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Turrican3

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Esiste una "Sony difference"?

Aperto da Turrican3, 29 Novembre, 2005, 13:16:28

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Turrican3

Non credo ci sia un "Sony feeling" nella produzione della console più venduta del pianeta.

E come potrebbe esserci del resto?

Sony parte da produttore HW... (quasi) tutto il resto è arrivato dopo, grazie al successo del brand Playstation che ha permesso di acquisire qua e la' software house di rilevanza (e bravura) più o meno importante e di espandere i team first party ai livelli indispensabili per produrre videogiochi commerciali moderni.

In fondo il problema sollevato è di importanza non banale IMHO: è infatti un qualcosa su cui credo che Sony abbia investito molto ultimamente, diciamo a partire dall'era PS2, per colmare quella che è la sua più grande lacuna, ovvero una mancanza di identità.

Perchè il punto è che tolto Gran Turismo (che pure dovrà darsi da fare per rinnovarsi... ma questo è un altro discorso) non è che ci siano chissà quali campioni d'incasso nella lista delle produzioni interne.

"La Playstation" resta agli occhi del grande pubblico la console che fa girare MGS, GT, PES/WE, DMC e Final Fantasy.

Tutto il resto è IMHO opportunamente inserito da Sony a mo' di riempitivo, per fare in modo da avere una lineup quanto più completa possibile, atta a soddisfare l'eterogenea utenza (del resto quando hai 90 milioni di acquirenti è facile trovare un bel po' di gusti diversi :D) e siccome tutto il resto sono produzioni third party che oggi ci sono... domani chissà, valuto positivamente i già citati sforzi di SCE (I, J, E...) per rendersi autosufficiente o perlomeno rafforzarsi come potenzialità di sviluppo first e second party.

Quindi ritengo che se sarà possibile trovare un filo conduttore delle varie produzioni Sony questo avverrà in futuro, quando la realtà SCE sarà cresciuta e magari opportunamente coordinata a livello di sviluppo: al momento IMHO è ancora troppo presto per parlarne.

Ed è per questo che sono del parere che il "sonaro" (ma anche il "botolaro" se vogliamo) di fatto non esista. Esiste piuttosto un mercato alquanto eterogeneo che le third parties presenti in massa sono riuscite a soddisfare con una offerta altrettanto varia.

Al contrario Nintendo può contare su una utenza (relativamente) molto più omogenea in termini di gusti: cosa questa che può rivelarsi un'arma a doppio taglio se malgestita... impresa non facile peraltro, come i numeri in calo da due generazioni di console casalinghe; Sony e Microsoft hanno al contrario gestito benissimo la loro "mancanza di identità", la prima addirittura perdendo nel passaggio da PSX a PS2 alcuni franchise esclusivi.

Ancora una volta, la varietà dell'offerta è risultata vincente, nonostante il calo qualitativo di brand di successo che IMHO non ha colpito soltanto i vari Mario e Zelda ma anche Silent Hill (dal 3 in poi), i vari Ridge Racer, lo stesso men che perfetto Tekken che mi dicono solo con il 5 abbia ritrovato i fasti di un tempo.

"I fasti di un tempo", poi... non è che tutta questa pappardella sia dovuta ad un improvviso attacco di nostalgia retro-videoludica (della serie, si stava meglio quando si stava peggio) di un Nintendaro dell'ultima ora.

Vero è che può apparire a dir poco paradossale che i Nintendari oggi gridino "al lupo al lupo" parlando di massa, quando il passato di questa casa (che per la cronaca al momento è la mia SH preferita) vede piattaforme diffuse in decine di milioni di unità. E se non è massa quella...

Il punto però, anzi i punti sono due:

1. la "massa" di allora era IMHO... meno massa, nel senso che è sicuramente a Sony che dobbiamo lo "sdoganamento" del videogioco (sembra ch'io stia parlando di un importante partito politico italiano, LOL ) da fenomeno fondamentalmente per sfigati a status-symbol, oggetto "cool" per definizione.

Quando il NES e lo SNES vendevano a milionate c'era il rischio di esser presi per malati mentali se dicevi in giro che ti piacevano i videogiochi. Non parliamo poi delle ragazze!

Senza contare che (inevitabilmente per via dei limitati mezzi tecnici dell'epoca) l'utenza console e il fenomeno pirateria non andavano a braccetto come oggi.

I dispositivi di backup dello SNES e del MD arrivavano a costare anche il doppio della console e in ogni caso in quegli anni era mooooolto più facile reperire software per gli home computer Sinclair e Commodore... che non a caso facevano sfracelli in Paesi come il nostro dove non esiste(va?) una vera cultura dell'originale.

2. -corollario del punto 1 se vogliamo- era il videogioco stesso ad essere "diverso".
(lo eravamo anche noi, certo, ma onestamente non mi sento di... rinnegare quegli anni)

Era IMHO diverso perchè diverse erano le condizioni di base per dare alla luce un videogioco.
Erano gli anni del bedroom coding, anni in cui addirittura una sola persona era in grado di scrivere un videogioco commerciale.

I costi erano diversi, gli strumenti di sviluppo praticamente alla portata di tutti (ok, qua siamo più nel campo degli home computer, ma il discorso economico regge anche per le console) e anche se chi voleva scrivere per Nintendo e Sega doveva sobbarcarsi l'onere del devkit, non necessario sugli home computer, la complessità del VG dell'era 8-16 bit non è lontanamente paragonabile a quanto ha comportato il passaggio al 3D della pur "semplice" PSX.

