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Dal controller alla cinepresa: virtù e drammi del rapporto videogioco-film

Aperto da Ryunam (aka Arren), 6 Marzo, 2020, 12:51:11

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Rh_negativo

Citazione di: laikacomehome il  7 Marzo, 2020, 10:44:56

Elitarista. :sisi:

Assolutamente :|

Come tutti gli appassionati.
C’è poco da fingere il contrario.
Chi non ha mai guardato ghignando l’amico che va a vedere il cinepanettone, ascolta i back street boys o legge i libri di Fabio Volo e Moccia?
Ammettiamolo :|
Se sei appassionato di qualcosa sotto sotto nella parte più oscura della tua anima si insinua il pensiero che la “massa”di quella cosa non ci capisce niente :|
L’appassionato è snob :sisi:

Nessark

Non mi toccate il film di Super Mario Bros. È una pellicola incompresa la cui unica colpa è quella di avere un'ombra troppo grande, quella di Mario, che ha sempre incombuto sulla sua testa.
Se ci si astrae dal pensiero "è un film di Super Mario Bros" (difficile, anzi quasi impossibile) e lo si pensa come un film cyber-diesel-punk... non è male. Anzi, è proprio bello.
Certo, sul finale perde un po', ma considerato che durante la produzione è successo il finimondo, direi che va bene. :D

Citazione di: Rh_negativo il  7 Marzo, 2020, 11:17:02Se sei appassionato di qualcosa sotto sotto nella parte più oscura della tua anima si insinua il pensiero che la "massa"di quella cosa non ci capisce niente :|
L'appassionato è snob :sisi:

Concordo. L'appassionato è snob, iperprotettivo, diffidente verso tutti gli altri "appassionati". È sempre stato così.

Ryunam (aka Arren)

Citazione di: Rh_negativo il  6 Marzo, 2020, 22:11:11
Siamo così fan di qualcosa da volerlo vedere ovunque?
No, io personalmente sono il contrario.
Se sono appassionato di qualcosa e lo vedo trasportato su un media diverso (e solitamente più mainstream) mi sale lo snobbismo :|
Se ho particolarmente amato un libro quel libro è mio e solo mio!! se vedo che ne fanno un film che sarà visto da milioni di bimbiminkia mi prende malissimo :|
Stessa cosa se vedo che fanno un film sulla mia band preferita, o una serie su un gioco... ho il terrore che ne rovineranno l'immagine e che portandolo al "grande pubblico" sarà un po' meno "mio".
Lo trovo quasi un sacrilegio, una profanazione in certi casi...

Quanto ti capisco! :sweat:
Per quanto infatti possa empatizzare con l'idea che l'apprezzamento verso una data opera induca al desiderio di vederne mille rivisitazioni - impulso che scatena anche la forsennata brama di remake - anche la mia reazione è completamente all'opposto.

Il fatto è che credo fortemente che ogni produzione dell'ingegno umano (di qualsiasi natura, che sia un videogioco, un film, un album musicale, un romanzo) viva inscindibilmente del suo tempo, del contesto socio-culturale che l'ha partorita, della sua lingua e del suo formato. Senza scomodare Aristotele e il sinolo di forma e materia, in fondo si ama qualcosa perché quest'ultima si distingue dalla totalità in funzione di ogni sua parte, compresa la modalità con cui si manifesta. Alla fine è questo il motivo sostanziale della mia reticenza verso le trasposizioni da un mezzo all'altro: c'è sempre una sottrazione, una perdita dell'unicità che aveva alimentato il gradimento iniziale.

Citazione di: Turrican3 il  6 Marzo, 2020, 19:41:48
E del resto nel profilo Twitter ho piazzato, in maniera per nulla casuale, un laconico "Not a fan of story-driven videogames". :asd:

Spero tu riesca a sentire il suono degli applausi scroscianti che ti sto dedicando per quest'affermazione. :asd:

Citazione di: Turrican3 il  6 Marzo, 2020, 19:41:48
Ma lasciando da parte i miei gusti in materia... di primo acchito la maggior parte dei titoli che hanno una forte componente narrativa sono parecchio longevi! Un bel lavoro di scrematura (bene o male è lecito immaginare si starebbe tra i 90 e i 120 minuti) potrebbe paradossalmente - ma neppure più di tanto - aiutare spazzando via tutti i riempitivi che spesso ammorbano inutilmente il povero utente.

Guarda, anche secondo me uno degli aspetti più tediosi di questa deriva filmica del videogioco è la quantità soverchia di espedienti che vengono piazzati appositamente per colmare i vuoti. Si tratta di artifici che non apportano alcun beneficio all'interazione pura. Quante volte nei titoli a tripla A, come vengono definiti spesso e volentieri, ci si ritrova a dover camminare improvvisamente come una tartaruga perché il registone di turno ha deciso che "eh no, ti devi ascoltare necessariamente quel dialogo? E te lo devi sorbire categoricamente nei tempi definiti e con l'inquadratura giusta - non sia mai che nel frattempo la tua corsa possa risparmiarti di ascoltare l'ennesima trita battuta o permetterti di esplorare oltre i limiti della mappa!"

Ma i vari sviluppatori che seguono questa corrente (vedasi ancora una volta Naughty Dog, ma anche gli altri studi occidentali sotto l'egida Sony, o lo stesso Kojima con MGS e Death Stranding) non farebbero meglio a girare un film per soddisfare queste velleità?  :sweat:

Citazione di: laikacomehome il  6 Marzo, 2020, 17:43:05
Occhio che di The Witcher hanno adattato la prima raccolta di racconti, non certo il videogioco.

A riguardo di quest'ultimo, l'adattamento in film è molto complesso per via di un motivo in particolare: l'impossibilità di trasporre l'interazione del Videogiocatore, che a differenza delle altre arti visive ha una funzione non di mera interpretazione bensì di creazione.
Quando giochiamo, effettuiamo un transfer della nostra personalità nell'avatar; tale transfer non è assolutamente replicabile perché peculiare e altamente orientato dal singolo punto di vista.

Giustissima correzione per The Witcher, era se non altro un riferimento a una produzione contemporanea caratterizzata da una correlazione anche solo trasversale con il videogioco.

Sono decisamente d'accordo sulla difficoltà di replicare questo rapporto intrinseco di transfer. Nel videogioco c'è una componente immaginifica prorompente che interviene tra utente e oggetto fruito come una qualità creativa. Nei giochi più vecchi e rudimentali ad esempio da piccoli sostituivamo il dettaglio ancora grezzo dei pixel con la nostra fantasia, che ricamava ogni sorta di mondo sognante sulla base di quell'informazione visiva striminzita. I titoli moderni hanno un'estetica ben più articolata, è chiaro, ma rimane in un videogame l'insostituibilità del controllo, del movimento, del "manovrare cose su schermo".

Ecco perché prima sottolineavo come tutti questi adattamenti per me risultino sempre riduttivi. Per quanto il tentativo sia sorretto da buone intenzioni e risulti più o meno riuscito, viene meno a priori la caratteristica interattiva, che è qualificante, non secondaria.

Rh_negativo

Citazione di: Nessark il  7 Marzo, 2020, 12:43:31
Non mi toccate il film di Super Mario Bros.

Tranquillo.
Manco con un bastone :sisi:

:D :birrra:

Citazione di: Arren il  7 Marzo, 2020, 13:05:54
Quanto ti capisco! :sweat:
Per quanto infatti possa empatizzare con l'idea che l'apprezzamento verso una data opera induca al desiderio di vederne mille rivisitazioni - impulso che scatena anche la forsennata brama di remake - anche la mia reazione è completamente all'opposto.

Il fatto è che credo fortemente che ogni produzione dell'ingegno umano (di qualsiasi natura, che sia un videogioco, un film, un album musicale, un romanzo) viva inscindibilmente del suo tempo, del contesto socio-culturale che l'ha partorita, della sua lingua e del suo formato. Senza scomodare Aristotele e il sinolo di forma e materia, in fondo si ama qualcosa perché quest'ultima si distingue dalla totalità in funzione di ogni sua parte, compresa la modalità con cui si manifesta. Alla fine è questo il motivo sostanziale della mia reticenza verso le trasposizioni da un mezzo all'altro: c'è sempre una sottrazione, una perdita dell'unicità che aveva alimentato il gradimento iniziale.

Verissimo.
Ci si scontra sempre con la necessità di "adattare" l'opera ad un media diverso, il che ne cambia necessariamente il linguaggio...

laikacomehome

Citazione di: Rh_negativo il  7 Marzo, 2020, 11:17:02
Assolutamente :|

Come tutti gli appassionati.
C'è poco da fingere il contrario.
Chi non ha mai guardato ghignando l'amico che va a vedere il cinepanettone, ascolta i back street boys o legge i libri di Fabio Volo e Moccia?
Ammettiamolo :|
Se sei appassionato di qualcosa sotto sotto nella parte più oscura della tua anima si insinua il pensiero che la "massa"di quella cosa non ci capisce niente :|
L'appassionato è snob :sisi:
Ti devo dire la verità, mai avuto questo problema (libero di non credermi).
Al contrario invece ho sempre sofferto i due antipodi: chi è così appassionato da diventare il difensore finale di quel prodotto e spesso umiliare i neofiti oppure il neofita che, appena entrato nella community di appassionati, discute con una sicumera invidiabile di argomenti sui quali ci sono dibattiti in corso da anni.

laikacomehome

Citazione di: Arren il  7 Marzo, 2020, 13:05:54
viene meno a priori la caratteristica interattiva, che è qualificante, non secondaria.

