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Turrican3

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Esclusive: parliamone

Aperto da Turrican3, 15 Maggio, 2021, 14:12:26

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Turrican3

Citazione di: laikacomehome il 15 Maggio, 2021, 12:50:06
uscendo da una prospettiva individuale, che conta il giusto, non mi fa affatto piacere che una fascia di videogiocatori venga esclusa da un titolo.
Non tutti possono acquistare più console o un costoso PC. Vederli tagliati fuori da un titolo Bethesda, il cui lancio è *sempre* stato un momento importante per l'intera industria, mi infastidisce tanto.

Però d'altro canto le esclusive (almeno per me) sono quelle che definiscono realmente l'identità di una console.

Quindi in linea di massima non è qualcosa che mi dispiace (non nello specifico di Bethesda) vedere che le tre grandi irrobustiscono la propria offerta in questo modo. Chiaro che con i prodotti interni è un pelo più semplice, le esclusive assolute terze parti costicchiano... ma così è da un pezzo, possiamo farci poco.

Turrican3

Chiarisco meglio il mio punto di vista. :D

Diciamo che, complice il mio essere diventato vecchio cinico e rompic[... :look:] negli ultimi boh, 10-15 anni ho maturato una notevole insofferenza nei confronti dell'omologazione dell'offerta (se così possiamo definirla) console, con particolare riferimento alla sponda Sony/MS, per quel che concerne i multipiattaforma.
Per inciso, questo è uno dei motivi per cui pur apprezzando tanto Switch, non mi strappo particolarmente le vesti di dosso quando annunciano l'ennesima conversione AAA più o meno tardiva e/o bene o mal riuscita che sia.

Per gli stessi motivi (vecchio cinico ecc. :lol:) non fa più tanta presa il discorso del "bene dei giocatori": l'offerta odierna su qualsiasi piattaforma ludica è talmente sovrabbondante che trovo davvero improbabile che qualcuno possa ritrovarsi senza sapere cosa giocare. Certo in un mondo ideale non fa certo schifo avere scelte in più, specie se di qualità. Ma - nello specifico - ormai Bethesda è uno sviluppatore interno, e se accettassimo l'idea delle esclusive assolute come una sconfitta per il giocatore monopiattaforma allora dovremmo farlo ogni volta che esce uno Zelda o un Uncharted... cosa che fanno in pochi, e quei pochi quasi sempre sono quelli che per principio si rifiutano di acquistare una console che non sia la propria preferita (come dimenticare a tal proposito le reazioni della Rete all'esclusiva di Bayonetta2?)

Quindi ecco, io sono stracontento che esistano le esclusive assolute perché ritengo siano davvero "l'anima" (virgolettato d'obbligo) di una console. Tutti il resto è contorno, gradevole quanto si vuole, ma che non fa la differenza.

PS: chiaramente non sono uno sprovveduto, capisco perfettamente che il multi sfrenato è un'esigenza, non certo un capriccio; ma questi sono problemi degli editori, non miei, sono loro che si sono ficcati in questo turbine di incertezza e non di rado - lasciatemelo dire - totale schizofrenia economico-finanziaria

laikacomehome

turri io ho molto più interesse al trovare più appassionati con cui dialogare che a percorsi identitari/nostalgici, ecco.
certo che l'offerta ludica è grossa ovunque, ma limitare un tlou2 all'acquisto della piattaforma X, dal punto di vista culturale (e quindi da una prospettiva che inquadra il medium Videogioco e non il pezzo di plastica su cui gira) è una brutta roba.
immagina - non so - un bastardi senza gloria che esce solo nei cinema universal. a me dà anche abbastanza fastidio che queste dinamiche le stiano portando un po' tutti all'interno del contesto televisivo soprattutto con i cataloghi, dove i contenuti esclusivi hanno l'onere di arricchire le rispettive offerte.
senza voler utilizzare sempre i tripla a si può fare pure l'esempio con genesis noir (non c'è su ps) e, chessò, an elephant sitting still.

sono dinamiche che commercialmente ci stanno eccome, ma rimangono mortificazioni della forma d'espressione artistica.

poi chiaramente se la hardware house ci mette i soldi suoi per finanziare lo sviluppo è una cosa che ci sta anche da un punto di vista logico, perché altrimenti quel gioco non sarebbe proprio mai nato senza nessuno che si accollasse il rischio d'impresa.
ma non è il caso di starfield, ad esempio. un titolo nato con l'idea del multipiattaforma in testa da parte di una SH storicamente indipendente e che rimane un'istituzione del panorama mondiale.

Turrican3

Citazione di: laikacomehome il 15 Maggio, 2021, 16:30:59
turri io ho molto più interesse al trovare più appassionati con cui dialogare che a percorsi identitari/nostalgici, ecco.

Beh se la metti su questo piano io penso che sia alquanto probabile che il vero appassionato sia apertissimo al possesso/acquisto di più di una piattaforma. Una console se non hai troppa fretta la compri con l'equivalente di 4-5 giochi al lancio, non possiamo fare finta sia un problema economico, non con i soldi che ci chiedono oggi.

Il caso di Bayonetta 2 (tristemente famoso il muro della vergogna ai tempi di NeoGAF) forse è al limite, ma ben dimostra la differenza tra l'appassionato di videogiochi e il patito del pezzo di plastica.

laikacomehome

Citazione di: Turrican3 il 15 Maggio, 2021, 17:33:52
Beh se la metti su questo piano io penso che sia alquanto probabile che il vero appassionato sia apertissimo al possesso/acquisto di più di una piattaforma. Una console se non hai troppa fretta la compri con l'equivalente di 4-5 giochi al lancio, non possiamo fare finta sia un problema economico, non con i soldi che ci chiedono oggi.

Il caso di Bayonetta 2 (tristemente famoso il muro della vergogna ai tempi di NeoGAF) forse è al limite, ma ben dimostra la differenza tra l'appassionato di videogiochi e il patito del pezzo di plastica.

beh turri, dipende.
oggi (e dico oggi) se vuoi comprare una xbox one s, una ps4 e una switch lite per giocarti tutta la roba uscita old gen, sono almeno 150 a testa. e ps4/one a questa cifra nuove non la prendi.
450/500 per tre console vecchiotte. con tanto software eh, ma vecchiotte.

rimane una barriera d'ingresso consistente per uno studente non lavoratore insomma. sopratutto in certe zone del mondo.

dal punto di vista intellettuale a me che tizio giochi a Zelda su Xbox cambia veramente poco. Il mio pov è strettamente culturale: ogni ostacolo alla fruizione della forma d'arte lo vedo come un impedimento notevole alla circolazione della forma d'arte stessa.
capisco il discorso identitario, capisco le ragioni commerciali, ma se vuole essere qualcosa di diverso da un'industria va tenuto in conto.

per me qualsiasi ostacolo tra videogiocatore e videogioco è biasimabile (per questo condivido anche le soluzioni cloud a costo basso)

Joe

Io la penso come Turry, ma il punto di vista di laikacomehome è assolutamente condivisibile e "giusto".

Turrican3

Stacco, mi sembra una discussione interessante. :sisi:

Buds95

Grossomodo la vedo come laika, più un videogioco esce dalla sfera dell'esclusività più sono contento. O almeno, mettendomi nei panni di chi videogioca (cioè anche nei miei) e basta, quella accennata prima è la mia conclusione. Però come al solito tendo anche a mettermi nei panni di chi fa impresa e vuole/deve avere successo, quindi dal punto di vista dell'azienda ha assolutamente senso sfornarti il prodotto desiderato dall'utenza per portarti all'interno dell'ecosistema e provare a venderti non sono quello ma anche altro.
Anche per questo ritengo le soluzioni cloud molto interessanti per entrambe le parti in gioco: potremmo avere una diffusione del prodotto decisamente superiore abbattendo totalmente o quasi il costo di accesso rappresentato dall'hardware, portando l'utenza a un accesso molto più semplice al videogioco e i produttori di hardware a una diffusione potenzialmente molto superiore dei propri prodotti. E, chissà, potrebbero arrivare anche nuovi utenti paganti.

Bluforce

Entrambi i punti di vista hanno punti di forza e debolezza.

Sono i videogiochi che danno l'anima ad una console, su questo non vi è dubbio.
Personalmente sono a favore del multipiattaforma, cosa che negli anni mi ha spinto (penso definitivamente) ad abbracciare il mondo PC.

D'altro canto c'è la posizione di chi spende un sacco di soldi per comprare "inserire_sviluppatore_qualunque", e lo fa solitamente per accaparrarsi quelle produzioni in esclusiva, rendendo la propria scatoletta più appetibile all'acquisto rispetto alle scatolette concorrenti.
Se il gioco "tal_dei_tali" esce ovunque lo stesso, l'acquisizione perde un po' di senso. Un bel po'.

Turrican3

Citazione di: laikacomehome il 15 Maggio, 2021, 17:55:55dal punto di vista intellettuale a me che tizio giochi a Zelda su Xbox cambia veramente poco. Il mio pov è strettamente culturale: ogni ostacolo alla fruizione della forma d'arte lo vedo come un impedimento notevole alla circolazione della forma d'arte stessa.

Mi è chiaro il punto di vista e personalmente, avendo una formazione nettamente "sbilanciata" sul versante tecnico più che su quello umanistico, ci vado sempre moooolto cauto quando si parla di arte. :D

Fatta questa doverosa premessa... non sono sicurissimo che le rispettive visioni siano inconciliabili come potrebbe sembrare.

Secondo me il videogioco è una forma di espressione in cui (per ovvii motivi) la tecnologia e l'aspetto interattivo pesano così tanto che non so fino a che punto si possano imbastire dei paralleli con quelle meno giovani di essa.

Anche perchè io credo che in ultima analisi, se proprio dobbiamo farne (e lo comprendo, ripeto!) un discorso cultural-intellettuale si potrebbe obiettare che la pluralità e ricchezza dell'offerta è anch'essa un valore. Che viene mortificato dall'approccio "facile" del multipiattaforma estremo.

Non solo: a parte le considerazioni di natura commerciale (giacchè qui spesso i termini della discussione non sono "immagina che Bastardi senza gloria vada solo nei cinema della catena TizioCaio", bensì che Bastardi senza gloria non si giri proprio! vedi alla voce Bayonetta2) ci sono quelle già citate di natura tecnica.

E negli ultimi anni (penso alla mia adorata generazione Wii/DS, ma non è certo l'unica) l'inventiva sul versante hardware ha portato più di una volta a delle vere e proprie ventate di aria fresca, che ben difficilmente avremmo visto se tutti si fossero appiattiti su uno standard uguale per tutti.

Corollario dell'unicità dell'hardware è anche il famigerato discorso sullo sfruttamento ottimale. Sebbene siamo molto lontani dagli anni (semi) pionieristici in cui sviluppare/dialogare a bassissimo livello con la macchina era sostanzialmente l'unico modo possibile per creare i nostri amati balocchi, permangono - per fortuna - spesso delle differenze di progettazione tali da non riuscire a tirar fuori il massimo dalle varie piattaforme in commercio. Chi lavora sulle esclusive per ovvii motivi deve solo - si fa per dire - misurarsi con i limiti delle proprie capacità e di quelle della macchina, senza doversi preoccupare della quadratura del cerchio.

Nel complesso dal mio punto di vista l'impossibilità di fruire di tutta la produzione esistente è un prezzo che si può pagare a fronte di quelli che percepisco come vantaggi. Peraltro questa problematica se vogliamo non è solo "orizzontale" - produttori diversi ciascuno col proprio HW/SW - ma anche "verticale" - (im)possibilità di riprodurre software di 5/10/20/30 anni fa - e solo in tempi recentissimi ci si sta attivando* per metterci una pezza.