I costi aumentano --> si deve "rischiare/osare" di meno --> il gioco deve interessare la fetta più ampia di mercato possibile ( --> molti generi di VG "muoiono" :( - penso agli shoot'em up o alle avventure grafiche Lucasfilm-style...)

Da qui alla inevitabile crisi del VG il passo è breve: il mercato è saturo e la gente si sta rompendo le bolas della solita pappardella.  :teeth:
Bisogna esplorare nuove aree, nuova utenza... Sony l'ha fatto con PSX avvicinando al videogioco chi non lo sopportava nemmeno in fotografia.

Ora è il turno di Nintendo che col DS (e chissà, magari col Revo?!) dichiara di aver attratto una buonissima percentuale di... videogiocatrici.

Io sto a guardare... oramai IMHO il VG è come il cinema: molti (troppi?!) blockbuster insipidi, e per uscire dalla sala soddisfatti bisogna faticare sempre di più.

Ma sono fiducioso tutto sommato: finchè sarà possibile trovare qualcuno che proietta film di qualità per me va benissimo anche così.


PS: a scanso di equivoci, personalmente ritengo che le cagate pazzesche (cit.) siano sempre esistite, sempre esisteranno e non sono affatto limitate a PS2 e Xbox (semmai la loro visibilità è figlia dalla maggiore diffusione delle rispettive piattaforme).

Come dimenticare ad esempio i tie-in Ocean di fine anni '80, che quando UNO veniva su bene si stappava lo champagne?
I maligni dell'epoca sostenevano che Ward e soci spendessero così tanto per accaparrarsi la licenza da lasciare pochi spiccioli per gli sviluppatori... :hihi:

Sono però fermamente convinto di due cose:

1. esistono ancora oggi delle software house che, lungi dal voler considerare benefattrici dell'industria (molto più semplicemente potrebbero avere un miglior reparto di QA/testing), realizzano dei prodotti più curati sotto il profilo prettamente ludico.
Chiaro che qui entriamo nei meandri dei delicatissimi gusti personali, e quindi l'IMHO è obbligatorio.

2. come ho già detto precedentemente, il videogioco è diventato mooooolto più business dei tempi che alcuni rimpiangono e questo è il motivo per cui più che di vere e proprie ciofeche il mercato (forte anche dell'allargamento dell'utenza a fasce che prima non ne usufruivano) si è riempito di giochi-fotocopia e/o solo "normali", ma in quantità industriale se rapportati alle generazioni di cui sopra.
E' la "me too" software development generation, per citare Edge che vorrei poter leggere più di quanto faccio (per carenza di tempo).

Inevitabile quindi (sempre IMHO) che almeno una parte della "vecchia guardia" guardi con sempre maggiore distacco -eufemismo- tutta una serie di titoli che 15 anni fa non sarebbero esistiti: per fare un esempio concreto, non sono troppi tutti questi Jak&Daxter e tutti questi Ratchet&Clank in una sola generazione?

Ma d'altro canto, una volta sviluppato per anni un motore grafico valido, è a dir poco scontato che una Naughty Dog o una Insomniac vogliano evitare di buttarlo nel cesso dopo 1 (UNO) solo gioco.

Seguiti quindi un po' diversi dal passato... figli certo del successo commerciale ma ANCHE della necessità di recuperare investimenti con qualche zero in più rispetto al passato.

E' uno dei segni del mercato che cambia, e il videogioco non può che adeguarsi.

Fondamentalmente è (anche) questo il motivo per cui sostengo che il sonaro non esiste: si copre praticamente tutto il mercato, ma non si riesce a vedere un comune denominatore nella lineup se non -e comunque non sempre- il generico "essere cool" ormai intrinseco, perlomeno agli occhi del pubblico, del brand Playstation (non è una problematica relativa all'essere produttore di console: infatti se per assurdo in un futuro più o meno prossimo Sony e Nintendo uscissero dal mercato HW diventando entrambe "solo" software house per quest'ultima il cambiamento sarebbe relativamente indolore IMHO, sebbene quasi certamente ci sarebbe da affrontare una pirateria che fino ad ora almeno sulle console casalinghe della big N ha sempre avuto un impatto abbastanza limitato)

Il rovescio della medaglia (che non è detto debba necessariamente essere negativo, perlomeno commercialmente parlando) è che appunto vuoi per mancanza di un'unica, vera mascotte/personaggio simbolo quale può essere un Mario o uno/a Zelda, vuoi per mancanza del già citato coordinamento dello sviluppo, vuoi -paradossalmente- per lo sviluppo di generi assolutamente eterogenei, non si riesce a percepire la matrice unitaria di origine dei prodotti first (e second) party Sony.

E in fondo è qualcosa di più di una mancata percezione IMHO: è proprio, come dicevo prima, che questo denominatore comune non c'è.

Mystic

ho smesso di leggere dopo il "non credo ci sia un.."

poi mi sono reso conto della lungezza del testo e mi son detto "ma io devo stare qua a perdere del tempo prezioso per leggere delle idiozie postate da un bambino pacioccoso?"  :notooth:

la risposta e "NO"

e percio mi ritiro per deliberare  :lol2:

Turrican3