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Stragi in USA, demonizzazione dei videogiochi

Aperto da Rh_negativo, 17 Gennaio, 2013, 21:21:08

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Rh_negativo

Ne abbiamo letto e riletto, ne leggiamo ogni volta che qualcuno compie una strage.
E' dalla Colombine che ogni volta che qualcuno impugna un fucile (regolarmente comprato al supermercato) e spara sulla folla vediamo spuntare sui giornali titoli che incolpano GTA o Call of duty.
E' successo a Oslo, e successo alla prima di Batman ed è successo con la raccapricciante strage nella scuola elementare di Newtown.
E stavolta c'è chi vuole organizzare roghi in piazza di giochi violenti, chi propone una tassa sui titoli 18+ da devolvere e chi propone uno studio della situazione.

CitazioneObama chiederà al congresso di finanziare una ricerca sul rapporto fra videogame e violenza

Evidentemente soggetto al fuoco incrociato di associazioni e opinione pubblica, Barack Obama chiederà al congresso degli Stati Uniti di finanziare con 10 milioni di dollari uno studio che faccia chiarezza sul rapporto fra videogame, immagini dei media e violenza.

La scorsa settimana i rappresentanti di numerosi publisher dell'industria videoludica hanno discusso la questione con il vicepresidente, Joe Biden. Quest'ultimo ha dichiarato che a suo avviso il problema è complesso e non si può ridurre a un'interpretazione semplicistica, da qui la decisione di procedere al finanziamento di ricerche che possano stabilire il nesso, se c'è, fra gli episodi di violenza e la rappresentazione della stessa non solo all'interno di videogame ma anche di altri media.

Vogliamo provare a fare un discorso serio?

Dire che si fanno le stragi perchè ci sono i videogiochi violenti è una minchiata ed è qualunquismo. Dire che chi accusa i media per i modeli negativi non ci capisce un cazzo e son solo giochini è qualunquismo uguale.
Mi spiego meglio, è ovvio e va da se che il videogioco va preso per quello che è, appunto un gioco. Va da se che una mente impressionabile può venire traviata da qualsiasi cosa ("il giovane Holden" ?!) e demonizzare i media o qualsiasi forma di espressione è sempre sbagliato.
Siamo cresciuti ascoltando i Black Sabbhat e quasi nessuno di noi è diventato satanista, guardando film e cartoni violenti ma nessuno va in giro a premere i punti di pressione ai passanti, abbiamo giocato a Ikari Warriors ma non andiamo in giro a sterminare guerriglieri (di solito).
Tutte queste ovvietà le diamo per scontate ok?
Ma che la società moderna (o meglio il mercato) faccia apologia di un certo stile di vita proponendolo come modello vincente e davvero così falso?
Non parlo della denuncia sociale o della semplice asettica cronaca della realtà (di briganti e mignotte cantava anche DeAndrè ma è ben altra cosa dal hip-hop moderno) ma proprio di magnificazione del crime style of life.
Ora quando c'è uno scopo "artistico" o meramente osservativo del fenomeno nulla da ridire. Ci sta anche un uso "ludico" della violenza o esasperato/demenziale.
Ma quando l'industria comincia a "spingerla" artificialmente c'è qualcosa di malato.
50Cent penso si sia al massimo sbucciato le ginocchia cadendo dalla panca dei pesi ma ti vendono la balla delle 9 pallottole in petto.
I Dogo cantano nel 90% dei loro pezzi di quanto sia bello spacciare coca :| (due su tre faranno pure i chirichetti la domenica a buon bisogno).
Insomma il problema non è che ci vendono violenza o che spaccino medelli di vita discutibili non dico come positivi ma quanto meno come "vincenti"... ma che ci pigliano per il culo :|

Non c'è un ragazzino arrestato a Roma negli ultimi anni che non si facesse chiamare Il Freddo o Il Dandy o che non giocasse a fare Scarface.
Siamo densensibilizzati alla violenza, questo è indubbio :|

Non è il ruolo dei media quello di educarci o darci modelli positivi indubbiamente, ma la realtà imita la televisione da un pezzo...

Non voglio certo demonizzare GTA o puntare il dito sul sistema di distribuzione che non controlla l'età o peggio ancora distogliere l'attenzione dal fatto che in certi stati si compra una pistola come un pacchetto di patatine.
Ma una riflessione su questa società "orchestrata" da un certo tipo di markentig che ci impone modelli "falsi" (prima ancora che positivi o negativi) ogni tanto forse è bene farsela :\
E magari prima di inserire in Modern Warfare 2 la scena in cui impersoni uno che spara sulla folla messa solo per far dire a qualche bimbominkiayeanky "wow che fico!" quantomeno pensare un attimo...

Il problema non sono i videogiochi, non sono i film, non è la musica. E' una società che ha completamente perso il senso della valutazione.

Blasor

Il problema è che quando devono scegliere a chi dare la colpa vanno sempre sul media meno sdoganato. I videogiochi, gli animanga... non li vedi tanto più attaccare la musica o il cinema, ormai.
Io ho sempre amato operare una distinzione tra quello che è finto e quello che è vero. Se una cosa imita il vero per me resta finta, ma è un procedimento mentale evidentemente troppo difficile per quelli che finiscono per emulare o attaccare. So solo che sto rivedendo giornaliste anglofone sedute al tavolo con gli espertoni che un altro po' si portano la mano alla bocca di fronte a scene random di un gioco che non sanno neppure chiamare (CoD), roba da anni '90, proteggiamo i nostri figli da qualcosa che non sappiamo definire e non ci proviamo neanche, tipo internet, sono tare delle vecchie generazioni purtroppo.
Il discorso è vecchio e tiene ancora banco comunque: modelli esagerati subdolamente idolatrati in nome del dio soldino, indipendentemente dal controllo che tanto agisce sui poveri stronzi che superano il limite, affaracci loro poi. Nel frattempo l'ignorante resta la maggioranza o ha la posizione migliore per rompere le palle e censurare.

