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Turrican3

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[A+C] Laputa: castello nel cielo

Aperto da Sensei, 29 Aprile, 2009, 09:09:41

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Sensei

Citazione di: Turrican3 il 19 Maggio, 2009, 21:55:53
[semiOT]
costringendomi pertanto a prestare parecchia attenzione ai sottotitoli.

mandalo in slow motion così ti dura pure di più  :asd: :asd: :asd:

Turrican3


Blasor

Gli Inglesi quando vogliono fanno delle edizioni davvero ottime per i lavori jap.

Turrican3

Visto oggi pomeriggio come "promesso". :gogogo:

Altro grandissimo lungometraggio del Miya(zaki :king:), sinceramente non saprei indicare uno nettamente superiore all'altro tra Nausicaa e questo Laputa. Splendido, con l'ormai consueto messaggio naturalistico e un tocco di umorismo in più che non guasta mai. :thumbup:

Degna di nota questa edizione su DVD (sempre la medesima collana UK dedicata allo Studio Ghibli), non sono andato a controllare il bitrate ma la bontà del sonoro e soprattutto dell'immagine, "pulita" e dai colori vibranti, ha dato il suo contribuito alla piacevolezza della visione.

Turrican3

Visto ieri in BD, per la prima volta col doppiaggio italiano.

Curiosamente non mi ha lasciato la medesima, eccelsa impressione di tre anni addietro.
Mi domando se possa essere legato ad un doppiaggio italiano le cui battute più volte mi han lasciato un po' perplesso... ennesima "vittima" dell'effetto-intransigenza degli adattamenti di Gualtiero Cannarsi?! :look: :mmmm:

Blasor

Potrebbe tranquillamente essere :D In ita non l'ho rivisto, perché cerco di evitare il più possibile dati i trascorsi e sapendolo comunque a memoria in sala saltai. Il prossimo che molto probabilmente mi vedrò in Italiano sarà Kiki, a meno che Rai4 non passi in TV qualche Ghibli che mi interessa come Porco Rosso o Pom Poko. Spero la situazione sia un po' migliorata dai primi adattamenti.

Turrican3

#21
...e pure qui in seguito all'iscrizione di Cannarsi su TFP di cui dicevo nel megathread dello Studio Ghibli ho trovato un suo lungo scritto sul nuovo adattamento di Laputa che ritengo meriti di esser letto:

CitazioneAd ogni buon grado, dall'onesta analisi emerge che il vecchio copione, non criticato, è anni luce indietro in *ogni* suo aspetto rispetto al nuovo, che risulta:

-obiettivamente più corretto
-obiettivamente più preciso
-obiettivamente meno "retoricizzato"
-obiettivamente più scorrevole

Indi, dopo aver concluso la mia analisi, dopo essermi confrontato con persone terza di mia stima/fiducia, la domanda che ci è sorta è:

com'è possibile che ci siano lamentele ora, su qualcosa di assai migliore rispetto a quel che prima pure non aveva sollevato lamentele?

L'unica risposta, l'unica diagnosi che siamo riusciti a formulare, è essenzialmente la seguente:

"Quando si iniziato ad operare sulla fedeltà dei testi, si veniva da traumi nel senso inverso: Mononoke Hime in primis, poi Sen to Chihiro. A quei tempi, scottati da simili scempi e scempiaggini, la fedeltà dei testi all'originale era giustamente la priorità. Quando si è avuta, è stata motivo di soddisfazione totale. Nel tempo, dopo tanti e tanti film al cinema, in home-video, la cosa ha iniziato a essere data e presa come scontata. Quindi, la sua priorità ontologica è venuta a essere meno presente alla mente percettiva del pubblico (voi). Essenzialmente, il pubblico 'attento e guardingo' ai contenuti, si è 'sprofondato in poltrona' e ha incominciato a chiedere a (inconsciamente) volere/desiderare/pretendere non più le cose 'giuste e corrette', ma 'comode e confortevoli', ovvero non più 'che dicessero le cose giuste', ma che 'suonassero usuali all'orecchio dell'ascoltatore'."

Signori, mi spiace: questa tendenza è -in una parola- lassismo.

Ma non perché ormai ci siamo tutti abituati a pensare normale che se esce un film Ghibli in Giappone oggi tra un anno uscirà anche in Italia, la preservazione dei contenuti originali di quello è divenuta una prerogativa meno categoricamente primaria nella loro localizzazione nostrana. Giammai! Davvero cose come l'abitudine, l'uso, e la consuetudine sono nemiche dell'intelletto umano: lo mettono a sopire. E' la sedazione, e da me non sarà mai di casa.

Al contrario, in questi ormai undici anni sono felice di dire che i copioni italiani dei film Ghibli a mia firma sono diventati SEMPRE PIU' corretti e precisi sull'originale e al tempo stesso SEMPRE PIU' scorrevoli, fluidi e 'idiomatici' in italiano. Ho controllato numerosi altri copioni nel mio archivio, la loro evoluzione, e ho verificato la stessa cosa anche su titoli diversi (gli inediti mai usciti per BV, ad esempio: Totoro, Porco Rosso, MimiSuma: il nuovo è sempre più e più del vecchio, una cosa tipo "meno tasse e più servizi", sì. Come se la coperta corta fosse stata allungata a forza.

Inoltre, credo che sempre nello stare ormai 'accomodati in poltrona', ben certi che ormai "la fedeltà all'originale è garantita" (sino al punto di non pensare neppure più alla questione), ci sia una sorta di fenomeno di 'irretimento' di fronte a quei passaggi talvolta comunque sempre un po' particolari, un po' ricercati, che giustamente permangono nel tentativo di resa quanto più fedele di una lingua straniera. La mia impressione è che, se al contrario detti passaggi magari sporadici venissero un tempo (giustamente) presi come una marca di quella doverosa ricerca di fedeltà, ora piuttosto 'diano fastidio' -seppure presenti in numero e impatto ben minore di quanto non fu- semplicemente perché, ancora, alla questione della fedeltà si è smesso di pensare. E quindi quei punti un po' più inusuali si fissano nella testa del fruitore ormai spaparanzato che li ricorda come pungenti al punto di estenderne la sensazione al testo del film nella sua interezza (da cui, il non rivelarne, al contrario, la maggiore scorrevolezza rispetto a quelli 'antichi').

http://www.studioghibli.org/forum/viewtopic.php?f=21&t=3672&sid=6490c35f5b3a18504bb525bd3f3b5029

Oh signori, posso anche non apprezzare particolarmente i risultati, ma contestare questo signore (mi) è praticamente impossibile.
Anche perchè leggendo la sua contro-argomentazione, temo che muova delle critiche ragionevoli ad un pubblico nel quale ahimè devo spesso riconoscermi in negativo. Tanto di cappello. :beer: