, o ad ammettere durante lo spacchettamento ufficiale del Wii U che avesse fatto un pastrocchio mentre sbustava gli accessori!



Nel libro emerge un aspetto che ho trovato illuminante: il rapporto tra la creazione artistica e la cultura informatica, in quanto Iwata nasce professionalmente come programmatore. Questo diviene per lui un bagaglio e un valore aggiunto, mai dimenticato. Spesso e volentieri si fanno considerazioni molto pregiudiziali sul fatto che la programmazione sia scollegata e incompatibile rispetto all'impeto creativo reale, anzi a volte si immagina che la prima sia totalmente fredda e agli antipodi rispetto al "calore" dell'arte. Penso che la vita e la carriera di Iwata, così come raccontate in questo testo, dimostrino l'opposto.

Poi per carità, io stessi ne criticai goliardicamente tante decisioni (ricordo lo sgomento in diretta quando con @Nessark assistemmo all'E3 in cui si presentava il Vitality Sensor, poi cassato giustamente prima ancora di venire al mondo...!).
Chi ricercava un approccio più graffiante nel videogioco probabilmente ebbe a considerarne la visione generale un po' troppo miope, o infantile. Ma la passione, sincera e dirompente... quella costituisce un unicum ancora oggi e non si può non provare tanta nostalgia verso quel tipo di spensieratezza.

Ifride

Citazione di: Blasor il 18 Luglio, 2022, 00:49:58Fine. Come mi era stato anticipato, un po' di fatica l'ho fatta nelle battute finali. Per non commuovermi, dico.
Sintetizzerei così: una personalità professionale davvero interessante che parla di sé stessa, supportata nella dissertazione da altre due ugualmente interessanti.

Nei limiti di quello era permesso o non permesso dire e riportare, così come di ciò è stato imbellettato per lo scopo, ho letto cose bellissime in così tanti ambiti diversi da ogni singola personalità coinvolta. C'è del corposo e quasi inedito Miyamoto nonostante non sia il suo libro, mentre Itoi potrebbe anche raccontarmi la sua giornata di oggi e lo considererei ancora un genio crossmediale come pochi. Da brividi la sua parte più "personale".
Bellissima la parte di Mother/Earthbound da entrambi i punti di vista, ci tenevo ed è accaduta in terza persona una parentesi Yamauchi, sulla parte Miyamoto di far aspettare i clienti, chissà perché ho fotografato il converso Prime 4 :sweat:
I discorsi su DS e Wii sono di un'onestà e una limpidezza rari.

In primis un libro per ricordare. Quindi uno che un fan Nintendo dovrebbe leggere almeno una volta nella vita. A quel punto pure un breve trattato di psicologia/filosofia aziendale.
In conclusione, un manifesto di cosa era e dovrebbe ancora essere Nintendo, nonché di quello che si ricercava nelle personalità alla guida.

Finito di leggere tempo fa pure io e concordo in tutto quello che hai detto. Una brava persona che portava la sua grande dignità e bontà in tutte le cose che faceva riuscendo a plasmarle attorno a questi valori, cosa non assolutamente semplice soprattutto nel mondo di oggi.