Assolutamente d'accordo. Ma proprio assai.
Diciamo che io su TLOU di HBO avverto buone vibrazioni per varie ragioni: si tratta di un titolo in cui la componente narrativa in senso "secolare" del termine è preponderante sul resto, la forma televisiva è strutturalmente più adatta a replicare il ritmo dilatato dei fatti all'interno dei videogiochi e, soprattutto, è in mano alle persone giuste (HBO e Mazin).


Chiedo scusa per il doppio, sto facendo casino con i quote.

3cod3

Citazione di: Rh_negativo il  7 Marzo, 2020, 11:17:02
Assolutamente :|

Come tutti gli appassionati.
C'è poco da fingere il contrario.
Chi non ha mai guardato ghignando l'amico che va a vedere il cinepanettone, ascolta i back street boys o legge i libri di Fabio Volo e Moccia?
Ammettiamolo :|
Se sei appassionato di qualcosa sotto sotto nella parte più oscura della tua anima si insinua il pensiero che la "massa"di quella cosa non ci capisce niente :|
L'appassionato è snob :sisi:

La verità.
Nient'altro che la verità.

Elendil

Citazione di: Turrican3 il  6 Marzo, 2020, 19:41:48
Devo dire che con gli anni la mia sensibilità in tema di commistione cinema/videogioco è cambiata tantissimo, un tempo (che a naso temo misurabile ormai in decenni!) ero decisamente più tollerante di oggi alle velleità cinematografiche, spesso neppure tanto velate, da parte di svariati creatori di videogiochi. E del resto nel profilo Twitter ho piazzato, in maniera per nulla casuale, un laconico "Not a fan of story-driven videogames". :asd:

Aspetta però. Io detesto le velleità cinematografiche di svariati creatori di vg. Ma c'è anche chi riesce a fare "story-driven videogames" sul serio e non "videogames ruined by very long boring cutscenes" usando le caratteristiche proprie del mezzo. Quella, è roba buona.

Turrican3

Citazione di: Rh_negativo il  7 Marzo, 2020, 11:17:02Se sei appassionato di qualcosa sotto sotto nella parte più oscura della tua anima si insinua il pensiero che la "massa"di quella cosa non ci capisce niente :|
L'appassionato è snob :sisi:

Hmm... onestamente nella maggior parte dei casi è un sentimento che provo nei confronti dei cosiddetti "incompresi".

In tempi recenti la parte del leone la fa con grande distacco e senza il minimo dubbio il wiimote, al cui cospetto gli ettolitri di fiele versati sul Kinect sono una carezzina. :asd:

Citazione di: Arren il  7 Marzo, 2020, 13:05:54Spero tu riesca a sentire il suono degli applausi scroscianti che ti sto dedicando per quest'affermazione.

Forte e chiaro. :asd:

Citazione di: Elendil il  7 Marzo, 2020, 22:57:08Ma c'è anche chi riesce a fare "story-driven videogames" sul serio e non "videogames ruined by very long boring cutscenes" usando le caratteristiche proprie del mezzo. Quella, è roba buona.

Qualche esempio? :hmm:

Elendil


laikacomehome

Io apprezzo anche una narrazione cinematografica, non lo vedo come un malus.

Turrican3

Citazione di: Elendil il  9 Marzo, 2020, 12:50:19Half-Life 2, Soma, Return of The Obra Dinn, Portal 2, Outer Wilds.

Ok credo di aver capito (di quelli ad oggi ne ho completato uno e giochicchiato un altro) a cosa ti riferisci. :sisi:

Citazione di: laikacomehome il  9 Marzo, 2020, 12:54:25Io apprezzo anche una narrazione cinematografica, non lo vedo come un malus.

Premessa la già citata e (relativamente) recente personale insofferenza, nel mio caso devo dire che spesso fa davvero tanto il rapporto tra giocato e non giocato.

Una parte "attiva" eccessivamente spezzettata, oppure sequenze che si avvicinano in maniera fin troppo pericolosa a dei cortometraggi è facile mi indispongano parecchio.

Ovvio che siano pur sempre tutte considerazioni / soglie variabili da persona a persona.

Sono fermamente convinto però che il vantaggio che nessuna opera cinematografica ha (e presumibilmente mai potrà avere), quello dell'interazione complessa, debba rimanere centrale: preferisco dei prodotti che esaltino questa caratteristica... ma credo sia anche normale per uno come me "nato" videoludicamente in sala giochi, dove il massimo della NON-interattività erano al più i lasergame.

Blocco nascosto
In effetti vista da questa angolazione ancora non mi spiego come io abbia potuto apprezzare giochi che oggi ricordo con affetto ma che temo non toccherei più neppure con un bastone. :bua: :sweat:
[close]

Elendil



laikacomehome

No io questo discorso non l'ho mai capito.
L'utilizzo di uno strumento (il racconto cinematografico) non degrada la forma (videoludica) se nel prodotto il coefficiente di interazione esiste.
Bandersnatch è un videogioco.