[RETRO] Commodore: a company on the edge / The Amiga years / The final years

Aperto da Turrican3, 8 Febbraio, 2011, 16:32:25

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Joe

Io ho sempre da parte The Amiga years da iniziare, detto ciò considero A Company on the Edge non proprio per tutti in quanto lo trovo un tomo abbastanza "pesante".  :bua: Diciamo per veri appassionati, ecco.

Turrican3

Comprendo l'obiezione... che riconosco avere ben più di un fondamento. :bua:

Il fatto è che condivido abbastanza il parere di Bagnall riguardo un certo revisionismo (?) storico volto, non so dire però se intenzionalmente o meno, a sminuire o addirittura cancellare il peso di Commodore nella storia. In questo senso tra oblio e mattone opterei senza dubbio per la seconda.

Joe

Assolutamente!
Purtroppo i documentaristi d'oltreoceano tendono spesso a sminuire un po' troppo l'importanza della Commodore, a volte ignorandola totalmente.

Turrican3

Mi sa che è anche un mezzo problema culturale: visione USA-centrica.

Ho perso il conto delle volte in cui ho letto su ResetERA - e NeoGAF prima che implodesse - gente sbalordita dell'impatto sostanzialmente nullo sul mercato europeo dei videogiochi del famigerato crollo dell'83: tendono sempre a credere si sia trattato di un fenomeno globale.

Turrican3

Finito di leggere "The Amiga Years".

Che dire, lettura nel complesso agrodolce.
Copre infatti un periodo che definire tumultuoso per Commodore è riduttivo: il clamoroso addio del padre-padrone Jack Tramiel, l'acquisizione ed il lancio di Amiga, il disastro della gestione Smith, la bancarotta sfiorata e la pesantissima ristrutturazione operata da Rattigan, che finisce con l'esser cacciato via in malo modo causa "incompatibilità" con l'azionista di riferimento Irving Gould.

Ed è proprio con il clamoroso licenziamento del CEO Rattigan dopo appena 8 mesi che si chiude la seconda parte della trilogia.
8 mesi che sono apparentemente un intervallo di tempo insignificante ma che in realtà gettarono le basi, seppur in maniera alquanto dolorosa (la citata ristrutturazione portò, fra gli altri, alla chiusura della divisione di Los Gatos dove erano di stanza i progettisti originali di Amiga), per la sopravvivenza dell'azienda negli anni a venire.

Questo grazie all'introduzione di due modelli di grandissimo successo: A2000 e soprattutto A500.

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Nello specifico del libro in sostanza nulla di nuovo: lo stile di Bagnall è sempre il medesimo, pertanto anche questo tomo è da ritenersi per super-appassionati di Commodore/Amiga, come si diceva prima. Tuttavia anche al netto di un dilungarsi in dettagli non sempre di grande interesse, il lavoro dell'autore è semplicemente monumentale.

Non sono a conoscenza di alcuna produzione scritta, nè tantomeno audiovisiva, che tratti la storia di Commodore con approfondimento quasi enciclopedico (si sprecano gli eventi regolarmente datati ad esempio) e come tale ritengo sia un lavoro di grandissimo pregio, da tutelare - anche con riferimento a quanto scritto nei post precedenti riguardo questa sorta di revisionismo più o meno in buona fede di cui è pregna un po' tutta la letteratura di settore.

Joe

Sono ancora in attesa di trovare il giusto momento per cominciarlo. Come dici tu, non so se esistano libri più approfonditi di questi, pertanto ringrazio l'autore per il lavoro immenso che ha svolto.

Ricapitolando, i libri usciti dopo Commodore "ACOTE" sono 2 o 3?  :hmm:

Turrican3

Come da titolo (NON conto il primogenito "On the Edge" che racchiudeva tutto in un solo volume) i libri saranno tre:

- Commodore: A company on the edge
- Commodore: The Amiga years
- Commodore: The final years

con quest'ultimo che a breve dovrebbe essere distribuito in versione digitale estesa semidefinitiva (il libro verrà ridotto un pochino, dice Bagnall) agli utenti Kickstarter

Turrican3

Citazione di: Turrican3 il  7 Dicembre, 2018, 12:32:08- Commodore: The final years [...] a breve dovrebbe essere distribuito in versione digitale estesa semidefinitiva (il libro verrà ridotto un pochino, dice Bagnall) agli utenti Kickstarter

Arrivato il pdf. :'(

Turrican3

Libro completato ed inviato in stampa. :o :gogogo:

Presumo quindi che a breve dovrebbe arrivare il pdf definitivo, ed entro la fine della primavera l'edizione fisica.

Turrican3

Portata finalmente a termine la trilogia con "The final years".

Se nel tomo precedente utilizzai l'aggettivo agrodolce, per motivi abbastanza evidenti stavolta si tende maggiormente verso la tristezza.

Eppure si tratta comunque di una lettura affascinante e, per quanto mi riguarda, imprescindibile.

In ultima analisi è la storia di un manipolo di veri e propri... eroi tecnologici se così possiamo definirli, una sfilza piuttosto ben nutrita di ingegneri/progettisti che hanno lasciato il segno nella storia dell'informatica (ed indirettamente, del videogioco) ma che purtroppo alla fine sono capitolati loro malgrado per via di decisioni suicide, mancanza di pianificazione, gestione della produzione a dir poco discutibile, in un certo periodo addirittura pure corruzione.

Principali artefici di questo vero e proprio delitto sono sicuramente Irving Gould, storico azionista di riferimento di Commodore, e relativamente in seconda istanza (anche se dalla lettura emerge un microscopico ridimensionamento dei disastri compiuti) Medhi Ali, controverso padre-padrone de-facto del periodo conclusivo della vita dell'azienda.

Però poi ci sono loro. I vari Porter, Nesbitt, Haynie, Finkel, Hepler, Gardei, Lassa, Davis, Robbins e chissà quanti altri ne dimentico. Gente che ha fatto il possibile, ed in qualche caso anche l'impossibile per tenere a galla l'azienda nonostante spesso e volentieri i piani alti remassero palesemente contro. A posteriori devo dire che ha quasi dell'incredibile che Commodore sia riuscita a resistere così a lungo nonostante i costanti tagli al personale e alle spese (e se proprio dobbiamo dirla tutta, è anche incomprensibile che Gould non si sia liberato di Medhi Ali con la stessa facilità con cui aveva licenziato altri prima di lui, ma evidentemente entrarono in gioco fattori che ben poco hanno a che vedere con la professionalità ed i risultati ottenuti sul campo), ma tant'è.

E si giunge così all'atto conclusivo, con la cancellazione di C65, la progettazione a dir poco travagliata del mitologico chipset AAA anch'esso vittima della profonda crisi economica dell'azienda, il contenzioso con gli avvoltoi dei brevetti di CADtrack, l'avvio della progettazione di Hombre che chissà, forse avrebbe potuto rilanciare Commodore ed infine i disperati tentativi di trovare un acquirente (HP, Philips e pare pure Samsung anche se non si scende nel dettaglio per quest'ultima) all'ultimissimo secondo.

Quel 29 aprile del 1994 si è così chiusa una pagina fondamentale e forse irripetibile dell'informatica, di certo (in parte) anche una pagina della mia avventura professionale e videoludica. Da entrambi i punti di vista devo tantissimo a Commodore (e quindi in ultima analisi a tutte le persone che hanno dato un contributo al suo successo) e anche se quei momenti di gloria non torneranno mai più il suo ricordo vivrà indelebile nella mia memoria e nelle macchine che per fortuna ancora oggi danno tante soddisfazioni. :beer:

Joe


Turrican3