* = anche qua col sospetto che si tratti più di una scelta dettata da motivazioni economiche che non artistiche/culturali o comunque con l'obiettivo della preservazione

AntoSara

#10
Io, purtroppo, non riesco ormai a vedere il videogioco quale forma di espressione artistica.
L'immancabile presenza di elementi e valutazioni di natura economica che sottendono alla nascita di un titolo mi impediscono di considerarla tale (contaminazione ormai presente peraltro in tanti altri campi una volta considerati artistici, vedi la musica).
Tuttavia quest'ottica non mi impedisce di desiderare comunque una svolta verso il multipiattaformismo spinto.
Se è pur vero quanto dice Turri riguardo lo sviluppo ad hoc in relazione all'hardware - l'esempio Wii/DS ma anche Kinect se vogliamo - il pensiero che un sistema di "concorrenza perfetta", senza la protezione della casa produttrice dell'hardware, non possa essere di qualche giovamento nel processo di creazione del videogioco, spingendo le software house a produrre qualcosa che possa davvero distinguersi all'interno del Mare Magnum dell'offerta videoludica attuale, mi rimane dentro.

Sempre più spesso, di fronte a taluni titoli, mi sono chiesto se avessero visto la luce o se avrebbero avuto una simile visibilità in mancanza del loro carattere di esclusività.

Crackdown 3 sarebbe esistito?
Days Gone lo avremmo avuto?
Ed ancora, non fossero usciti, ne avremmo sentito il bisogno?
I Ruffian Games non avrebbero potuto fare di meglio rispetto a quanto prodotto? Stessa domanda per i Bend.
Gli esempi potrebbero essere molteplici, anche riguardanti titoli ben più altisonanti.

Di fronte a queste domande non riesco sinceramente a schierarmi del lato di queste produzioni, visto quanto prodotto e le critiche quasi unanimi a loro mosse e non riesco a non pensare che forse questi due studi avrebbero potuto fare nettamente di meglio posti in una condizione differente.

Conseguentemente non riesco a non pensare che un The Last of Us - inteso come qualità produttiva - avrebbe comunque visto la luce anche in mancanza della copertura di Sony. Abbiamo esempi, passati e presenti, di enormi produzioni multipiattaforma con costi spaziali che in ogni caso sono stati prodotti e hanno avuto successo.

E' pur vero anche il rischio già evidenziato: l'omologazione della produzione e il mancato sfruttamento a pieno dell'hardware a disposizione.
Questo però mi pare già avvenga in larga parte, anche quando si tratta di esclusive, e ormai, sempre a sensazione, i titoli per quali si possa dire sfruttino a pieno l'hardware si contano sulle dita di una mano - almeno per quanto riguarda Sony/MS - e, aggiungo, considerata la tangente PCistica verso la quale vanno a evidenti falcate sia Playstation che MS, la questione dello sfruttamento dell'hardware si ripone prepotentemente.



Turrican3

#11
Senza dubbio il rischio di sovraesposizione/sopravvalutazione per le esclusive esiste, però non credo sia un discorso troppo dissimile da quello dei capolavori annunciati AAA.

Per me la vera questione è un altra: nè l'esclusività nè i quattrini investiti implicano automaticamente la validità (o meno) di un gioco.

Se le masse imparassero questa regoletta degna del Capitan Ovvio che io sono avremmo già fatto passi avanti considerevoli. Invece siamo ancora ai milioni (milioni!) di gente che prenota Cyberpunk2077 senza che CDPR ne abbia mostrato un solo fotogramma su PS4/XB1. E hanno pure il coraggio di lamentarsi quando poi si scopre che questo è avvenuto perchè servivano altri due/tre mesi di sviluppo per limarlo a dovere. :|