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[MOVIE] Festival internazionale del film di Roma

Aperto da Blasor, 27 Ottobre, 2008, 12:24:25

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Blasor

Le prenotazioni sono aperte da ieri, il festival torna e io ho la peggiore disponibilità pecuniaria di sempre! :hihi:

Il brutto è che il festival quest'anno è quanto mai ricco di spettacoli interessanti, anche per numerosi motivi "orientali" che ho già elencato in giusta sede :D
Da segnalare quest'anno Animal Kingdom, premiato al Sundance Film Festival di quest'anno, Burke and Hare, l'ultimo di John "the Blues Brothers" Landis, infine We Want Sex (Made in Dagenham), l'ultimo di Nigel Cole (L'erba di Grace, Calendar Girls). Il programma completo, in .pdf, lo trovate qui: http://www.romacinemafest.it/tower-file-storage/cinema/10299/attachment/FILE1286899092343-212.pdf

Come sempre cerco di concentrarmi sui film il cui arrivo ufficiale nel nostro paese è meno probabile, quest'anno dunque ho confezionato una tripletta:
- The Kids Are All Right di Lisa Cholodenko


- Pete Smalls is Dead di Alexandre Rockwell


- The Borrower Arrietty di Hiromasa Yonebayashi


A presto per le impressioni!

Rot!

Oh mamma !
Leggo per la prima volta questo topic, per trovarvi una dissertazione sui Coen. Una dissertazione a tradimento  :mad:
Lasciamo perdere  :tsk:

Ho letto un articolo su Animal Kingdom, spero arrivi in Italia, sono molto curioso.
Degli altri titoli non so nulla. Ma su questo concordo con Blasor: il bello di queste rassegne è anche scoprire qualcosa che probabilmente non verrà inserito nella programmazione dei cinema in Italia.

Saluti

Blasor

Citazione di: Rot! il 16 Ottobre, 2010, 10:50:32
Oh mamma !
Leggo per la prima volta questo topic, per trovarvi una dissertazione sui Coen. Una dissertazione a tradimento  :mad:
Lasciamo perdere  :tsk:

Muhahahaha! Li distruggerò! :hihi:

Turrican3

Citazione di: Rot! il 16 Ottobre, 2010, 10:50:32Leggo per la prima volta questo topic, per trovarvi una dissertazione sui Coen. Una dissertazione a tradimento  :mad:

Vuoi che mi metta a studiare qualche funzioncina che ti notifichi via email qualunque citazione della parola "Coen" in un post? :hihi: :P

Blasor

Visti i primi due per ora.

The Kids Are All Right è proprio bello, fin'ora il migliore. La storia di questa coppia gay che è riuscita, con i rispettivi figli, a formare un'autentica famiglia che avrà comunque da tribolare a causa di una semplice curiosità, è davvero ben raccontata, supportata da un ottimo cast e, soprattutto, è ripulita di qualsivoglia stereotipo sul tema. Lisa Cholodenko, regista che avevo avuto modo di apprezzare in qualche telefilm, è qui anche brava sceneggiatrice. Riuscitissima la coppia Annette Bening - Julianne Moore, che regala momenti memorabili, soprattutto la prima.

Pete Smalls is Dead è un film meno digeribile, più per il flusso di eventi in sé che per i temi trattati. Ho ritrovato lo stesso brio che ho apprezzato nel segmento di Four Rooms girato da Rockwell, solo l'interesse non è stato ugualmente vivo, colpa forse di passaggi troppo prolissi o apparentemente troppo disordinati. Nel complesso gradevole quindi, ma in molti punti si poteva fare di meglio, ecco, risultando a volte oscuro dove si voglia andare a parare. Niente da dire sul cast: Bei nomi (Bushemi, Roth, protagonista Peter Dinklage che sto apprezzando sempre di più), bravi e azzeccatissimi. Simpaticissimo Rockwell, che ho avuto modo di ascoltare in un incontro col pubblico pre-pellicola, durante il quale mi è venuta una voglia matta di recuperare il film che l'ha reso più famoso, In the Soup.

One more to go!

Giulo75

Julianne Moore l'ho rivista qualche giorno fa, mammia mia che impressione mi ha fatto. :sweat:
Credo solo Michael Jackson abbia osato tanto...

Blasor

E siamo alla fine con The Borrower Arrietty. Ci tenevo davvero a non perdermelo, essendo l'ultimo nato in casa Ghibli, e devo dire che ne è valsa la pena. Lo standard visivo/acustico a cui ci hanno abituato si riconferma e per certi versi si supera, con paesaggi e tanti piccoli dettagli da togliere il fiato e una colonna sonora, arricchita di effetti sonori "ad hoc", di sicuro impatto. Manca l'eccellenza totale a causa di una trama sì semplice e ricca di spunti, ma profondamente inconcludente e che a tratti "rallenta" troppo il ritmo del film. Certo calcolando che è un'opera prima per il regista e che il budget non è di quelli impiegati per Mr. Miyazaki, si può senza dubbio considerare un inizio col botto e una lezione importante di ottimizzazione di risorse...

