News:

8 Luglio 2005: Gamers4um è finalmente un "vero" forum... da parte mia
un caloroso benvenuto a tutti i vecchi e nuovi iscritti!!
Turrican3

Menu principale

Abbiamo DAVVERO bisogno di un sequel l'anno?

Aperto da Turrican3, 10 Febbraio, 2010, 15:34:53

Discussione precedente - Discussione successiva

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questa discussione.

Turrican3

CitazioneUbisoft chief Yves Guillemot further outlined the publisher's strategy to focus on more regular releases for major franchise installments during a post-earnings release conference call.

One analyst wondered if Ubisoft was worried about the franchise fatigue that sometimes comes with frequent releases of a given series.

"Our goal is to increase [release frequency], and release games more often," Guillemot said. "If we can [release major franchise installments] more often, we don't think it will fatigue, but actually increase the visibility of those brands, and allow our customers to expect them more often."

He added, "...It's very important to come out with very high quality products each time you release, so we're working to make sure our teams have enough time to come out with those franchises with very high quality for those games."

"You will see more creativity, and more re-use of tools and engines that will be created," noted the long-time Ubisoft head.

http://www.gamasutra.com/view/news/27165/Ubisoft_Q3_Sales_Edge_Down_As_It_Ramps_Up_Big_Franchises.php

Ubisoft intende concentrarsi su una strategia che prevede il rilascio a intervalli regolari (e più frequenti) dei suoi franchise principali.

Chiaramente la citazione di Ubi è del tutto casuale, dal momento che sono innumerevoli le software house che con cadenza annuale (più o meno) sfornano il seguito dei propri brand più popolari.

Realizzare prodotti di qualità con un lasso di tempo ulteriormente ridotto tra un "episodio" e l'altro, come intende fare Ubi, può davvero servire a regalare maggiore visibilità (in senso positivo) a questi brand ed evitare la disaffezione dell'utenza/saturazione del mercato o si tratta di un clamoroso autogol?

Blasor

Citazione di: Turrican3 il 10 Febbraio, 2010, 15:34:53
Realizzare prodotti di qualità con un lasso di tempo ulteriormente ridotto tra un "episodio" e l'altro, come intende fare Ubi, può davvero servire a regalare maggiore visibilità (in senso positivo) a questi brand ed evitare la disaffezione dell'utenza/saturazione del mercato o si tratta di un clamoroso autogol?

Almeno su di me, è proprio la "disaffezione dell'utenza/saturazione" che hanno ottenuto e otterranno, Ubisoft in testa. Un conto è desiderare un seguito, un conto è prevedere che ci sarà con un margine di errore del 10%. Ci sono giochi e giochi ovviamente, non per tutti si può fare questo discorso, ma dal momento che la politica è in continua espansione...

Turrican3

Secondo me è proprio dura, anzi durissima, mettere in atto un approccio stile giochi sportivi (che meriterebbero un discorso a parte tra l'altro).

Prendiamo Call of Duty: da quel che leggo in giro (premesso che ho giocato un pochino il 2 e il 3, un po' di più il 4, alcuni minuti del 5, e ZERO del 6/MW2 quindi mi limito a riportare le opinioni più diffuse) il general consensus è che i migliori COD siano quelli sviluppati da Infinity Ward. Ora, IW ci mette due annetti per rilasciare un Call of Duty, quindi per poter rilasciare un episodio l'anno Activision ricorre allo stratagemma -se così si può dire- di alternare lo sviluppo della saga con i ragazzi di Treyarch.
Come detto sopra, sembrerebbe che il lavoro di questi ultimi non sia apprezzato tanto quanto quello di Infinity Ward.

Al che la considerazione più spontanea non può che essere: appare molto difficile che un team soltanto riesca a rilasciare un prodotto di altissimo livello con cadenza annuale.

Se questo è vero, e se il presupposto base (come è lecito supporre rientri negli intenti di Ubi) è quello di avere una certa omogeneità a livello qualitativo, le strade possibili sono due: 1. lasciare inalterata la forza lavoro ma ridurre i contenuti oppure 2. incrementare la forza lavoro per mantenere inalterati i contenuti. Mi sembrano entrambe soluzioni percorribili, ciascuna delle quali naturalmente ha i suoi pro e i suoi contro: ad esempio, assai banalmente, nel primo caso potremmo ritrovarci con dei tagli alla campagna single player o nel numero di mappe multiplayer, nel secondo caso il publisher potrebbe optare per un ritocco verso l'alto del prezzo di vendita. Il ventaglio di ipotesi naturalmente non si riduce a queste.

A livello puramente personale ritengo che due anni siano il minimo, ma proprio minimo minimo sindacale che deve intercorrere tra un gioco e il suo seguito, anche per quanto detto sopra.

Blasor

Citazione di: Turrican3 il 11 Febbraio, 2010, 11:21:47
Al che la considerazione più spontanea non può che essere: appare molto difficile che un team soltanto riesca a rilasciare un prodotto di altissimo livello con cadenza annuale.

Io credo proprio che questo sia il "discapito", l'altissimo livello intendo. Se davvero hanno intenzione di intraprendere una politica simile, è evidente che alla qualità vogliono anteporre la quantità e il guadagno massimizzato, quindi rifiniture, ottimizzazioni o anche idde rischiano di diventare merce rara.

E' pur vero che un percorso del genere presupporrebbe la condizione di lavorare a nuovi capitoli mentre si lavora ancora ad uno, che è un po' il modo in cui costruiscono le trilogie oggi. Non che sia così strano poi, se solo non avessero il pepe al culo (perdono il francesismo).