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Gamers4um - Area Principale => VideoGIOCHI e dintorni => Discussione aperta da: Ryunam (aka Arren) il 6 Marzo, 2020, 12:51:11

Titolo: Dal controller alla cinepresa: virtù e drammi del rapporto videogioco-film
Inserito da: Ryunam (aka Arren) il 6 Marzo, 2020, 12:51:11
Sulla scorta dei recenti annunci, vedasi la rivelazione a sorpresa dell'adattamento di The Last of Us o il caso di The Witcher approdato su Netflix, apro questo ghiotto topico! :beer:

Viviamo in un'epoca in cui videogioco e narrazione cinematografica si rincorrono in modo costante, non solo tramite contaminazioni responsabili di sbiadire i confini dei due ambiti artistici, ma anche ispirando nell'utenza e negli sviluppatori una volontà crescente di proporre trasposizioni che traghettino i beniamini di turno dalla dimensione ludica puramente intesa alla pellicola.

Al di là di quanto in passato siano stati validi i tentativi effettuati in tal senso, mi domando: ne abbiamo veramente bisogno? Certo, se si ama qualcosa la si vuole ritrovare ovunque, ma non c'è forse il rischio di svilire il materiale originario nella sostanza, o quantomeno di eliminare proprio quell'elemento interattivo che stava alla base dell'interesse iniziale?

O forse sta anche incidendo in tutto questo discorso una certa tendenza della nostra società occidentale che appare inguaribilmente consumistica e passiva, specialmente guardando ai più giovincelli che trovano ormai estenuante muovere le falangi per la pressione dei pulsanti in sincrono e preferiscono sciropparsi uno streaming qualunque con Tiktok in sottofondo?
Titolo: Re:Dal controller alla cinepresa: virtù e drammi del rapporto videogioco-film
Inserito da: AntoSara il 6 Marzo, 2020, 13:15:42
Beh non credo sia proprio una novità degli ultimi anni.

I Tie-in da videogioco a film e da film e videogioco esistono dall'alba dei tempi. Ultimamente queste produzioni sono addirittura migliori del passato (ricordate il film di Mario Bros? Roba da squartare sceneggiatore e regista).

Ne abbiamo bisogno? No ma.... perchè no? Sinceramente se la cosa funziona perchè non prendere ispirazione reciproca tra i due media?
Titolo: Re:Dal controller alla cinepresa: virtù e drammi del rapporto videogioco-film
Inserito da: Giulo75 il 6 Marzo, 2020, 13:18:26
Ritengo che la trasposizione cinematografica di un videogioco sia una sfida ancor più difficile rispetto a quanto fatto con i libri.
Ciò che conta è discostarsi dalla struttura iniziale per riadattarla allo schermo televisivo o cinematografico trovando soluzioni narrative diverse.
Senza però snaturare l'opera. Con The Witcher a mio parere hanno fatto un buon lavoro.
In ogni caso è un settore che non viene influenzato dalle tendenze ma più che altro dalla diffusione.

Quando un'opera cinematografica è troppo simile alla sua versione di origine rischia quasi sempre di deludere qualitativamente.
Vedasi le due versioni de Il pianeta delle scimmie(1968 e 2001).
Titolo: Re:Dal controller alla cinepresa: virtù e drammi del rapporto videogioco-film
Inserito da: Giulo75 il 6 Marzo, 2020, 13:19:07
Citazione di: AntoSara il  6 Marzo, 2020, 13:15:42
Beh non credo sia proprio una novità degli ultimi anni.

I Tie-in da videogioco a film e da film e videogioco esistono dall'alba dei tempi. Ultimamente queste produzioni sono addirittura migliori del passato (ricordate il film di Mario Bros? Roba da squartare sceneggiatore e regista).

Ne abbiamo bisogno? No ma.... perchè no? Sinceramente se la cosa funziona perchè non prendere ispirazione reciproca tra i due media?
Uhuh, il film di Mario Bros...  :sweat: :sweat: :sweat:
Titolo: Re:Dal controller alla cinepresa: virtù e drammi del rapporto videogioco-film
Inserito da: jotaro80 il 6 Marzo, 2020, 14:24:52
Io ricordo con piacere la trasposizione di dead or alive.  :sisi:
Titolo: Re:Dal controller alla cinepresa: virtù e drammi del rapporto videogioco-film
Inserito da: Ryunam (aka Arren) il 6 Marzo, 2020, 14:38:59
Citazione di: AntoSara il  6 Marzo, 2020, 13:15:42
Beh non credo sia proprio una novità degli ultimi anni.

