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[A+C] Jigoku Shoujo (Futakomori, Mitsuganae)

Aperto da Blasor, 24 Giugno, 2010, 01:18:11

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Blasor



Altra serie dello studio Deen di Higurashi no Naku Koro ni, da tempo volevo recuperarla ma la lunghezza non ne faceva un candidato leggero. Ho da poco concluso la terza e ultima serie, quindi sono qui a consigliare questo prodotto che, tra alti (tanti) e bassi (pochi), è dotato di un fascino che è peggio di una calamita.

Jigoku Shoujo è la prima serie di 26 episodi. Ci presenta le avventure di Ai Enma, giovane ragazza con una particolare vocazione. Stipulando un contratto con lei, attraverso la pratica pagina web, la si autorizza a portare all'inferno la persona da noi più odiata, con una contropartita: una volta giunta l'ora, anche l'anima di chi ha richiesto i suoi servigi verrà traghettata (letteralmente...) negli inferi.
Ogni puntata vede personaggi e situazioni diverse, persone buone o malvagie, corrette o di dubbia moralità, che finiscono puntualmente per chiamare in causa la nostra anti-eroina e i suoi assistenti. Giusto o sbagliato si confondono, il "peccato" impazza e alla fine anche Enma sarà costretta a fare i conti con i suoi, di peccati. Visivamente affascinante e dal comparto musicale potente, trova forza ma allo stesso tempo debolezza nella struttura autoconclusiva degli episodi. Mentre infatti è evidente il filo conduttore generale e la curiosità per ogni nuovo "caso" è sempre alta, ci sono ripetizioni di fondo che potrebbero infastidire i più (la modalità di stipulazione del contratto, anche se giunge ad un valore quasi rituale, non cambia praticamente mai, mentre alcuni casi finiscono per somigliarsi tra di loro). Valore aggiunto a partire dall'ottava puntata, l'introduzione di due nuovi personaggi, che si dimostreranno più importanti del previsto e che aumenteranno il fattore varietà della serie. Splendido arco finale, con un'ultima puntata di rara bellezza. Unico vero neo la puntata 20, la più "distesa", dato il clima pesante della serie, realizzata però in modo eccessivamente leggero e fanservice, tanto da risultare irritante.

Jigoku Shoujo Futakomori è la seconda serie, sempre di 26 episodi. E' nel complesso migliore della prima. Può contare infatti su un comparto visivo ancora più bello, maggiore varietà tra i singoli casi (mantenendo comunque la stessa struttura di "puntate autoconclusive" > "arco finale"), limbo morale ancora più fino e l'introduzione di un nuovo personaggio fisso che finisce presto per essere irrinunciabile. Stavolta è la decima puntata, la più distesa di turno, ad essere un piccolo capolavoro, ricca di citazioni e con una regia particolare. Forse Futakomori non potrà contare sulla stessa potenza dell'arco finale e dei flashback di Enma presenti nella prima serie, ma si difende bene con un arco finale comunque ben fatto e i flashback delle entità vicine alla nostra ragazzina infernale. Si sente la mancanza anche dei due personaggi introdotti nella prima serie, i quali comunque non sono completamente svaniti nel nulla...

Jigoku Shoujo Mitsuganae è la terza serie, con altri 26 episodi. E' la stagione più debole delle tre, nonostante abbia ancora qualcosa da dire, ma andiamo con ordine. Mitsuganae è senza dubbio il top delle tre serie sul piano visivo, con alcune scene disegnate e colorate veramente ad arte, mentre un calo per la colonna sonora, dotata di pochi brani veramente d'impatto al contrario delle prime due serie.
Il vero punto dolente, però, sono gli eventi narrati. Non ripetersi, arrivati alla terza trance di ventisei puntate, era praticamente impossibile. Bisogna rendere atto che che gli eventi non si copiano mai, le vere ripetizioni sono rappresentate semmai dai temi trattati che provocano a volte un senso di "già visto", a parte le solite graditissime eccezioni. Si potrebbe dividere la serie esattamente a metà, dato che nella tredicesima puntata c'è una svolta piuttosto importante, che rende tutte le puntate precedenti una specie di ponte tra la seconda stagione e questa. Questo ponte, che ha indubbie qualità come il top della fantasia della saga intera per quanto riguarda le punizioni ai malcapitati, risente di un andamento di trama meno interessante del solito, sia perchè la struttura autoconclusiva viene contaminata con un elemento onnipresente piuttosto debole nell'economia della serie, sia perchè lo stesso elemento circoscrive parecchio il raggio d'azione degli avvenimenti. La seconda parte è invece più classica, ma allo stesso tempo quella dove la storia ingrana veramente e scorre per bene, dove gli elementi conosciuti e quelli nuovi si affiancano rinnovando l'interesse, compreso l'elemento debole che prende parecchi punti e porta ad un arco finale come al solito nettamente superiore al resto. Con precisione quasi matematica si potrebbe anche tracciare una linea qualitativa, dato che la qualità stavolta non è uniforme come per le prime due serie. Le prime tre puntate, le precedenti e le successive tre rispetto alla metà (13, compresa), le ultime tre puntate sono le parti che tengono alta la reputazione della saga, con l'episodio 21 tipo bonus, che spicca isolato tra qualche deja-vu. Puntate capolavoro in Mitsuganae non ce ne sono, ma la 11 e la 12 sono sicuramente le più ispirate (la punizione della 12 è qualcosa di geniale :lol:).
Mitsuganae è nel complesso il filone più "colorato", contrapposto all'oscurità della prima serie che già nella seconda andava lentamente a scemare, ma nello stesso tempo il più "malsano", dato che quel poco di senso del "giusto" è andato bellamente a farsi friggere, la crudeltà sui disperati da eccezione è diventata la regola e spruzzate di yuri o persino yaoi non si fanno tanti problemi a fare capolino.


Volendo valutare tutta la saga nel complesso, senza dubbio le tre serie sono confezionate davvero bene. L'approccio per certi versi è una calamita, la struttura può non piacere ma oggettivamente sbava davvero poco e la caratterizzazione è esemplare. E' una serie nel complesso "faticosa", sia per la lunghezza, che non è aiutata dallo schema degli episodi, sia per i temi trattati, che offrono uno spaccato dei livelli più bassi raggiungibili dall'essere umano, senza di certo mettere di buon umore. Una saga che, volente o nolente, lascia il segno e stimola la riflessione. Non è cosa di tutti i giorni.
L'unico vero problema sono i plothole che spuntano di tanto in tanto, o per meglio dire quelle cose che sembra debbano essere spiegate alla fine di ogni serie ma che puntualmente rimangono così, soprattutto tra la seconda e la terza stagione. Paradossalmente, un buco renderebbe la terza serie priva di ragione di esistere, ma in nome del fandom passiamo oltre... :notooth:

Sensei

grazie mille per la recensione. Vista la lughezza e il genere che non è proprio dei miei preferiti l'ho sempre evitato, ma poichè ne parli bene cercherò di vedere almeno la prima serie e poi decidere se continuare.

:gogogo: :gogogo: :gogogo:

Blasor

Di nulla :) Devi anche valutare quanto sopporti serie con storie essenzialmente autoconclusive, sempre a parte gli ultimi episodi di ogni stagione.