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Gamers4um - Area Principale => VideoGIOCHI e dintorni => Discussione aperta da: Joe il 30 Agosto, 2018, 15:23:40

Titolo: "Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Joe il 30 Agosto, 2018, 15:23:40
"(o comunque morirà presto)".

http://www.teamcrimine.it/crimewords/stampa-videoludica-italiana-morta

Di Claudio Todeschini (ex capo-redattore The Games Machine e TGM Online ndJ)

CitazionePossiedo il tesserino da giornalista dall'ottobre del 2000. Ho sempre preferito la definizione di "critico di videogiochi" a quella di giornalista (a cui ho sempre associato nomi e professionalità di tutt'altro rilievo e caratura), anche perché mi è sempre sembrata più adatta al lavoro che ho svolto fino a maggio di quest'anno. Ma tant'è. Ho cominciato come semplice "staff writer" per The Games Machine, e come caporedattore della rivista ho concluso la mia carriera da critico di videogiochi. Nel mezzo, collaborazioni con altre testate, quotidiani nazionali, siti americani, l'apertura di tgmonline.it (che poi è diventato, per ragioni troppo lunghe da spiegare in questa sede, thegamesmachine.it), e un sacco di altre cose.

Una premessa pallosissima, mi rendo conto, inutile per chiunque, ma che mi serve per dire che ho vissuto per quasi vent'anni nel mondo della stampa videoludica italiana, e che quello che scrivo nasce da una conoscenza abbastanza profonda di come funziona. Potrete non essere d'accordo con quello che scrivo o con le mie opinioni, e ci mancherebbe pure, ma non sul fatto che conosca l'argomento.

E quindi, torno al titolo: la stampa videoludica italiana è morta, o quantomeno destinata a perire nel giro di poco tempo. Il motivo è presto detto: della stampa videoludica, in Italia, non frega un cazzo a nessuno.

Non interessa innanzitutto ai lettori. Basta farsi un giro su un qualsiasi social, per capire che si è ormai del tutto persa nel vuoto cosmico la voglia di confrontarsi, di discutere, di parlarsi anche solo per accettare il fatto che si possono avere idee diverse su un argomento. Nel mondo dei videogiochi, almeno da queste parti, è così da un pezzo. Non conta la recensione e non conta la qualità dell'analisi: importa solo il numeretto in fondo all'articolo, la media di Metacritic, ad andar bene il commento. In generale, chi viene a commentare le recensioni lo fa solo per dire che non è d'accordo, che ci sono scritte un mare di fesserie, per gridare ai soliti complotti ecc... ecc... La complessità fa schifo e viene evitata a ogni costo. Non interessa un'analisi basica, figurarsi qualsiasi tentativo di portare la discussione su binari un po' più alti. Non tanto, eh, solo un pochino. Tra giocatori ci si lamenta in continuazione di quanto la stampa generalista continui a considerare i videogame come "giochini", tutti lì col mignolino all'insù a dire che il medium è arte; poi, quando qualcuno prova a proporre una lettura meno banale e che si sforza di andare un po' oltre il solito giro di grafica/sonoro/longevità, allora sono solo pipponi filosofici inutili. Un periodo in cui la complessità è inaccettabile, tutto dev'essere semplice, bianco o nero: non c'è tempo, men che meno voglia, di capire o di comprendere. C'è solo spazio per cercare conferme alle proprie idee, e rinchiudersi sempre più nella propria "bolla", oppure per attaccare chi la pensa in maniera diversa. Solo bianco o nero.
Non interessa agli editori, cui in generale la qualità frega pochino. I lavori ben fatti hanno lo stesso valore di quelli mediocri, ché l'unica cosa che conta è riempire lo spazio, generare clic, creare contenuti su cui veicolare banner e adv. La visione complessiva, in generale, è piuttosto miope e desolante. L'unico interesse (che di per sé non è mica sbagliato, ma necessiterebbe di vivere in minor solitudine) è portare i conti in attivo, e di farlo faticando il meno possibile, il che significa avere tanti contenuti a costi sempre minori. E quindi sotto con le recensioni gratis, pagate con le promo dei giochi, con newser che lavorano 7 giorni su 7, dalla mattina alla sera, per portare a casa un centinaio di euro quando va bene, sperando magari prima o poi di poter recensire un gioco, o di partecipare a un evento stampa. Ogni altra alternativa richiede progetti editoriali non già rischiosi, ma un minimo coraggiosi, richiede sbattimento (ossia investimenti, anche solo di tempo), e nessuno ha voglia di farselo. E del resto, i siti di videogiochi in Italia sono fatti tutti con lo stampino e non ce n'è uno che si sforzi anche solo un po' di portare avanti una linea editoriale un po' diversa.

La (buona) stampa videoludica non interessa ai publisher e ai produttori di videogiochi, alle aziende economicamente investite in questo settore, alla cosiddetta industry. Della qualità di una recensione all'industry italiana non frega niente, men che meno di sapere che c'è gente che finisce i giochi e può quindi parlarne a ragion davvero veduta, che ci sono professionalità maturate nel corso degli anni, e che hanno a cuore innanzitutto il rispetto per i lettori (e potenziali acquirenti) e per il valore dei loro acquisti. E perché mai dovrebbe fregargliene qualcosa? I publisher hanno sempre considerato la stampa specializzata un male necessario con cui dover bene o male fare i conti, ed è stato così fin quando le recensioni erano in grado di condizionare il mercato e le vendite. Oggigiorno – nell'epoca degli youtuber, degli influencer, delle campagne promozionali e delle iniziative di marketing, della brand awareness e di tutto il resto – il valore misurabile di una recensione è sceso sottozero. Le recensioni non spostano di una copia le vendite dei videogiochi, e chi pensa il contrario è un illuso. Ergo, chi se ne frega del diritto del potenziale cliente a essere informato se un gioco merita o no i suoi (sudati) soldi.

