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Messaggi recenti

#1
VideoGIOCHI e dintorni / Re: GPU - Attesa la rivoluzion...
Ultimo messaggio di Blasor - Oggi alle 15:04:28
Citazione di: Frozzo il Oggi alle 12:37:17https://www.timeextension.com/features/flashback-how-the-kindness-of-sega-saved-nvidia-from-going-under

Sliding doors ed effetto farfalla

Considerato come è andata comunque col Dreamcast e come dopo Microsoft non "salverà" Sega allo stesso modo supportando contemporaneamente proprio Nvidia... food for thought :asd:
Immagino abbia anche contribuito ai rapporti Jap-USA interni già messi a dura prova.
#2
Off Topic / Re: 30 anni dalla morte di Ayr...
Ultimo messaggio di Blasor - Oggi alle 14:42:11
Fuori dalle piste da ricordare, oltre il suo apporto essenziale per l'arrivo delle Audi nel suo paese e gli spot per la Shell di cui ho mezzo ricordo di averne visti anche da noi, la campagna giapponese per la Prelude:

 

Bonus NSX-R a Suzuka (con telecamere tattiche, molto interessante):




Gustoso, ovviamente contestualizzato ai tempi, il siparietto col connazionale Piquet offerto al tempo da Playboy Brasile.

CitazioneSenna and Nelson Piquet were embroiled in a feud regarding Senna's feelings on women. Piquet had insinuated that Senna was a homosexual, which didn't sit well with the World Champion.

The interview gets quite passionate, and Senna's language seemingly insinuates that he had a sexual relationship with Piquet's wife before they were married:

    Playboy : You had a close relationship with Karherine, Piquet's current wife, before they got married, didn't you?
    Senna : We didn't have a close relationship. But..... I knew her.
    Playboy : What do you mean?
    Senna (emotionally): I knew her as a woman, that's all. I knew her as a woman.

That would be enough reason for Piquet to have a bit of an off-track vendetta against Senna.

:bua:
#3
VideoGIOCHI e dintorni / Re: Il topic della nostre coll...
Ultimo messaggio di Blasor - Oggi alle 13:31:33
Beh sì, la "missione" andava fatta :D


Quanto sarebbe bello un nuovo Discworld un giorno. Gli mancasse il materiale capirei ma così...
#4
VideoGIOCHI e dintorni / Re: Guess the Game [18]
Ultimo messaggio di stobbArt - Oggi alle 13:01:14
#GuessTheGame #718

🎮 🟥 🟥 🟩 ⬜ ⬜ ⬜

#ProGamer
https://guessthe.game/p/718
#5
VideoGIOCHI e dintorni / Re: GPU - Attesa la rivoluzion...
Ultimo messaggio di Bluforce - Oggi alle 12:42:05
Non conoscevo questo retroscena :o
#7
Off Topic / Re: 30 anni dalla morte di Ayr...
Ultimo messaggio di stobbArt - Oggi alle 12:33:09
Bellissimo post, io purtroppo non ricordo nulla di quella giornata, forse ero troppo piccolo, forse non ero ancora interessato alla f1, ma i miei ricordi sportivi in assoluto partono dal 96, prima non c'è nulla. e forse in fondo è meglio così :(
#8
VideoGIOCHI e dintorni / Re: Il topic della nostre coll...
Ultimo messaggio di Frozzo - Oggi alle 12:17:19
Ok, qui c'è da rosicare come tarli, specie per Star Trek e Discworld, anche Destruction Derby notevole  :inlove:
#9
VideoGIOCHI e dintorni / Re: Il topic della nostre coll...
Ultimo messaggio di Joe - Oggi alle 11:39:55
Taanta bella roba!  :inlove: Woodruff lo completai all'epoca, che gioco assurdo.  :asd:
#10
Off Topic / 30 anni dalla morte di Ayrton ...
Ultimo messaggio di Joe - Oggi alle 11:32:44

Seguo diversi sport fin da quand'ero bambino grazie a mio padre (spettatore da sempre onnivoro) e negli anni alcuni atleti mi hanno colpito più di altri, diventando beniamini da seguire con fedeltà, stima e passione tanto da ricordarli ancora oggi, a tanti anni dai loro inevitabili ritiri.
Dei tre che in assoluto ho più amato, uno è Ayrton Senna. Oggi si commemora la sua scomparsa avvenuta esattamente 30 anni fa sul circuito di Imola mentre faceva ciò che amava, correre, nel weekend più drammatico che tutto il motorsport ricordi. Credo che in tanti rammentiamo dove fossimo l'1 Maggio del 1994 quasi alla stregua del l'11 settembre e ciò prova quanto questo personaggio sia stato presente nei fine settimana della gente comune. Pur non essendo mai stato un pilota Ferrari, in famiglia era un personaggio molto apprezzato, oltre che per le sue gesta in pista anche per i concetti che esprimeva (rigorosamente in italiano, perché Ayrton lo parlava) nelle interviste dell'indomito Ezio Zermiani, giornalista d'assalto della RAI che lo seguiva sempre, punzecchiandolo a ogni occasione.
Ayrton rappresenta il mio primo contatto con la F1, quando correva con "la macchina gialla", la Lotus 99T sponsorizzata Camel, vettura di una casa dal passato glorioso ormai irrimediabilmente in discesa dopo aver smarrito il faro guida di Colin Chapman. Egli si distingueva per l'aggressività in pista e la volontà di raggiungere il massimo risultato a ogni costo, anche a discapito dell'avversario. In tanti siamo a conoscenza dei grandi risultati che conseguì negli anni a seguire (tra cui 3 mondiali di F1) e delle gesta in macchina, sul bagnato e non, ma Ayrton era ed è molto di più. Ci sono libri e documentari che parlano di ciò che ha fatto dietro le quinte ma basti sapere che pur essendo un benestante ricco di famiglia, è stato un personaggio amatissimo dalle frange più povere della società brasiliana, perché lui ci teneva tantissimo ad aiutare la pover gente e a portare in trionfo su tutti i giornali e le tv l'orgoglio e la dignità di un Paese fragile e sofferente, una nazione che rispose alla sua scomparsa con tre giorni di lutto nazionale, quasi fosse morto un capo di stato.
Quella domenica mi trovavo ospite da carissimi amici di famiglia come spesso accadeva e la mia già allora fissazione per la F1 mi spinse a videoregistrare il gran premio a casa per intero, su una VHS da 3 ore pur guardandolo in diretta da loro. Per almeno 25 anni non ho mai toccato quella videocassetta, rispolverata solo nel periodo COVID durante una lunga operazione di digitalizzazione dei miei archivi su nastro. Mi ha fatto tanto male riguardare quella maledetta gara perché una morte in diretta ti sciocca e riviverla è anche peggio, conoscendone l'epilogo. Ricordo il TG di allora andato in onda dopo le 18, eravamo da poco rientrati a casa con tristezza mista a speranza, perché noi volevamo bene ad Ayrton anche se non era un pilota Ferrari, anche se si schiantò contro la nostra chance di vincere un mondiale con Prost a Suzuka, nel 1990. Fu allora che sentii per la prima volta il termine "clinicamente morto", una frase che mia madre fu costretta a spiegarmi. L'1 maggio 1994 un certo tipo di fare le corse terminò per sempre e io pochi anni dopo avrei gioito per le vittorie della Ferrari, senza mai dimenticare Ayrton, chiedendomi se avrebbe mai detto di sì a Maranello e quale sarebbe stato il proseguo della sua carriera e soprattutto, della sua vita.
La morte lo ha consegnato all'eternità, ciononostante faccio fatica a comprendere un sacco di giovani che non l'hanno "vissuto" ma ne parlano e lo stimano come se avessero la mia età. Evidentemente in lui c'era anche qualcosa di magico.
Ciao Ayrton!

P.S. ho sempre amato questo foto