Blasor

#22
Nuova edizione del festival! Si parte il 27 e si chiude il 4 del prossimo mese.

Edizione un po' sottotono per quanto mi riguarda, anche se non manca, come sempre, la bella roba. Il focus si sposta dal cinema giapponese a quello inglese quest'anno, ma al contrario delle mie aspettative di grande fan del cinema UK, poca roba davvero accattivante. Un solo esponente per il cinema jappo (ma certamente degno di nota), due o tre per quello coreano. Il resto come solitamente ripartito tra Europa, USA, Australia ecc., con un casino di documentari come mai prima d'ora. Grandi nomi alla regia, che raramente sono accostati a film che mi interessano davvero. Programma in pdf qui: http://www.romacinemafest.it/tower-file-storage/cinema/10299/attachment/FILE1318503910041-0.pdf
Bando alle ciance, con Lucca fuori gioco quest'anno sono quattro i film acquistati:
- Hysteria di Tanya Wexler (UK)


- Hotel Lux di Leander Haußmann (Ger)


- Page Eight di David Hare (UK)


- From up on Poppy Hill di Gorō Miyazaki (Jap)


Ebbene sì, per la seconda volta nel festival l'ultimo nato di casa Ghibli in anteprima! Seconda prova per il figlio del Miya.

A presto per le impressioni!

Turrican3

Quanto lo vorrei da queste parti un festival simile... :'(

Blasor

Non dirlo che Venezia già è urtata dall'esistenza di questo e lo vorrebbe chiuso :hihi:

Corretto il link del primo trailer.

Turrican3

Whooops!
"Invidierò" (bonariamente) in silenzio allora. :bua:

Blasor

Tre su quattro, manca il Ghibli.

Hysteria è un film che consiglio caldamente di vedersi uscisse in sala. Tratta un tema "sporcelloso" (l'invenzione del vibratore), eppure la tipica English comedy riesce comunque a non volgarizzare nulla, aiutata dal setting d'epoca. E' anzi una commedia arguta, molto divertente, intelligente anche negli eccessi, supportata da un cast che lavora benissimo e il cui unico neo risiede nel cliché della storia d'amore che si nota particolarmente data la rasentata genialità della premessa. Dopo il brutto scivolone in Dark Knight, Maggie Gyllenhaal torna in ruoli che mi piacciono.

Hotel Lux pure mi è piaciuto molto. E' una commedia con frangenti ben poco comici qua e là. Un concentrato di incredulità, satira e citazioni audio/video più disparate (cinema, politica, ma non solo...), ottimo cast e un'eterna atmosfera di finzione, data anche dall'uso di CG per accentuare eccessi architettonici e, per estensione, di ideologia. Il comunismo visto dai tedeschi è... un'esperienza da provare! Giusto il finale sembra un po' troppo "facilotto", seppur in linea col resto.

Page Eight è la pecora nera dell'edizione. Dopo due di seguito così efficaci, del resto, era un rischio. Oltre un cast eccellente, c'è un "tutto il resto" che non va oltre il discreto. Un po' lento, che per uno spionaggio "ragionato" non sarebbe neanche tanto male, ma è anche privo di particolari colpi di scena, piuttosto lineare, potenzialmente tendente al crollo di interesse. Brutto non lo definirei, solo si vede che è un film pensato per la TV, contesto nel quale, di contraltare, spicca moltissimo rispetto a progetti con lo stesso target. Di bello c'è che ho visto dal vivo David Hare e, soprattutto, Bill Nighy!

Blasor

E si conclude con From up on Poppy Hill. Sono felice che, come auspicavo, il figlio del Miya è migliorato. E' sicuramente un lavoro più "lineare" di Terramare, però, al contrario di quest'ultimo, quadra. E' piuttosto lento, ricco di canzoni come non mai (credo sia per lo zampino Disney Japan che leggevo tra i titoli di testa), ma visivamente è il solito gioiellino, ricreando un'atmosfera anni '60 deliziosa anche grazie all'audio e a tanti piccoli simboli/abitudini. Piuttosto classico alla fin fine (appunto per questo, forse una delle sceneggiature meno incisive dove Miya senior abbia messo mano), apprezzabile principalmente da chi è interessato all'atmosfera che si respirava in Giappone nel periodo, altrimenti c'è il rischio di trovarlo pure noioso. Ho preferito Arrietty, ma la strada intrapresa da Gorō Miyazaki mi sembra quella giusta. Attendo con curiosità la sua prossima prova.

Turrican3

Citazione di: Blasor il  3 Novembre, 2011, 17:34:20apprezzabile principalmente da chi è interessato all'atmosfera che si respirava in Giappone nel periodo

Sold.

Ma vabbè, probabilmente mi sarebbe bastato che fosse ambientato in Giappone a prescindere dal periodo. :asd:

Blasor

#29
Ah dimenticavo! C'era già il logo Lucky Red in apertura, quindi ci hanno già messo le mani sopra. Durante il 2012 apparirà, molto probabilmente.