La stampa videoludica italiana non interessa agli inserzionisti o ai centri media, che preferiscono spalmare i loro budget media sui "soliti" siti più visitati, ché è troppo sbattimento capire quali potrebbero effettivamente svolgere un lavoro migliore per il loro cliente. Ragionare su progetti speciali, idee, spunti creativi di qualsivoglia natura richiede uno sforzo che una banale suddivisione aritmetica per pageview e utenti unici non richiede, e quindi perché farlo? E infatti, non viene fatto.

Per finire, ed è la cosa più grave, della stampa videoludica italiana non frega un cazzo a chi la fa. A quasi tutti, perlomeno. Il costo del lavoro in questo settore è precipitato nel corso degli anni, e continuerà a scendere fino ad arrivare allo zero, e ormai non manca molto. Del resto, non è complicato: è semplice matematica. Se Tizio lavora per X euro, e Caio può (e vuole) svolgere lo stesso lavoro per 0 euro, il costo del lavoro quantomeno si dimezza, e Tizio finisce per essere pagato la metà. Al giro successivo, Tizio lavora per X/2 e Caio sempre per 0, e Tizio si ritroverà – a meno di non voler essere lasciato a casa – a lavorare per X/4. A un certo punto Tizio si stufa e decide che è ora di trovare uno stipendio dignitoso; Caio, nel mentre, viene pagato X/8 per fare il suo lavoro, ed è pure tutto contento, perché fino al giorno prima lavorava gratis. E là fuori ci sono un sacco, ma proprio un sacco di Caio: vuoi per avere i giochi in omaggio; vuoi per vedere il proprio nome pubblicato sotto quello del logo di una testata importante; vuoi per poter aggiungere una voce nel CV; vuoi per poter dire "io scrivo di videogiochi"; vuoi per arrotondare con quattro spicci, in attesa di trovarsi un lavoro vero o di finire l'università. Lasciatemi essere chiaro, su questo punto: il problema non sono i Caio e non è la guerra tra poveri. Il problema vero è che il mercato ammette, e anzi incentiva questo approccio. Perché un editore dovrebbe pagare uno stipendio normale, diciamo 1500 euro al mese, per una persona che – se va bene – può scrivere una ventina tra recensioni e anteprime e andare a qualche evento, quando con la stessa cifra può pagare dieci o più ragazzini che garantiscono diverse centinaia di news, anche se scritte male, e senza alcun criterio giornalistico, e comunque qualche recensione e anteprima sicuramente la fanno comunque, ché tanto il gioco glielo regalano? Non c'è neanche da porsi la domanda! Del resto, il mercato del lavoro in questo settore è peggio del Far West: sono le Wasteland di Mad Max, senza nessuna regola e senza nessuno che si prenda la briga di farle rispettare. Non ci sono barriere all'ingresso, non ci sono norme, non c'è controllo e non c'è volontà alcuna di cambiare le cose. L'esempio che faccio sempre, e a cui non trovo mai una risposta in grado di smontarlo, è: andreste a farvi sistemare una carie da uno che di giorno fa il meccanico e la sera, a tempo perso, gratis, aggiusta i denti perché è la sua passione, senza aver studiato e senza aver fatto pratica? La risposta è che no, non ci andreste, perché non vi fidereste. E se anche ce ne fosse uno bravo (perché quelli bravi ci sono sempre) e di cui vi fidate, non ci andreste perché non potrebbe esercitare; gli farebbero chiudere baracca e burattini in tempo zero. Il mondo del giornalismo videoludico in Italia, invece, funziona proprio così: tranne qualche sempre più rara mosca bianca (tipicamente i caporedattori delle testate più importanti), TUTTI gli altri collaboratori hanno un altro lavoro (e del resto, come mantenersi, altrimenti? A suon di 20 euro lordi a pezzo, quando è festa?), oppure studiano. E nessuno ha un contratto giornalistico, figurarsi. Quelli che hanno uno stipendio normale sono inquadrati come grafici editoriali quando va bene, o come generiche partite IVA.

Il succo è che la stampa videoludica italiana è morta perché non c'è nessuno a cui freghi un cazzo che sia viva.

Non ho smesso di fare il caporedattore di The Games Machine perché mi andava. Ho smesso perché, in questi venti anni, ho visto sempre e solo calare i compensi per chiunque, dal caporedattore più blasonato ai collaboratori; perché ho cenato con gente che si vantava di vendere i voti per poter avere campagne pubblicitarie; perché ho visto calare ogni anno la cifra che gli editori pagavano per il mio lavoro e quello dei miei collaboratori; perché ho lavorato con lo stipendio dimezzato mentre facevo la chemioterapia; perché ho accettato riduzioni di compenso a tempo indeterminato per "solidarietà"; perché ho pagato di tasca mia cose che in qualunque ambito professionale non sarebbe pensabile che un collaboratore paghi di tasca sua; perché non ho mai avuto un contratto che fosse uno, ma ho sempre lavorato tanto. E la proposta di continuare a farlo "per la gloria", mi è sembrata un po' fuori tempo massimo, per tanti motivi. Ma è anche stato un segnale chiaro ed evidente della direzione verso cui ci si sta muovendo.

La stampa videoludica non è morta, e in fondo non morirà. Sopravviverà, come fenomeno amatoriale, senza alcuna pretesa o velleità di professionalità, di affidabilità, di rispetto per il lettore. Ci saranno ancora decine e decine di siti, blog e webzine, scritte con amore e passione da chi di giorno fa un altro lavoro, e nel tempo libero ha deciso di fare il critico videoludico, se gli va bene a venti euro lordi al pezzo. Può anche essere corretto, per carità. Solo, abbiamo almeno il coraggio di non chiamarla più stampa.
Titolo: Re:Perché la stampa videoludica italiana è morta
Inserito da: Joe il 30 Agosto, 2018, 15:26:13
Questo sfogo di Claudio Todeschini (aka Keiser) descrive la sua visione dell'attuale e futura salute della stampa videoludica italiana. Il signore parla con cognizione di causa, dati i suoi trascorsi (e il recente divorzio dalla casa editrice che attualmente da alle stampe The Games Machine, la rivista più longeva al mondo -Famitsu a parte- del nostro settore, che il prossimo mese compirà 30 (!!) anni) su carta e web.
Titolo: Re:"Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Rot! il 30 Agosto, 2018, 16:00:55
Mi dispiace anche se temo di essere parte del problema: sono davvero anni che non leggo nulla. In generale reputo (forse sbagliando, non sono sul pezzo) che la qualita' sia davvero bassa.

Di questo sfogo ci sono pero' alcuni aspetti poco chiari.
1- Con stampa intende carta stampata?
2- C'e' una specificita' italiana? In cosa si esprime?
3- Perche' mai in Italia dovremmo avere una cultura di critica videoludica se apparentemente, caso davvero raro nei paesi avanzati, non vi e' una cultura relativa allo sviluppo dei videogiochi? Le due cose sono correlate?

Saluti
Titolo: Re:"Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Turrican3 il 30 Agosto, 2018, 16:16:39
A me sembra che intenda stampa a tutto tondo... che poi al giorno d'oggi cosa è rimasto di carta stampata videoludica in Italia? :sweat:

Riguardo l'ultimo punto sicuramente siamo molto indietro rispetto agli colossi europei, ma mi sento di dire che rispetto agli anni di Simulmondo, Genias e compagnia bella abbiamo fatto passi da gigante.

Detto questo sono pure io parte del problema, per quanto il mio "non-contributo" di lettore vada ben oltre la realtà italiana dato che di fatto non seguo con regolarità più niente neppure al di fuori del contesto nostrano.

Forse per questo dovrei astenermi dal giudizio, ma l'impressione (per quel poco che vedo, anzi leggo di riflesso) è che sì, la qualità dell'offerta e dell'utenza generalmente sia tendente al bassino... parlo di portali/testate giornalistiche a tutti gli effetti, non di realtà più o meno formalmente indipendenti come, non so, Sabaku No Maiku alias Mike of the Desert.
Titolo: Re:"Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Bluforce il 30 Agosto, 2018, 18:03:34
Il ragazzo dice cose vere.

Purtroppo in Italia alcune di quelle cose (gente sottopagata, contratti da ridere, mortificazione di talune professioni) sono più diffuse di quanto si possa pensare.

Restringendo il campo ai soli VG, c'è da dire che il mondo è cambiato parecchio, adesso volendo le info le si prende direttamente alla fonte, senza aspettare l'uscita del "mensile", ed anche senza andare sui siti terzi.
Per quanto mi riguarda credo di avere ormai maturato i miei gusti videoludici, e francamente non seguo più le recensioni.

Riguardo allo scambio di opinioni, siamo pochi. E le realtà sono piccole.
Infine, il mercato videoludico italiano conta come il 2 di mazze con briscola a coppe. Non abbiamo "i numeri", non abbiamo sviluppatori, le riviste vendono i voti per due giochi promo (e se dai un voto pesante spariscono nel nulla). Io non ho l'esperienza che ha il tipo e non mi paragono assolutamente a lui. Se io ho visto quel che ho visto, figuriamoci lui.
Titolo: Re:"Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Pila87 il 31 Agosto, 2018, 11:55:48
Dove lavoro io stiamo incontrando serie difficoltà a trovare un/una giovane in gamba che ci dia una mano a fare degli schemi elettrici, non vediamo l'ora di assumere qualcuno con stipendio vero e compagnia ma non si riesce a trovarlo. E' una cosa che attira poco i giovani, la gente che intraprende quegli studi è poca e non si trova facilmente personale qualificato.

Al contrario, ho intere legioni di amici che fanno o vorrebbero fare i grafici, design web, illustratori, gente che si "riduce" a lavorare per due lire, nella vaghissima speranza di farsi notare, porta le birre al pub la sera, sta in casa con la mamma e non sono di certo impreparati, ma sono tantissimi e vivono in Italia, in provincia, qui siamo un po' indietro su queste cose ed ho sentito di aziende serie che si aspettavano di spendere due lire per farsi fare lavori grafici da gente professionista, per un trapano comprano il top di gamma ma per il loro sito web si aspettano di spendere cifre da serata in pizzeria.

Posso solo immaginare che razza di situazione ci possa essere nell'ambito dei videogiochi, qualunque ragazzotto appassionato sarà disposto a scrivere in cambio del caffè e l'utenza ormai vuole gratis pure i giochi, figurati la recensione...

