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Chiude Eurogamer.it

Aperto da Joe, 4 Novembre, 2022, 12:12:57

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Joe

Accidenti.  :sweat:

https://www.eurogamer.it/la-fine-di-un-bel-viaggio

Il vero editoriale lo trovate sui social ad opera di Stefano Silvestri, capo redattore dal secondo anno in poi:

CitazioneLa fine di un bel viaggio
Eurogamer Italia sospende con oggi i lavori. Il nostro saluto ai lettori.
Se quanto segue vi coglierà di sorpresa, lo prenderemo come un complimento. Con oggi, infatti, Eurogamer Italia sospende i lavori, mettendo così un punto alla fine delle tante, tantissime pagine pubblicate in questi anni. Anni che, con l'eccezione del primo, mi hanno visto alla guida di questa prestigiosa testata, che grazie al duro lavoro e alla grande dedizione di chi vi ha fatto parte è diventata una delle voci più lette e autorevoli nel panorama italiano della critica videoludica.
Purtroppo, però, in questo arco temporale sono cambiate le regole d'ingaggio, e così come l'online a suo tempo ha segnato il declino della carta stampata, l'avvento dei nuovi media ha fatto sì che il settore abbia spostato gradualmente negli anni i propri budget altrove, spesso con abnormi sproporzioni tra investimenti e resa.
Non sarebbe però corretto ricondurre il destino di Eurogamer Italia unicamente ai mutati interessi di un'industry che meriterebbe un articolo a parte per descrivere le tante incongruenze di questi ultimi anni. La causa dei mali che hanno portato a questo editoriale di commiato viene purtroppo anche dall'interno, risultando nei gravi disagi amministrativi cui la redazione è andata incontro nell'ultimo anno.
Disagi in parte riconducibili al mutato assetto del settore di cui sopra ma anche al fatto che la testata è stata messa in secondo piano rispetto ad altre iniziative, sulla carta strategiche e sensate ma che purtroppo non hanno dato i risultati sperati. Per quanto un sito editorialmente solido e che va avanti per conto proprio possa indurre a distogliere lo sguardo in favore di nuovi business, Eurogamer Italia avrebbe richiesto maggiori attenzioni in questi ultimi anni.
Purtroppo così non è accaduto e, come se ciò non fosse sufficiente, alcune tensioni all'interno della società che detiene la licenza italiana di Eurogamer Italia (che è un franchise) hanno portato a una vera e propria paralisi amministrativa, risoltasi solamente in tempi recenti, che ha finito per scaricarsi una volta di più sullo staff.
Per molti mesi la redazione ha gettato il proverbiale cuore oltre l'ostacolo, lavorando in situazioni di oggettivo disagio e mostrando un attaccamento alla maglia di Eurogamer inizialmente eroico, alla fine commovente. E per quanto sia giusto fare il possibile per non arrendersi alle avversità, arriva un momento in cui insistere nel portare avanti certe situazioni rischia di trasformare involontariamente chi è vittima di un sistema, in chi quel sistema lo perora.
Informata dunque delle vicissitudini cui stavamo andando incontro, la casa madre ha chiesto all'attuale proprietà delle garanzie e un piano editoriale che non sono stati ritenuti soddisfacenti, se è vero che è giunta alla decisione di revocare la licenza di Eurogamer Italia.
Di tutti gli epiloghi che mi sarei potuto immaginare, questo è probabilmente il più inaspettato, senz'altro il più avvilente. E non solo perché pare innaturale chiudere una testata comunque in salute dal punto di vista editoriale, sebbene le ferite inflitte negli ultimi mesi abbiano avuto qualche ripercussione sul traffico. La cosa più demoralizzante è disperdere una formidabile redazione e, soprattutto, un manipolo di eroi che ha mostrato il meglio di sé nelle molte avversità affrontate.
Se quanto segue vi coglierà di sorpresa, dicevo, lo prenderemo come un complimento. Perché nonostante quanto descritto, la redazione ha onorato la testata e la vostra fiducia fino all'ultimo, proponendovi un sito aggiornato ed editorialmente curato. Grazie di cuore per averci seguito in questi anni ed essere stati nostri lettori: è stato un vero piacere, e un onore, aver condiviso assieme a voi la più bella delle passioni.

Dispiace, anche se non sono mai stato assiduo lettore di alcun portale italiano.

Rh_negativo

Che tristezza.
Il panorama italiano è desolante ormai.

Bluforce


stobbArt


Blasor

Uno dei due italiani in cui ancora incappavo senza mettermi le mani nei capelli. Peccato davvero.

Joe

Citazione di: Blasor il  4 Novembre, 2022, 13:32:32Uno dei due italiani in cui ancora incappavo senza mettermi le mani nei capelli. Peccato davvero.

Anche io, in fondo. E poi ho sempre stimato il Silvestrone, mi è parso sempre uno che ci mette cuore e professionalità.

Turrican3

Sarò sincero, ci andavo quasi per sbaglio, preferendo perlopiù (questo, intendo, nelle rare occasioni in cui mi rivolgo all'informazione professionale) la cosiddetta versione "originale" quindi non saprei proprio giudicare se e quanto ci perdiamo come utenti.

In ogni caso il blasone c'era quindi è probabile non sia una buonissima notizia. Lo è di certo per chi ci lavorava. :-\

Rh_negativo

La notizia ha generato una discussione con i miei amici su quanto "i tempi sono cambiati".
Sembra di assistere ad una sorta di contrappasso.
All'inizio erano le riviste cartacee, attese con ansia una volta al mese e divorate dalle anteprime alla posta dei lettori.
Poi internet ha rivoluzionato TUTTO, dall'editoria alla comunicazione stessa.
Perché spendere soldi e aspettare l'uscita mensile? I portali web vomitano news ogni giorno e gratis.
(Io non entro in una edicola da anni penso :look:)

Ma sarebbe stato miope pensare che la rivoluzione sarebbe finita lì con la morte della stampa.
Il linguaggio si è evoluto ancora.
Sono arrivati i social.

Oggi seguendo un paio di account su Twitter ho le notizie ancora prima dei siti, delle recensioni si guarda solo il voto e gli approfondimenti non li fanno semplicemente più.
La gente non vuole più leggere di giochi ma vederli direttamente streammati.

Non a caso i portali rimasti oggi sono quelli che campano di live su Twitch (e click bait) :/

Molto triste.

Blasor

Citazione di: Rh_negativo il  4 Novembre, 2022, 16:31:31(Io non entro in una edicola da anni penso :look:)

Come tanti, a meno che non abbiano figli e/o modo/intenzione di acquistare carta stampata e dischi in altra maniera.
L'ultima volta ci sono entrato io era per le edizioni dei fumetti reperibili solo in edicola, altro motivo dimezzato perché Amazon adesso vende pure quelle, esclusi gli allegati ai quotidiani (infatti ho fatto tutto Asterix così, non c'era altro modo a parità di qualità e prezzo, ma parliamo di anni fa ormai).

Fatto sta è profondamente una questione di "alternativa". La maggioranza degli acquirenti comprava riviste sui videogiochi o altro perché non c'era alternativa, soprattutto. Eventualmente si affezionava alla redazione o al modo di comunicare della stessa.
Redazione che, come la televisione, è fuori tempo nel suo scopo di interfacciarsi e fidelizzare, concentrandosi esclusivamente sullo sciorinare contenuti nel contenitore.
La gente non c'ha tempo neanche di fruire il soggetto dell'informazione, se pure ce l'avesse non sa gestirlo. Spicciati a dargli le informazioni che cerca, sennò guarda altrove.

Va detto che, nel caso specifico di EuroIta, il problema mi sembra sia stato soprattutto di natura amministrativa. Legato all'essere la "divisione italiana" di questo o quell'altro.

Don G

il problema è che questi giornali online si limitano spesso a tradurre notizie di altri siti senza aggiungere nulla di proprio. senza contare lo schifo di clickbait che ci infilano in mezzo. ovvio che a questo punto un retweet è più veloce e sintetico. di outlet effettivi di informazione in questo settore ce ne sono pochi. io utilizzo gematsu, bloomberg ed in passato una manciata di altri.