I Tie-in da videogioco a film e da film e videogioco esistono dall'alba dei tempi. Ultimamente queste produzioni sono addirittura migliori del passato (ricordate il film di Mario Bros? Roba da squartare sceneggiatore e regista).

No, infatti non intendevo asserire in senso assoluto che fossero una prerogativa degli ultimi tempi. Ricordo peraltro di aver quantomeno gradito alcuni lavori come il tanto vituperato "Final Fantasy" di Sakaguchi, che pur nella distanza apparente dalle sue fonti proponeva un bell'intreccio, evocativo e coerente con alcuni temi distintivi della saga.

La mia argomentazione più che altro è che il videogioco ultimamente pare accostarsi già di per sé alle forme più filmiche, divenendo spesso un veicolo di racconti interattivi e poco più, che dunque si prestano senza troppe distorsioni al desiderio crescente di vedere adattamenti cinematografici o conversioni in serie TV. Proprio i titoli della Naughty Dog sono una manifestazione abbastanza eclatante di questo filone - che non apprezzo granché.

Giustamente dici: se funziona, perché no? Ma funziona realmente? :sweat:

Citazione di: Giulo75 il  6 Marzo, 2020, 13:19:07
Uhuh, il film di Mario Bros...  :sweat: :sweat: :sweat:

Attenzione, prevedo un'incursione di @Nessark a momenti... :asd: Adora incondizionatamente il film con Bob Hoskins e sotto sotto sto ancora cercando di capire il perché!
Titolo: Re:Dal controller alla cinepresa: virtù e drammi del rapporto videogioco-film
Inserito da: 3cod3 il 6 Marzo, 2020, 14:44:55
https://www.youtube.com/watch?v=8ydBkyCXfao
Titolo: Re:Dal controller alla cinepresa: virtù e drammi del rapporto videogioco-film
Inserito da: Biggy il 6 Marzo, 2020, 16:15:34
Mi è tornata in mente quella inutile scena da non so quanti minuti ficcata a c@£c1 1n c₩£0 nella fantasmagorica menata solo per farci apposta un videogioco di corse  :sweat:

Titolo: Re:Dal controller alla cinepresa: virtù e drammi del rapporto videogioco-film
Inserito da: laikacomehome il 6 Marzo, 2020, 17:43:05
Occhio che di The Witcher hanno adattato la prima raccolta di racconti, non certo il videogioco.

A riguardo di quest'ultimo, l'adattamento in film è molto complesso per via di un motivo in particolare: l'impossibilità di trasporre l'interazione del Videogiocatore, che a differenza delle altre arti visive ha una funzione non di mera interpretazione bensì di creazione.
Quando giochiamo, effettuiamo un transfer della nostra personalità nell'avatar; tale transfer non è assolutamente replicabile perché peculiare e altamente orientato dal singolo punto di vista.
Titolo: Re:Dal controller alla cinepresa: virtù e drammi del rapporto videogioco-film
Inserito da: Eksam il 6 Marzo, 2020, 18:16:19
Citazione di: Arren il  6 Marzo, 2020, 12:51:11
Al di là di quanto in passato siano stati validi i tentativi effettuati in tal senso, mi domando: ne abbiamo veramente bisogno?
No.
Penso ai giochi che più mi hanno colpito e nessuno di questi trasposti in film/serie riuscirebbe a trasmettermi le stese sensazioni e a coinvolgermi, ne verrebbe fuori una versione "lite" dell'originale,  Castlevania su Netflix che viene molto elogiato ne è un esempio. Carino ma dimenticabile.

Citazione di: Arren il  6 Marzo, 2020, 14:38:59
Ricordo peraltro di aver quantomeno gradito alcuni lavori come il tanto vituperato "Final Fantasy" di Sakaguchi, che pur nella distanza apparente dalle sue fonti proponeva un bell'intreccio, evocativo e coerente con alcuni temi distintivi della saga.
Oggi mi sento meno solo. :sisi:
Citazione
Attenzione, prevedo un'incursione di @Nessark a momenti... :asd: Adora incondizionatamente il film con Bob Hoskins e sotto sotto sto ancora cercando di capire il perché!
Perché è talmente brutto e trash da fare il giro e diventare un capolavoro.
Titolo: Re:Dal controller alla cinepresa: virtù e drammi del rapporto videogioco-film
Inserito da: Turrican3 il 6 Marzo, 2020, 19:41:48
Alla domanda del buon Arren sarei tentato di rispondere... boh!? :D

Espando un po' il concetto.