Un mio sogno sarebbe un bel sito a pagamento che tratta l'argomento, qualcuno che abbia il coraggio di offrire contenuti migliori e di chiedere dei soldi. Basta con la prostituzione verso la Ubisoft di turno, la concorrenza ai ragazzini YouTuber e gli articoli regalati. Per me non è un problema pagare per contenuti che meritano, rispetto alla situazione attuale dove non leggo più niente...

Immagino però che richiederebbe grossi investimenti e non ci sia grande interesse, purtroppo è il settore del tutto gratis...
Titolo: Re:"Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Turrican3 il 31 Agosto, 2018, 12:21:05
Citazione di: Pila87 il 31 Agosto, 2018, 11:55:48Immagino però che richiederebbe grossi investimenti e non ci sia grande interesse, purtroppo è il settore del tutto gratis...

Basti pensare che Edge, forse la più autorevole rivista occidentale del settore, da tempo non ha più un suo sito web indipendente ed è in netto declino:

2006: ~33600 copie mensili (fonte (https://www.gamesindustry.biz/articles/official-titles-suffer-as-games-magazine-sales-continue-to-decline))
2014: ~18000 copie mensili (~11700 cartaceo, ~6300 digitale, fonte (http://www.abc.org.uk/Certificates/46931700.pdf))

E non sono più disponibili i dati recenti (fonte (https://www.mcvuk.com/business/official-playstation-magazine-circulation-increases-10-per-cent-year-on-yea)), il che non depone particolarmente a favore dell'ottimismo. :|

Beninteso, un sito come si deve E indipendente sul serio, lo pagherei volentieri pure io.

Ma sarò brutale, secondo me è proprio impossibile farlo.
A meno di tagliare tutti i ponti con chi produce i videogiochi (prima o poi ti faresti tutti quanti nemici e nessuno spedirebbe più nulla / inviti alle anteprime / ecc.), con le ovvie conseguenze in termini di tempistica/coperture rispetto a chi invece è ancora dentro il "sistema".
Titolo: Re:"Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Pila87 il 31 Agosto, 2018, 14:40:23
Citazione di: Turrican3 il 31 Agosto, 2018, 12:21:05
secondo me è proprio impossibile farlo.

In italiano faccio davvero fatica ad immaginarlo, non credo che il mercato muova chissà quali numeri e da noi la cultura di pagare per le cose non è molto radicata...

Forse, e dico forse, sarebbe possibile in inglese. Ma dovrebbe essere una cosa davvero di qualità, la differenza rispetto al sito gratis dove il fan scrive per passione dovrebbe essere abissale.
Titolo: Re:"Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Turrican3 il 31 Agosto, 2018, 14:46:05
"Culturalmente" parlando forse potrebbe funzionare come dici fuori dagli italici confini, ma secondo me con le recensioni tardive rispetto a tutti gli altri rimanere a galla sarebbe davvero durissimo. Chissà!
Titolo: Re:"Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Bluforce il 1 Settembre, 2018, 14:56:28
Ora che l'Italia l'abbiamo mazzuolata, tocca all'estero. Non è che all'estero sia tutto rose e fiori.

Parliamo di Tom's Hardware e dei suoi articoli (cartacei e video) che iniziano con "Just Buy It" riferito alle nuove GPU Nvidia?

Altra cosa, senza malizia, esattamente mi sapreste dire per che tipo di contenuti videoludici sareste disposti a pagare dei soldi per leggerli?
Titolo: Re:"Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: chicco71 il 1 Settembre, 2018, 15:27:36
fino a 2 mesi fa compravo Retro Game magazine, bimestrale della Sprea editore. Ma da quello che ho sentito il numero 8 di fine giugno deve essere stato anche l'ultimo. La rivista era nata poco più di 2 anni fa con dei numeri speciali di una rivista PC (non ricordo il nome) ed erano mere traduzioni dalla rivista inglese Retro gaming... poi hanno reso la rivista "indipendente" con articoli scritti qui in Italia e la trovo (o forse meglio dire "trovavo") una rivista interessante con approfondimenti su console e videogiochi che hanno segnato varie epoche nonché tipologie varie di ciò che noi raggruppiamo sotto lo stesso appellativo di "videogioco". Ecco quei 9,90 euro al bimestre glieli davo volentieri. Un peccato se effettivamente non uscirà più.
Titolo: Re:"Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Pila87 il 3 Settembre, 2018, 09:26:12
Citazione di: Bluforce il  1 Settembre, 2018, 14:56:28
Altra cosa, senza malizia, esattamente mi sapreste dire per che tipo di contenuti videoludici sareste disposti a pagare dei soldi per leggerli?

Non pagherei per le recensioni "consigli per gli acquisti" che non leggo nemmeno in forma gratuita :asd: e nemmeno per le semplici news, quelle rimbalzano ovunque in ogni caso.

Per contenuti professionali, un abbonamento potrei pagarlo. Un articolo che parli, esempio a caso, di come si evolve il mercato giappo fra console tradizionali, smartphone, portatili... qualcosa scritto da un vero giornalista, che ci mette la sua esperienza e la sua ricerca sul campo.

Mi piacciono i platform indie ma ovviamente l'offerta è gigante e non si riesce a seguire tutto, lo leggerei un articolo mensile "il meglio de" che non sia una semplice raccolta di quelli con più visibilità...

Credo che la differenza la facciano le persone, una redazione di personaggi che sono veramente del mestiere ed hanno la serenità di lavorare pagati la metterei volentieri alla prova.
Titolo: Re:"Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Turrican3 il 3 Settembre, 2018, 17:22:41
Anche per me, potrei essere disposto a pagare (ed in effetti l'ho già fatto più volte via Kickstarter :inlove:) per approfondimenti di qualità e recensioni di cui vi sia certezza di assoluta indipendenza.

Insomma quello che hanno già detto gli altri. :bua:
Titolo: Re:"Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Bluforce il 3 Settembre, 2018, 19:45:13
Insomma, un sito senza pubblicità diretta ed indiretta, fatto da gente in gamba, pieno di contenuti di qualità al di là di semplici recensioni, accessibile solo previo abbonamento mensile o annuale.

E che ci vuole? Lo facciamo noi? :D
Titolo: Re:"Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Turrican3 il 3 Settembre, 2018, 19:52:52
Io ci metto lo spazio web.

Qualcuno deve pur cominciare. :bua:
Titolo: Re:"Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Rot! il 4 Settembre, 2018, 12:55:01
Devo confessare che non so se io sia (psicologicamente? moralmente? economicamente? culturalmente?) pronto a pagare per dei contenuti online...

Di recente sono stato tentato di abbonarmi al Guardian, ma poi alla fine ho desistito (oggettivamente non lo controllo manco tutti i giorni e leggo perlopiu' in italiano)
Quando mi e' scaduto l'abbonamento a internazionale, non l'ho rinnovato: mi sono accorto che la versione digitale, l'unica possibile se si vive all'estero, mi risulta scomoda da leggere, in un certo senso non si integra bene con le mie abitudini, abitudini da dinosauro.
Se poi penso che un mese di PSPlus costa 8 euri e offre giochi, non commenti sui giochi, mi chiedo quale possa essere il prezzo adeguato per contenuti esclusivi online... per dire, leggo Kotaku quasi tutti i giorni, quanto sarei disposto a pagare?

Con cartaceo per me il discorso cambia radicalmente, e retrogame, storia del medium, ma anche approfondimenti sugli indie e sulla struttura dell'industria... sono tutti argomenti che stuzzicherebbero il mio interesse.

Saluti
Titolo: Re:"Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Turrican3 il 4 Settembre, 2018, 13:06:30
Ecco devo dire che questo è un problema anche per me, nel senso che mi guardo alle spalle e mi rendo conto che di Edge avrò FORSE letto uno o due numeri (!!!) nell'anno in cui ho avuto l'abbonamento in digitale, peraltro se non ricordo male a prezzo stracciatissimo. :|

Con la carta stampata sicuramente ho pure io un rapporto diverso. :sweat:

Ma d'altro canto ci sono cose che in cartaceo o sono complicatissime da reperire (penso a "Game Over", che ho letto di gusto) oppure son proprio impossibili, anche con uno sguardo ad un futuro che bene o male immagino prevalentemente se non del tutto in digitale pure su questo versante.

Boh!
Titolo: Re:"Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Rot! il 8 Settembre, 2018, 11:58:35
OT

Mi sono imbattuto per puro caso in questo articolo-intervista.

https://www.corriere.it/tecnologia/videogiochi/18_agosto_28/francesco-antolini-italiano-tripla-a72ad142-aad0-11e8-8af0-f325f3df3076.shtml

1- Ho trovato la lettura interessante e non conoscevo (come avrei potuto?) l'Antolini.
2- Ho pensato che se c'e' spazio per storie, contenuti e analisi addirittura sul corriere, allora forse in Italia e' mancata un po' sia la progettualità editoriale, sia la capacita' nel tempo di coltivare un pubblico interessato
3- Leggendo i nomi di cui parla, Milestone e Ubisoft, ho avuto ancora l'impressione (solo l'impressione) che l'Italia continui ad arrancare. Ma forse arranca anche con i numeri, forse Turry ha idee piu' precise di che mercato rappresenti il Belpaese.

Saluti
Titolo: Re:"Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Ifride il 8 Settembre, 2018, 12:46:48
Grazie per l'articolo!

Arranca arranca purtroppo, come in molti settori d'altronde.  :(
L'unica cosa molto positiva successa negli ultimi tempi sono le ottime vendite di Mario Conigli che mi pare sia il primo titolo non first party nelle classifiche per numero di copie vendute.
Titolo: Re:"Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Bluforce il 8 Settembre, 2018, 15:21:48
Vedrete, quest'anno FIFA 19 farà il record qui in Italia e rinvigorirà il nostro mercato :bua:
Titolo: Re:"Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Joe il 9 Settembre, 2018, 12:11:00
Citazione di: Turrican3 il  4 Settembre, 2018, 13:06:30
Ecco devo dire che questo è un problema anche per me, nel senso che mi guardo alle spalle e mi rendo conto che di Edge avrò FORSE letto uno o due numeri (!!!) nell'anno in cui ho avuto l'abbonamento in digitale, peraltro se non ricordo male a prezzo stracciatissimo. :|

Non so se il "problema" tuo con le riviste digitali coincida col mio, ma mi sono reso conto che l'impaginazione cartacea non si adatta per niente alla fruizione su un dispositivo come un tablet. Fin quando il layout usato rimarrà quello della versione cartacea, qualsiasi rivista in formato digitale sarà scomoda da leggere (non esiste che su uno schermo da 10" debba ritrovarmi a zoomare in continuazione).
Non capisco perché non investano in tal senso, essendo questo l'unico futuro per le riviste di informazione.
Titolo: Re:"Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Turrican3 il 10 Settembre, 2018, 12:54:14
Citazione di: Rot! il  8 Settembre, 2018, 11:58:353- Leggendo i nomi di cui parla, Milestone e Ubisoft, ho avuto ancora l'impressione (solo l'impressione) che l'Italia continui ad arrancare. Ma forse arranca anche con i numeri, forse Turry ha idee piu' precise di che mercato rappresenti il Belpaese.

https://www.dfcint.com/infographic/2446/
https://www.lai.com/en/western-europe-game-markets

Questi sono i dati più recenti che scovo in Rete, a naso comunque mi sembrano assolutamente in linea con quelli di cui sento parlare da anni ormai.

Purtroppo mette assieme mobile e tradizionale quindi è complicato impossibile estrapolare i risultati dei due singoli comparti, viene però indicato il quantitativo di utenti (~200M PC, ~200M mobile, ~86M console)

1. UK 27%
2. Germania 20%
3. Francia 17%
4. Italia 9%
5. Spagna 8%
6. Olanda 4%

[-- altri 15%]

Come si può vedere, Regno Unito e Germania da sole fanno quasi metà del mercato, e noi dobbiamo accontentarci di un testa a testa con la Spagna, con numeri a cifra singola. Mi sembra rifletta la realtà di chi ci precede in termini di colossi del software.

Citazione di: Ifride il  8 Settembre, 2018, 12:46:48L'unica cosa molto positiva successa negli ultimi tempi sono le ottime vendite di Mario Conigli che mi pare sia il primo titolo non first party nelle classifiche per numero di copie vendute.

NON vi è conferma ufficiale ma Soliani sembra indicare in maniera sibillina che stiamo attorno ai due milioni di copie qui:

Blocco nascosto
https://twitter.com/DavideSoliani/status/1035957060939276288

https://twitter.com/DavideSoliani/status/1036275547842719744
[close]

purtroppo mi mancano del tutto riferimenti con altre produzioni italiane ma sembrano numeri interessantissimi.

Citazione di: Joe il  9 Settembre, 2018, 12:11:00Non so se il "problema" tuo con le riviste digitali coincida col mio
[...]

Sono una moltitudine di problemi a dire il vero... anche se forse è più una questione di blocco psicologico (il già citato Game Over l'ho letto senza problemi)

Comunque nello specifico delle riviste ricordo pure io che era un delirio leggere Edge, mi ritrovavo continuamente ad ingrandire su colonna singola, almeno nella lettura su tablet - non grandissimo, appena 7 pollici.

Forse ci vorrebbero tablet più grandi ma poi lì nascerebbero altri inconvenienti. :bua: :sweat:

Titolo: Re:"Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Ifride il 10 Settembre, 2018, 13:07:46
Ma no, ci dovrebbero essere delle pagine fatte per il mobile, così come esistono per i siti.
E' chiaro che la visualizzazione è molto diversa.
Titolo: Re:"Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Turrican3 il 10 Settembre, 2018, 13:17:21
Andrebbero proprio ripensate in quel caso, certo.

E' che boh, credo le percepirei in maniera differente. Sono troppo vecchio dentro. :bua: :sweat:

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Vagamente pertinente alla discussione delle realtà editoriali, "vagamente" perchè qua la questione non riguarda solo il nostro paese:

https://www.gamesindustry.biz/articles/2018-09-06-breathing-life-into-dead-cells

qui leggo che gli streamer di peso arrivano a richiedere fino a 30mila dollari l'ora (!!!) per parlare di un videogioco.

Fatevi due conti su cosa possa comportare in termini di soglia d'ingresso (e non solo)
Titolo: Re:"Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Bluforce il 14 Gennaio, 2020, 14:44:13
Trappolone su Assassin's Creed organizzato appositamente per stanare i siti che pubblicano roba senza controllare le fonti.
Ci sono vittime illustri, pure italiane. Per chi volesse approfondire:
https://www.resetera.com/threads/recent-assassins-creed-amazon-leak-was-purposefully-fake-to-show-the-rampant-amateurism-in-videogames-journalism.164553/
Titolo: Re:"Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Turrican3 il 14 Gennaio, 2020, 14:54:55
Ahaha fantastico e ahimè ampiamente prevedibile. :lol:
Titolo: Re: "Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Frozzo il 24 Settembre, 2023, 20:17:21
Recupero dall' oltretomba questo thread mettendo due video secondo me assolutamente interessanti sul recente caso di marketta reportage videoludico ad opera di due professionisti ( :lol: ) del settore e recenti influencer.
Traete voi le vostre conclusioni  :sisi:

https://youtu.be/cLEvSruwvtg?si=QaT7S3GwG7mAdFHS

https://www.youtube.com/live/o6b4wJKBk4U?si=9ZS7s4BTO_bKkDhw (dal minuto 59 in avanti)
Titolo: Re: "Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Blasor il 24 Settembre, 2023, 20:27:36
Ma il secondo non è del duo del Tavernello, che becco nei Blob videoludici a sproloquiare con quell'altra simpaticona che sa di Giappone quanto io di petrolchimica?
Titolo: Re: "Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Frozzo il 24 Settembre, 2023, 20:29:27
Citazione di: Blasor il 24 Settembre, 2023, 20:27:36Ma il secondo non è del duo del Tavernello, che becco nei Blob videoludici a sproloquiare con quell'altra simpaticona che sa di Giappone quanto io di petrolchimica?
Esattamente, simpatico quanto un braccio nel culo ma in questo caso l'ho adorato, interessante anche il cambio di voto postumo ai giochi con tanto di caso e prove.
Videogame journalism be like.
Titolo: Re: "Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Hauru Uzala il 25 Settembre, 2023, 00:40:41
Citazione di: Frozzo il 24 Settembre, 2023, 20:17:21Recupero dall' oltretomba questo thread mettendo due video secondo me assolutamente interessanti sul recente caso di marketta reportage videoludico ad opera di due professionisti ( :lol: ) del settore e recenti influencer.
Traete voi le vostre conclusioni  :sisi:

https://youtu.be/cLEvSruwvtg?si=QaT7S3GwG7mAdFHS

https://www.youtube.com/live/o6b4wJKBk4U?si=9ZS7s4BTO_bKkDhw (dal minuto 59 in avanti)

Questo di Wesa (lui lo stimo particolarmente) devo ancora recuperarlo. Tra l'altro, non so se ne siete già a conoscenza, ma lui scrisse un libro anni fa intitolato "Silicon Arcadia" che adesso è diventato un "sito" omonimo. Se non lo sapevate dategli un'occhiata, escono articoli molto interessanti. :-)
Titolo: Re: "Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Eksam il 25 Settembre, 2023, 16:08:00
Ecco, per me Fossetti è il punto più basso del giornalismo e i suoi fan del gaming in Italia. Rompe le palle da una vita su quanto sia importante fare critica seria e professionale (ricordo le chiamate in live di mutiplayer per lamentarsi di come lavoravano) con la sua community che lo glorifica e frigna di chiunque altro non la pensi come il loro messia. Quando venne sgamato su Nier speravo in un bagno di umiltà ma con roundtwo è riuscito a diventare ancora più narciso di quanto non fosse gia prima (e con lui il suo seguito). Avesse almeno qualcosa di interessante o valido da dire...


Titolo: Re: "Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Frozzo il 25 Settembre, 2023, 18:25:16
Citazione di: Eksam il 25 Settembre, 2023, 16:08:00Ecco, per me Fossetti è il punto più basso del giornalismo e i suoi fan del gaming in Italia. Rompe le palle da una vita su quanto sia importante fare critica seria e professionale (ricordo le chiamate in live di mutiplayer per lamentarsi di come lavoravano) con la sua community che lo glorifica e frigna di chiunque altro non la pensi come il loro messia. Quando venne sgamato su Nier speravo in un bagno di umiltà ma con roundtwo è riuscito a diventare ancora più narciso di quanto non fosse gia prima (e con lui il suo seguito). Avesse almeno qualcosa di interessante o valido da dire...




Diciamo che nel settore, allargando anche ai """content creator""" quello messo meglio ha la rogna, come si dice da me, però quelli che fanno la morale agli altri da non si sa bene quale pulpito sono i peggiori.
E fossetti è uno di questi, indubbiamente.
Titolo: Re: "Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Joe il 28 Novembre, 2023, 17:28:37
https://www.eurogamer.net/editors-blog-eurogamer-owner-seeking-buyer

Credo sia in parte pertinente, se estendiamo il topic al resto del mondo (e dopo la chiusura di eg.it).
Titolo: Re: "Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Giulo75 il 28 Novembre, 2023, 17:55:28
A mio parere quasi tutta la stampa italiana é morta, non solo quella videoludica. :D
Titolo: Re: "Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Frozzo il 28 Novembre, 2023, 19:37:51
Citazione di: Giulo75 il 28 Novembre, 2023, 17:55:28A mio parere quasi tutta la stampa italiana é morta, non solo quella videoludica. :D

La stampa cartacea campa praticamente tutta di sovvenzioni che taglierei domattina stesso dopo colazione, quella videoludica a questo punto direi che è morta una quindicina di anni fa, oggi è tutto un enorme postalmarket online ma con meno dignità.
Titolo: Re: "Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Giulo75 il 28 Novembre, 2023, 19:44:47
Citazione di: Frozzo il 28 Novembre, 2023, 19:37:51La stampa cartacea campa praticamente tutta di sovvenzioni che taglierei domattina stesso dopo colazione, quella videoludica a questo punto direi che è morta una quindicina di anni fa, oggi è tutto un enorme postalmarket online ma con meno dignità.
Tristemente vero anche questo in larghissima parte.
Titolo: Re: "Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Blasor il 14 Dicembre, 2023, 22:42:26
Citazione di: Joe il 30 Agosto, 2018, 15:23:40"(o comunque morirà presto)"

"(e non solo quella (https://www.siliconera.com/will-god-of-war-ever-be-available-on-xbox/))".

Noi intanto come scemi ancora a chiederci se il Pass uscirà ovunque :bua:

:|




Titolo: Re: "Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Joe il 15 Dicembre, 2023, 14:41:04
Citazione di: Blasor il 14 Dicembre, 2023, 22:42:26"(e non solo quella (https://www.siliconera.com/will-god-of-war-ever-be-available-on-xbox/))".

Noi intanto come scemi ancora a chiederci se il Pass uscirà ovunque :bua:

:|


Ah, wow.  :bua:
La qualità.
Titolo: Re: "Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Frozzo il 15 Dicembre, 2023, 19:16:34
Citazione di: Blasor il 14 Dicembre, 2023, 22:42:26"(e non solo quella (https://www.siliconera.com/will-god-of-war-ever-be-available-on-xbox/))".

Noi intanto come scemi ancora a chiederci se il Pass uscirà ovunque :bua:

:|






Segnalo il pezzo a Everyeye, così ne trae ispirazione  :sisi:
Titolo: Re: "Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Joe il 29 Dicembre, 2023, 20:29:45
Ed ecco anche l'addio di Gorman (al secolo Andrea Minini Saldini).  :(

https://it.ign.com/ign-italia/207410/editorial/lultimo-spettacolo?


Titolo: Re: "Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Turrican3 il 29 Dicembre, 2023, 21:55:43
Ci sono però anche trend inequivocabili che, sopra a un certo livello di produzione, soffocano quasi irrimediabilmente la creatività.