Kiwi

Secondo me la storia si ripete, una volta erano i fumetti i demoni cattivi, ora i videogiochi. Semplicemente perché quello che non si conosce spaventa

maxam

#3
Rh_negativo....ma io ti quoto alla grande!

Sono stato uno dei primi, parecchi anni fa, a sostenere che i videogiochi violenti non sono deleteri in quanto tali ma perchè parte di una cultura che coltiva la violenza come mito.

E comunque bisogna pensare che se in 900.000 siamo persone normali che sanno discernere tra divertimento, realtà e principi etici, c'è sempre il 900.001esimo che, vuoi per l'educazione ricevuta, vuoi per limiti psico-fisici questo discernimento non ce l'ha.

Tutti i media, proprio tutti a partire dal cinema, tendono irrimediabilmente alla violenza: fisica, verbale e anche visiva.
Questo è tanto più grave se si pensa che, essendo l'uomo un animale fondamentalmente aggressivo, se si nutre di violenza si assuefa e sente il bisogno di dosi sempre più alte.

E purtroppo in tutto questo circo i videogiochi sono come Casini, "centrano".

maxam

#4
Citazione di: Kiwi il 17 Gennaio, 2013, 22:02:21
Secondo me la storia si ripete, una volta erano i fumetti i demoni cattivi, ora i videogiochi. Semplicemente perché quello che non si conosce spaventa

No non credo.
In natura ci sono diversi tipi di violenza.

Quella casuale della natura, enormemente più potente di noi, tanto da schaiccarci senza accorgersene.

Quella necessaria dei predatori. Tu ti riferisci a questa, che fa riferimento prima al lupo cattivo e poi a tutti i miti che ne derivano.

Quella a pagamento o gratuita della specie umana. Che invece è quella rappresentata troppo spesso nei nostri film, nelle nostre canzoni e nei nostri videogiochi.

Però secondo me ne siamo talmente permeati che non ce ne accorgiamo.

Ian_solo

Quello che dite è tutto vero, partendo dalla "controversa" natura umana, un mix tra la "ragione" (che a volte ragione non è) e "l'istinto", condito con del "moralismo" (inutile a volte).

Ci sono stragi ed è colpa dei videogiochi violenti... ma tutti quelli che attaccarono Doom ai tempi, che fine hanno fatto in questi 20 anni in cui i giochi violenti sono decuplicati? Questo è solo un esempio.
Avete fatto l'esempio dei Dodo, di 50Cent e di Scarface, e io vi butto l'esempio delle fiction in Italia sulla mafia. Molti le prendono per quello che sono "fiction" e capiscono l'importanza di combattere un fenomeno simile, ma MOLTI di più vedono quelle immagini e quella vita e pensano "che figo": soldi, potere, il mondo in mano...

Il problema è la "mente" umana e la società in cui viviamo, che rende miti e idolatra le figure sbagliate...
Sono cresciuto vedendo Ken shiro, leggendo Manga, ascoltando tutti i tipi di Metal\hard rock e vedendo film horror e giocando a Doom. Ma non fumo, non mi sono mai drogato, non sono alcolizzato, non picchio la gente, anzi mi sono trovato a essere chiamato "eroe" sui giornali locali perchè ho salvato delle persone, quando in realtà ho solo fatto quello che una persona comune o normale, dotata di buon senso, avrebbe dovuto fare.

Turrican3

#6
Interessantissimo (as usual) spunto di discussione.

E problema molto complesso da affrontare per quanto mi riguarda.

Diciamo che tendenzialmente credo di essere piuttosto vicino alle posizioni di Maxam e Blasor... e condivido ahimè pure il parere su questa sorta di distorsione dei valori in nome - tanto per cambiare - del Dio Denaro che arriva a proporre dei modelli che non definirei propriamente ideali. E che come se non bastasse non sono nemmeno reali. :|

Il problema secondo me sta nella immane difficoltà di trovare una soluzione... ammesso che sia possibile.

Voglio dire, seppur da uomo di scienza non vi nascondo che quando sento parlare di "studio" ho sempre la puzza sotto il naso: sostanzialmente non riesco più a fidarmi perchè con questi benedetti studi se ne son sentite, veramente, di tutti i colori nel bene e nel male. Quali sono quelli veramente attendibili? E come possiamo prendere delle precauzioni senza sfociare nella censura indiscriminata?

Anche perchè la società viaggia e si evolve a ritmi semplicemente pazzeschi, e andare a pescare una eventuale soglia di ciò che è "opportuno" (virgolettato d'obbligo) e ciò che non lo è complica ulteriormente le cose.

Sinceramente non credo di essere in grado di fornire la ricetta a Obama o a qualsiasi altra mente (auspicabilmente illuminata) che dovrà occuparsi di queste questioni... tuttavia tenuto conto del fatto che ci sono una caterva di fruitori giovani e giovanissimi non mi dispiacerebbe se i genitori si rivelassero più presenti, affiancando i figli nelle scelte, spiegando loro le cose... sebbene mi renda conto che il circolo si fa vizioso, in quanto spesso probabilmente è agli stessi genitori - o in generale agli adulti - che andrebbero chiariti e spiegati determinati concetti (non di rado sono i primi a demonizzare i viggì, e l'ho sentito fare anche da papà/mamme ben più giovani di me :|)