Devo dire che con gli anni la mia sensibilità in tema di commistione cinema/videogioco è cambiata tantissimo, un tempo (che a naso temo misurabile ormai in decenni!) ero decisamente più tollerante di oggi alle velleità cinematografiche, spesso neppure tanto velate, da parte di svariati creatori di videogiochi. E del resto nel profilo Twitter ho piazzato, in maniera per nulla casuale, un laconico "Not a fan of story-driven videogames". :asd:

Ma lasciando da parte i miei gusti in materia... di primo acchito la maggior parte dei titoli che hanno una forte componente narrativa sono parecchio longevi! Un bel lavoro di scrematura (bene o male è lecito immaginare si starebbe tra i 90 e i 120 minuti) potrebbe paradossalmente - ma neppure più di tanto - aiutare spazzando via tutti i riempitivi che spesso ammorbano inutilmente il povero utente. Ma può valere anche l'esatto opposto: giochi in cui la storia è poco più di un pretesto se non pressochè del tutto assente, ma con dei personaggi che si prestano potenzialmente a (quasi) qualsiasi tipo di rielaborazione potrebbero trovare nel grande schermo un motivo di esistere.

D'altro canto nonostante la mia (recente) idiosincrasia per i titoli con una spiccata parte "passiva" ritengo di averne giocati abbastanza per dire che la qualità media non è che sia particolarmente esaltante. Ed in questi casi è lecito domandarsi cosa mai possa venir fuori di buono...

Ecco quindi il mio "boh". :bua:
Titolo: Re:Dal controller alla cinepresa: virtù e drammi del rapporto videogioco-film
Inserito da: Rh_negativo il 6 Marzo, 2020, 22:11:11
I media si contaminano ed inseguono l'un l'altro da sempre, ed è qualcosa che ho sempre trovato positivo in linea di massima.
Alcuni concetti sono facilmente trasportabili su altri media.
The Witcher era una serie di romanzi prima di tutto...
Se hai una buona storia ed una buona capacità di raccontarla puoi farne un buon film, una buona serie, un buon gioco (e il valore del gioco spesso non è definibile solo dal "gameplay" ma appunto da tutta l'opera nel suo insieme, alcuni titoli si reggono solo sulla trama, o sulla narrazione o sull'atmosfera... non per questo sono migliori o peggiori di quelli basati sul gameplay, il divertimento, il conivolgimento... semplicmente sono opere che toccano corde diverse).

Siamo così fan di qualcosa da volerlo vedere ovunque?
No, io personalmente sono il contrario.
Se sono appassionato di qualcosa e lo vedo trasportato su un media diverso (e solitamente più mainstream) mi sale lo snobbismo :|
Se ho particolarmente amato un libro quel libro è mio e solo mio!! se vedo che ne fanno un film che sarà visto da milioni di bimbiminkia mi prende malissimo :|
Stessa cosa se vedo che fanno un film sulla mia band preferita, o una serie su un gioco... ho il terrore che ne rovineranno l'immagine e che portandolo al "grande pubblico" sarà un po' meno "mio".
Lo trovo quasi un sacrilegio, una profanazione in certi casi...


Detto questo da videogioco a serie Tv funzionerà sempre meglio che da videogioco a film (e nel 99% dei casi da libro a film) per un motivo molto semplice: i tempi narrativi.
Un gioco o un libro possono durare parecchie ore, prendersi tutto il tempo del mondo, indugiare e sottolineare quello che vogliono.
90/120 minuti di film no.
Abituatomi ormai a certi media a me i film sembrano quasi tutti girati il fast forward ormai :|
Quindi una serie già si avvicina un po' di più... (premesso che serve un inizio e una fine e non non una sfilza di season con cliffhanger finale sperando rinnovino per la serie dopo allungando il brodo).
Titolo: Re:Dal controller alla cinepresa: virtù e drammi del rapporto videogioco-film
Inserito da: Bombainnescata il 7 Marzo, 2020, 07:43:58
Io ricordo di aver letto, il libro tratto dal tie-in di Mario Bros se per quello :lol:
Titolo: Re:Dal controller alla cinepresa: virtù e drammi del rapporto videogioco-film
Inserito da: Rh_negativo il 7 Marzo, 2020, 09:54:29
Citazione di: Bombainnescata il  7 Marzo, 2020, 07:43:58
Io ricordo di aver letto, il libro tratto dal tie-in di Mario Bros se per quello :lol:

Chi li finanzia è complice!!  :hihi:
Titolo: Re:Dal controller alla cinepresa: virtù e drammi del rapporto videogioco-film
Inserito da: laikacomehome il 7 Marzo, 2020, 10:44:56


Citazione di: Rh_negativo il  6 Marzo, 2020, 22:11:11

No, io personalmente sono il contrario.
Se sono appassionato di qualcosa e lo vedo trasportato su un media diverso (e solitamente più mainstream) mi sale lo snobbismo :|
Se ho particolarmente amato un libro quel libro è mio e solo mio!! se vedo che ne fanno un film che sarà visto da milioni di bimbiminkia mi prende malissimo :|
Stessa cosa se vedo che fanno un film sulla mia band preferita, o una serie su un gioco... ho il terrore che ne rovineranno l'immagine e che portandolo al "grande pubblico" sarà un po' meno "mio".
Lo trovo quasi un sacrilegio, una profanazione in certi casi...




Elitarista. :sisi:
Titolo: Re:Dal controller alla cinepresa: virtù e drammi del rapporto videogioco-film
Inserito da: Rh_negativo il 7 Marzo, 2020, 11:17:02
Citazione di: laikacomehome il  7 Marzo, 2020, 10:44:56

Elitarista. :sisi:

Assolutamente :|

Come tutti gli appassionati.
C’è poco da fingere il contrario.
Chi non ha mai guardato ghignando l’amico che va a vedere il cinepanettone, ascolta i back street boys o legge i libri di Fabio Volo e Moccia?
Ammettiamolo :|
Se sei appassionato di qualcosa sotto sotto nella parte più oscura della tua anima si insinua il pensiero che la “massa”di quella cosa non ci capisce niente :|
L’appassionato è snob :sisi:
Titolo: Re:Dal controller alla cinepresa: virtù e drammi del rapporto videogioco-film
Inserito da: Nessark il 7 Marzo, 2020, 12:43:31
Non mi toccate il film di Super Mario Bros. È una pellicola incompresa la cui unica colpa è quella di avere un'ombra troppo grande, quella di Mario, che ha sempre incombuto sulla sua testa.
Se ci si astrae dal pensiero "è un film di Super Mario Bros" (difficile, anzi quasi impossibile) e lo si pensa come un film cyber-diesel-punk... non è male. Anzi, è proprio bello.
Certo, sul finale perde un po', ma considerato che durante la produzione è successo il finimondo, direi che va bene. :D

Citazione di: Rh_negativo il  7 Marzo, 2020, 11:17:02Se sei appassionato di qualcosa sotto sotto nella parte più oscura della tua anima si insinua il pensiero che la "massa"di quella cosa non ci capisce niente :|
L'appassionato è snob :sisi:

Concordo. L'appassionato è snob, iperprotettivo, diffidente verso tutti gli altri "appassionati". È sempre stato così.
Titolo: Re:Dal controller alla cinepresa: virtù e drammi del rapporto videogioco-film
Inserito da: Ryunam (aka Arren) il 7 Marzo, 2020, 13:05:54
Citazione di: Rh_negativo il  6 Marzo, 2020, 22:11:11
Siamo così fan di qualcosa da volerlo vedere ovunque?
No, io personalmente sono il contrario.
Se sono appassionato di qualcosa e lo vedo trasportato su un media diverso (e solitamente più mainstream) mi sale lo snobbismo :|
Se ho particolarmente amato un libro quel libro è mio e solo mio!! se vedo che ne fanno un film che sarà visto da milioni di bimbiminkia mi prende malissimo :|
Stessa cosa se vedo che fanno un film sulla mia band preferita, o una serie su un gioco... ho il terrore che ne rovineranno l'immagine e che portandolo al "grande pubblico" sarà un po' meno "mio".
Lo trovo quasi un sacrilegio, una profanazione in certi casi...

Quanto ti capisco! :sweat:
Per quanto infatti possa empatizzare con l'idea che l'apprezzamento verso una data opera induca al desiderio di vederne mille rivisitazioni - impulso che scatena anche la forsennata brama di remake - anche la mia reazione è completamente all'opposto.

Il fatto è che credo fortemente che ogni produzione dell'ingegno umano (di qualsiasi natura, che sia un videogioco, un film, un album musicale, un romanzo) viva inscindibilmente del suo tempo, del contesto socio-culturale che l'ha partorita, della sua lingua e del suo formato. Senza scomodare Aristotele e il sinolo di forma e materia, in fondo si ama qualcosa perché quest'ultima si distingue dalla totalità in funzione di ogni sua parte, compresa la modalità con cui si manifesta. Alla fine è questo il motivo sostanziale della mia reticenza verso le trasposizioni da un mezzo all'altro: c'è sempre una sottrazione, una perdita dell'unicità che aveva alimentato il gradimento iniziale.

Citazione di: Turrican3 il  6 Marzo, 2020, 19:41:48
E del resto nel profilo Twitter ho piazzato, in maniera per nulla casuale, un laconico "Not a fan of story-driven videogames". :asd:

Spero tu riesca a sentire il suono degli applausi scroscianti che ti sto dedicando per quest'affermazione. :asd:

Citazione di: Turrican3 il  6 Marzo, 2020, 19:41:48
Ma lasciando da parte i miei gusti in materia... di primo acchito la maggior parte dei titoli che hanno una forte componente narrativa sono parecchio longevi! Un bel lavoro di scrematura (bene o male è lecito immaginare si starebbe tra i 90 e i 120 minuti) potrebbe paradossalmente - ma neppure più di tanto - aiutare spazzando via tutti i riempitivi che spesso ammorbano inutilmente il povero utente.

Guarda, anche secondo me uno degli aspetti più tediosi di questa deriva filmica del videogioco è la quantità soverchia di espedienti che vengono piazzati appositamente per colmare i vuoti. Si tratta di artifici che non apportano alcun beneficio all'interazione pura. Quante volte nei titoli a tripla A, come vengono definiti spesso e volentieri, ci si ritrova a dover camminare improvvisamente come una tartaruga perché il registone di turno ha deciso che "eh no, ti devi ascoltare necessariamente quel dialogo? E te lo devi sorbire categoricamente nei tempi definiti e con l'inquadratura giusta - non sia mai che nel frattempo la tua corsa possa risparmiarti di ascoltare l'ennesima trita battuta o permetterti di esplorare oltre i limiti della mappa!"

Ma i vari sviluppatori che seguono questa corrente (vedasi ancora una volta Naughty Dog, ma anche gli altri studi occidentali sotto l'egida Sony, o lo stesso Kojima con MGS e Death Stranding) non farebbero meglio a girare un film per soddisfare queste velleità?  :sweat:

Citazione di: laikacomehome il  6 Marzo, 2020, 17:43:05
Occhio che di The Witcher hanno adattato la prima raccolta di racconti, non certo il videogioco.

A riguardo di quest'ultimo, l'adattamento in film è molto complesso per via di un motivo in particolare: l'impossibilità di trasporre l'interazione del Videogiocatore, che a differenza delle altre arti visive ha una funzione non di mera interpretazione bensì di creazione.
Quando giochiamo, effettuiamo un transfer della nostra personalità nell'avatar; tale transfer non è assolutamente replicabile perché peculiare e altamente orientato dal singolo punto di vista.

Giustissima correzione per The Witcher, era se non altro un riferimento a una produzione contemporanea caratterizzata da una correlazione anche solo trasversale con il videogioco.

Sono decisamente d'accordo sulla difficoltà di replicare questo rapporto intrinseco di transfer. Nel videogioco c'è una componente immaginifica prorompente che interviene tra utente e oggetto fruito come una qualità creativa. Nei giochi più vecchi e rudimentali ad esempio da piccoli sostituivamo il dettaglio ancora grezzo dei pixel con la nostra fantasia, che ricamava ogni sorta di mondo sognante sulla base di quell'informazione visiva striminzita. I titoli moderni hanno un'estetica ben più articolata, è chiaro, ma rimane in un videogame l'insostituibilità del controllo, del movimento, del "manovrare cose su schermo".

Ecco perché prima sottolineavo come tutti questi adattamenti per me risultino sempre riduttivi. Per quanto il tentativo sia sorretto da buone intenzioni e risulti più o meno riuscito, viene meno a priori la caratteristica interattiva, che è qualificante, non secondaria.
Titolo: Re:Dal controller alla cinepresa: virtù e drammi del rapporto videogioco-film
Inserito da: Rh_negativo il 7 Marzo, 2020, 14:11:40
Citazione di: Nessark il  7 Marzo, 2020, 12:43:31
Non mi toccate il film di Super Mario Bros.

Tranquillo.
Manco con un bastone :sisi:

:D :birrra:

Citazione di: Arren il  7 Marzo, 2020, 13:05:54
Quanto ti capisco! :sweat:
Per quanto infatti possa empatizzare con l'idea che l'apprezzamento verso una data opera induca al desiderio di vederne mille rivisitazioni - impulso che scatena anche la forsennata brama di remake - anche la mia reazione è completamente all'opposto.

Il fatto è che credo fortemente che ogni produzione dell'ingegno umano (di qualsiasi natura, che sia un videogioco, un film, un album musicale, un romanzo) viva inscindibilmente del suo tempo, del contesto socio-culturale che l'ha partorita, della sua lingua e del suo formato. Senza scomodare Aristotele e il sinolo di forma e materia, in fondo si ama qualcosa perché quest'ultima si distingue dalla totalità in funzione di ogni sua parte, compresa la modalità con cui si manifesta. Alla fine è questo il motivo sostanziale della mia reticenza verso le trasposizioni da un mezzo all'altro: c'è sempre una sottrazione, una perdita dell'unicità che aveva alimentato il gradimento iniziale.

Verissimo.
Ci si scontra sempre con la necessità di "adattare" l'opera ad un media diverso, il che ne cambia necessariamente il linguaggio...
Titolo: Re:Dal controller alla cinepresa: virtù e drammi del rapporto videogioco-film
Inserito da: laikacomehome il 7 Marzo, 2020, 15:57:48
Citazione di: Rh_negativo il  7 Marzo, 2020, 11:17:02
Assolutamente :|

Come tutti gli appassionati.
C'è poco da fingere il contrario.
Chi non ha mai guardato ghignando l'amico che va a vedere il cinepanettone, ascolta i back street boys o legge i libri di Fabio Volo e Moccia?
Ammettiamolo :|
Se sei appassionato di qualcosa sotto sotto nella parte più oscura della tua anima si insinua il pensiero che la "massa"di quella cosa non ci capisce niente :|
L'appassionato è snob :sisi:
Ti devo dire la verità, mai avuto questo problema (libero di non credermi).
Al contrario invece ho sempre sofferto i due antipodi: chi è così appassionato da diventare il difensore finale di quel prodotto e spesso umiliare i neofiti oppure il neofita che, appena entrato nella community di appassionati, discute con una sicumera invidiabile di argomenti sui quali ci sono dibattiti in corso da anni.
Titolo: Re:Dal controller alla cinepresa: virtù e drammi del rapporto videogioco-film
Inserito da: laikacomehome il 7 Marzo, 2020, 16:01:17
Citazione di: Arren il  7 Marzo, 2020, 13:05:54
viene meno a priori la caratteristica interattiva, che è qualificante, non secondaria.

Assolutamente d'accordo. Ma proprio assai.
Diciamo che io su TLOU di HBO avverto buone vibrazioni per varie ragioni: si tratta di un titolo in cui la componente narrativa in senso "secolare" del termine è preponderante sul resto, la forma televisiva è strutturalmente più adatta a replicare il ritmo dilatato dei fatti all'interno dei videogiochi e, soprattutto, è in mano alle persone giuste (HBO e Mazin).


Chiedo scusa per il doppio, sto facendo casino con i quote.
Titolo: Re:Dal controller alla cinepresa: virtù e drammi del rapporto videogioco-film
Inserito da: 3cod3 il 7 Marzo, 2020, 20:31:25
Citazione di: Rh_negativo il  7 Marzo, 2020, 11:17:02
Assolutamente :|

Come tutti gli appassionati.
C'è poco da fingere il contrario.
Chi non ha mai guardato ghignando l'amico che va a vedere il cinepanettone, ascolta i back street boys o legge i libri di Fabio Volo e Moccia?
Ammettiamolo :|
Se sei appassionato di qualcosa sotto sotto nella parte più oscura della tua anima si insinua il pensiero che la "massa"di quella cosa non ci capisce niente :|
L'appassionato è snob :sisi:

La verità.
Nient'altro che la verità.
Titolo: Re:Dal controller alla cinepresa: virtù e drammi del rapporto videogioco-film
Inserito da: Elendil il 7 Marzo, 2020, 22:57:08
Citazione di: Turrican3 il  6 Marzo, 2020, 19:41:48
Devo dire che con gli anni la mia sensibilità in tema di commistione cinema/videogioco è cambiata tantissimo, un tempo (che a naso temo misurabile ormai in decenni!) ero decisamente più tollerante di oggi alle velleità cinematografiche, spesso neppure tanto velate, da parte di svariati creatori di videogiochi. E del resto nel profilo Twitter ho piazzato, in maniera per nulla casuale, un laconico "Not a fan of story-driven videogames". :asd:

Aspetta però. Io detesto le velleità cinematografiche di svariati creatori di vg. Ma c'è anche chi riesce a fare "story-driven videogames" sul serio e non "videogames ruined by very long boring cutscenes" usando le caratteristiche proprie del mezzo. Quella, è roba buona.
Titolo: Re:Dal controller alla cinepresa: virtù e drammi del rapporto videogioco-film
Inserito da: Turrican3 il 9 Marzo, 2020, 12:20:46
Citazione di: Rh_negativo il  7 Marzo, 2020, 11:17:02Se sei appassionato di qualcosa sotto sotto nella parte più oscura della tua anima si insinua il pensiero che la "massa"di quella cosa non ci capisce niente :|
L'appassionato è snob :sisi:

Hmm... onestamente nella maggior parte dei casi è un sentimento che provo nei confronti dei cosiddetti "incompresi".

In tempi recenti la parte del leone la fa con grande distacco e senza il minimo dubbio il wiimote, al cui cospetto gli ettolitri di fiele versati sul Kinect sono una carezzina. :asd:

Citazione di: Arren il  7 Marzo, 2020, 13:05:54Spero tu riesca a sentire il suono degli applausi scroscianti che ti sto dedicando per quest'affermazione.

Forte e chiaro. :asd:

Citazione di: Elendil il  7 Marzo, 2020, 22:57:08Ma c'è anche chi riesce a fare "story-driven videogames" sul serio e non "videogames ruined by very long boring cutscenes" usando le caratteristiche proprie del mezzo. Quella, è roba buona.

Qualche esempio? :hmm:
Titolo: Re:Dal controller alla cinepresa: virtù e drammi del rapporto videogioco-film
Inserito da: Elendil il 9 Marzo, 2020, 12:50:19
Citazione di: Turrican3 il  9 Marzo, 2020, 12:20:46
Qualche esempio? :hmm:

Half-Life 2, Soma, Return of The Obra Dinn, Portal 2, Outer Wilds.
Titolo: Re:Dal controller alla cinepresa: virtù e drammi del rapporto videogioco-film
Inserito da: laikacomehome il 9 Marzo, 2020, 12:54:25
Io apprezzo anche una narrazione cinematografica, non lo vedo come un malus.
Titolo: Re:Dal controller alla cinepresa: virtù e drammi del rapporto videogioco-film
Inserito da: Turrican3 il 9 Marzo, 2020, 13:14:48
Citazione di: Elendil il  9 Marzo, 2020, 12:50:19Half-Life 2, Soma, Return of The Obra Dinn, Portal 2, Outer Wilds.

Ok credo di aver capito (di quelli ad oggi ne ho completato uno e giochicchiato un altro) a cosa ti riferisci. :sisi:

Citazione di: laikacomehome il  9 Marzo, 2020, 12:54:25Io apprezzo anche una narrazione cinematografica, non lo vedo come un malus.

Premessa la già citata e (relativamente) recente personale insofferenza, nel mio caso devo dire che spesso fa davvero tanto il rapporto tra giocato e non giocato.

Una parte "attiva" eccessivamente spezzettata, oppure sequenze che si avvicinano in maniera fin troppo pericolosa a dei cortometraggi è facile mi indispongano parecchio.

Ovvio che siano pur sempre tutte considerazioni / soglie variabili da persona a persona.

Sono fermamente convinto però che il vantaggio che nessuna opera cinematografica ha (e presumibilmente mai potrà avere), quello dell'interazione complessa, debba rimanere centrale: preferisco dei prodotti che esaltino questa caratteristica... ma credo sia anche normale per uno come me "nato" videoludicamente in sala giochi, dove il massimo della NON-interattività erano al più i lasergame.

Blocco nascosto
In effetti vista da questa angolazione ancora non mi spiego come io abbia potuto apprezzare giochi che oggi ricordo con affetto ma che temo non toccherei più neppure con un bastone. :bua: :sweat:
[close]
Titolo: Re:Dal controller alla cinepresa: virtù e drammi del rapporto videogioco-film
Inserito da: Elendil il 9 Marzo, 2020, 14:46:55
Citazione di: laikacomehome il  9 Marzo, 2020, 12:54:25
Io apprezzo anche una narrazione cinematografica, non lo vedo come un malus.

Anche io, nei film.
Titolo: Re:Dal controller alla cinepresa: virtù e drammi del rapporto videogioco-film
Inserito da: Don G il 9 Marzo, 2020, 16:03:02
Citazione di: Elendil il  9 Marzo, 2020, 14:46:55
Anche io, nei film.

:hihi:
Titolo: Re:Dal controller alla cinepresa: virtù e drammi del rapporto videogioco-film
Inserito da: laikacomehome il 9 Marzo, 2020, 16:08:16
No io questo discorso non l'ho mai capito.
L'utilizzo di uno strumento (il racconto cinematografico) non degrada la forma (videoludica) se nel prodotto il coefficiente di interazione esiste.
Bandersnatch è un videogioco.
Titolo: Re:Dal controller alla cinepresa: virtù e drammi del rapporto videogioco-film
Inserito da: 3cod3 il 9 Marzo, 2020, 16:32:57
Citazione di: Elendil il  9 Marzo, 2020, 14:46:55
Anche io, nei film.

Dipende come è usato.
Per me anche quelle di HL o bioshock o portal le considero cutscene, se si, puoi muoverti, ma poi devi comunque vedere cosa accade a schermo e aspettare.
Se un dialogo senza interazione me lo rendi più godibile con una cutscene simil-cinema mi sta bene. L'importante è che questo non si mangi il gioco.
E attenzione io sono di ampie vedute in questo senso, anche nei giochi quantic dream per me il cinema non si mangia il gioco, perchè ogni sequenza viene direttamente da una scelta interattiva. Mi fa cagare nei giochi Telltale invece, dove è tutta una cutscene e l'interazione è finta.
Titolo: Re:Dal controller alla cinepresa: virtù e drammi del rapporto videogioco-film
Inserito da: Elendil il 9 Marzo, 2020, 19:07:08
Citazione di: laikacomehome il  9 Marzo, 2020, 16:08:16
No io questo discorso non l'ho mai capito.
L'utilizzo di uno strumento (il racconto cinematografico) non degrada la forma (videoludica) se nel prodotto il coefficiente di interazione esiste.
Bandersnatch è un videogioco.

Parte con interazione - stacco - cutscene in terza persona - stacco - parte con interazione.

Questo per me uccide tutto. La sospensione dell'incredulità, l'immedesimazione, la partecipazione.

Altro sono le forme ibride con una loro identità - incluso Bandersnatch. Quanto sopra non ha identità.
Titolo: Re:Dal controller alla cinepresa: virtù e drammi del rapporto videogioco-film
Inserito da: Nessark il 1 Aprile, 2020, 11:25:12
Mi permetto di riportare questo topic in alto perché ho appena concluso un articolo a difesa del primo film tratto da un videogioco, che magari potrebbe interessarvi.
... lo so, lo so, sono insistente. Però quest'opera non merita tutto l'odio che ha ricevuto finora. :D

Super Mario Bros. - Apologia di una dimensione parallela: https://www.mobyflick.it/rubriche/rewind/super-mario-bros-1993/

Buona lettura! :D
Titolo: Re:Dal controller alla cinepresa: virtù e drammi del rapporto videogioco-film
Inserito da: Turrican3 il 1 Aprile, 2020, 15:28:59
Lettura gradevole, grazie.

Del film non posso dire nulla, non avendolo ancora visionato. Però ora sono curioso. :D