Esperienze fantastiche in cui si notano, quasi prive di pudore, le caselline che i team hanno dovuto sbarrare per poter portare avanti il proprio lavoro. Il crafting? Check. I collezionabili? Check.

E così via, in un'uniformazione da cui di rado ci si riesce a scostare (e quando ci si riesce il rumore che ne scaturisce dovrebbe far riflettere ma, evidentemente, non ci riesce).

Non si stava meglio quando si stava peggio, però. Non lo penso, non l'ho mai pensato. Il giorno che lo penserò, autorizzo a darmi del vecchio trombone, perché quella sarà l'unica interpretazione plausibile.

Alcune cose potevano essere meglio, non tutte, non la maggior parte. E per alcune, facilmente, questo non aveva nemmeno gran che a che vedere con il proprio valore intrinseco, quanto con la collocazione storica o, per meglio dire, cronologica che il destino aveva loro assegnato.


Eh...
(estratto dall'editoriale di cui sopra)
Titolo: Re: "Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Blasor il 15 Febbraio, 2024, 23:23:03
Ma a volte è anche zombie?

https://sprea.it/abbonamenti/3985-psm

Me l'hanno segnalata dal volume 2...
Titolo: Re: "Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Frozzo il 16 Febbraio, 2024, 00:09:02
Ho comprato i primi due numeri, bah, non malissimo e direi meglio della PSM originale. Poi è vero che i siti online hanno abbassato talmente tanto lo standard qualitativo che pure un Playstation Magazine Ufficiale del 1998 a confronto sembra la Treccani, quindi magari i miei giudizi sono falsati in positivo.
Titolo: Re: "Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Blasor il 16 Febbraio, 2024, 01:39:24
Buono a sapersi, thanks :sisi:
Titolo: Re: "Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Eksam il 19 Marzo, 2024, 22:27:54
Io toglierei "italiana" dal titolo. Americani e inglesi sono messi assai peggio rispetto a noi.

https://www.thegamer.com/final-fantasy-7-materia-system-how-does-it-work/ (https://www.thegamer.com/final-fantasy-7-materia-system-how-does-it-work/)


(https://pbs.twimg.com/media/GJDDOt5XUAERxwO?format=jpg&name=large)
Titolo: Re: "Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Blasor il 19 Marzo, 2024, 22:31:46
Citazione di: Eksam il 19 Marzo, 2024, 22:27:54Io toglierei "italiana" dal titolo. Americani e inglesi sono messi assai peggio rispetto a noi.

https://www.thegamer.com/final-fantasy-7-materia-system-how-does-it-work/ (https://www.thegamer.com/final-fantasy-7-materia-system-how-does-it-work/)


(https://pbs.twimg.com/media/GJDDOt5XUAERxwO?format=jpg&name=large)

Il problema è che vengono legittimati dai produttori (https://www.gamers4um.it/public/smf/index.php?msg=273122).

Scommetto però il gambit lo capì al volo :sisi:
Titolo: Re: "Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Eksam il 19 Marzo, 2024, 22:50:53
I Junction erano fighi, solo che eri costretto a usare le magie solo come "equip" e non come vere e proprie magie. Io piuttosto toglierei tutto il riciclo fatto da FF7.  :asd:
Titolo: Re: "Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Frozzo il 20 Marzo, 2024, 00:24:37
Ma come 20 anni  :o
Titolo: Re: "Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Blasor il 21 Marzo, 2024, 21:00:43
https://twitter.com/VGC_News/status/1770897243421151733

Non sapevo di Aftermath, in effetti.
Titolo: Re: "Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Eksam il 21 Marzo, 2024, 21:55:45
I capoccia vogliono abbandonare le news e dedicarsi alle guide? Magari lo facessero tutti. Banali e oggettive guide, step by step, non sarebbe più giornalismo ma almeno questi siti avrebbero senso.

Per quanto Aftermath non ho capito, fa parte di Kotaku o è il rifugio dei suoi ex dipendenti?
Titolo: Re: "Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Blasor il 21 Marzo, 2024, 22:03:53
Citazione di: Eksam il 21 Marzo, 2024, 21:55:45è il rifugio dei suoi ex dipendenti?

Pare questo.

CitazioneMore information on Glennon's departure was reported by Aftermath, which itself consists mostly of former Kotaku staff.

Leggevo: https://www.theverge.com/2023/11/7/23949269/aftermath-video-games-kotaku-defector
Titolo: Re: "Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Giulo75 il 22 Marzo, 2024, 02:19:36
Citazione di: Eksam il 21 Marzo, 2024, 21:55:45I capoccia vogliono abbandonare le news e dedicarsi alle guide? Magari lo facessero tutti. Banali e oggettive guide, step by step, non sarebbe più giornalismo ma almeno questi siti avrebbero senso.

Per quanto Aftermath non ho capito, fa parte di Kotaku o è il rifugio dei suoi ex dipendenti?
Che in effetti nel 90% dei casi accedo ai siti solo per le guide, segreti troppo nascosti o come conquistare i trofei su PS5.
Titolo: Re: "Perché la stampa videoludica italiana è morta"
Inserito da: Blasor il 26 Marzo, 2024, 13:07:33
Il fatto è che per quello già ci sono gli specifici GameFAQs ecc., a me neanche verrebbe in mente di leggere trafiletti di certe cose sui generalisti acciappaclick.

Certo, implicherei l'esistenza di un'alternativa giornalistica seria che abbiamo capito ormai è mosca bianca :bua: