Quello che proprio non comprendo é la quarta scelta: riversarsi in rete sbraitando contro il gioco e la software house.
Questo è il bello ed il brutto della Rete.

Tuttavia rimango dell'idea che nel complesso questa sia semplicemente una minoranza che fa taaanto rumore (idem dicasi per tutte le questioni legate al boicottaggio annunciato) ma che all'atto pratico non influisce in alcun modo sui risultati commerciali.
Detto questo, il mio parere
in generale è che da consumatori abbiamo diritto ad un prodotto
ragionevolmente (non sono così ingenuo o folle da pretendere la perfezione assoluta, che forse neppure è ottenibile) rifinito al lancio.
PERO' per me è anche un po' colpa dell'utenza.
Nel senso che porcaccia la miseria, quanti giochi "rotti" al lancio devi comprare prima di capire che forse, forse, sganciare 60-70€ in cambio di prodotti che richiedono palesemente altri 3-6 mesi di lavoro non è proprio una grande idea. Ma soprattutto, questo non offre alcun incentivo a chi di dovere nel far meglio la volta successiva, anzi gli si fa capire nella maniera più esplicita possibile che si è disposti ad accettare di tutto, e questo secondo me non va per niente bene.
Ecco, quando un editore (alla fine sono loro che decidono, non me la prendo tanto con gli sviluppatori, poracci) va ad inanellare una sfilza di prodotti che sistematicamente hanno determinate, ahem,
caratteristiche negative, a quel punto secondo me gli acquirenti se la vanno proprio a cercare.
Io capisco l'hype, capisco tutto, però al giorno d'oggi ci sono millemila modi* per acquistare in maniera consapevole. Se non ne approfittiamo...
* = a scanso di equivoci, mi riferisco a fonti attendibili ed autorevoli, non alle balle o peggio ancora agli odiatori seriali in malafede che (ahimè) fanno girare informazioni distorte alla velocità della luce