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Turrican3

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Fra mille e mille anni

Aperto da Rot!, 4 Giugno, 2020, 13:23:15

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Rot!

Mi sono imbattuto in questa fiaba (?) di Hans Christian Andersen.

CitazioneFra mille e mille anni

Certo, tra mille e mille anni arriveranno sulle ali del vapore, a volo, attraversando l'oceano! I giovani abitanti dell'America visiteranno la vecchia Europa. Verranno a vedere i monumenti e le località ormai in rovina, così come noi ora siamo attratti dalle bellezze disgregate dell'Asia meridionale.
Tra mille e mille anni arriveranno!
Il Tamigi, il Danubio, il Reno scorrono ancora, la cima del Monte Bianco è ancora innevata, l'aurora boreale brilla sui paesi del Nord, ma le generazioni, una dopo l'altra, sono diventate polvere, le schiere dei potenti del momento sono dimenticate, come coloro che ora dormono sulle alture, dove il ricco mugnaio, che possiede quel terreno, ha costruito una panca per sedersi a guardare il vasto e ondulato campo di grano.
«In Europa!» si sente dire presso i giovani americani «verso la terra dei padri, la bella terra dei ricordi e della fantasia, l'Europa!»
La nave aerea arriva, è piena di viaggiatori, dato che il viaggio è più veloce che per mare; il filo elettromagnetico che passa sotto l'oceano ha già telegrafato quante persone costituiscono la carovana aerea. L'Europa già si vede, sono le coste dell'Irlanda, ma i passeggeri dormono ancora; si sveglieranno solo quando saranno sull'Inghilterra; toccheranno la terra d'Europa nel paese di Shakespeare, come la chiamano i figli dello spirito, il paese della politica e delle macchine la chiamano gli altri.
Per un giorno intero vi si fermeranno; è il tempo che questa generazione frettolosa può dedicare alla grande Inghilterra e alla Scozia.
Poi proseguono attraverso il tunnel sotto la Manica verso la Francia, terra di Carlo Magno e di Napoleone. Viene nominato Molière gli eruditi parlano delle scuole classica e romantica che risalgono al lontano passato, e si rallegrano per eroi, vati e scienziati che il nostro tempo non conosce, ma che nasceranno nel cratere d'Europa: Parigi.
La nave aerea vola sopra il paese da cui Colombo partì, dove nacque Cortez e dove Calderon cantò i suoi drammi con versi sonori; donne graziose con gli occhi neri abitano ancora le valli fiorite, canti antichissimi nominano ancora il Cid e l'Alhambra.
In volo si attraversa il mare fino all'Italia, dove si trovava l'antica e eterna Roma. Ora è cancellata completamente, la campagna è un deserto; della chiesa di San Pietro rimane un unico resto di muro, ma si dubita che sia autentico.
Poi in Grecia, per dormire una notte nel lussuoso albergo situato in cima all'Olimpo, tanto per esserci stati. Il viaggio prosegue per il Bosforo, dove ci si riposa qualche ora e si visita il luogo dove sorgeva Bisanzio; ora poveri pescatori gettano le reti là dove la leggenda racconta del giardino dell'Harem al tempo dei turchi.
Si passa in volo sopra le rovine di meravigliose città che sorgevano lungo il vigoroso Danubio, città che il nostro tempo non conosce; ogni tanto, sui luoghi pieni di ricordi, sui luoghi che sorgeranno e su quelli che il tempo farà apparire, ogni tanto la carovana aerea si abbassa per poi riprendere quota di nuovo.
Laggiù si trova la Germania, che una volta era solcata da una fittissima rete di ferrovie e di canali, il paese dove parlò Lutero, cantò Goethe e dove Mozart ai suoi tempi resse lo scettro della musica! Grandi nomi risplendono nella scienza e nell'arte, nomi che non conosciamo.
Un giorno di soggiorno in Germania e uno nei paesi del Nord, per visitare la patria di Orsted, quella di Linneo, e la Norvegia, terra di vecchi eroi e di una giovane generazione. L'Islanda viene visitata durante il viaggio di ritorno, e i geyser non sono più in ebollizione, il vulcano Hekla è spento, ma la robusta isola rocciosa resiste nel mare agitato, come una eterna lapide di pietra a ricordo delle saghe.
«In Europa c'è molto da vedere» dice il giovane americano. «Noi l'abbiamo visto in otto giorni, e si può fare benissimo, come anche il grande viaggiatore» e nomina una persona che appartiene al suo tempo «ha dimostrato nel suo famoso ìibvoEuropa, vista in 8 giorni.»


https://www.andersenstories.com/it/andersen_fiabe/pdf/fra_mille_e_mille_anni.pdf

Saluti

Turrican3


Bluforce

Mi è garbato leggere. Sembra scritta oggi :sisi:

L'errore dell'ultima riga è in verità:
«ha dimostrato nel suo famoso libro: Europa, vista in 8 giorni.»

maxam

Beh Andersen è quasi contemporaneo di Jules Verne che a sua volta ha scritto cose ben più futuristiche tradottesi poi in realtà.

Allo stesso sorprende la veggenza di alcuni scrittori di fantascienza del dopoguerra.

Rot!

Citazione di: maxam il  7 Giugno, 2020, 22:25:07
Beh Andersen è quasi contemporaneo di Jules Verne che a sua volta ha scritto cose ben più futuristiche tradottesi poi in realtà.

Allo stesso sorprende la veggenza di alcuni scrittori di fantascienza del dopoguerra.

Quello che mi colpisce e diverte e' un po' la rappresentazione puntualissima del turismo di massa (piaga ahime praticamente ineludibile, io ci casco dentro tutto intero per fortuna ho il culo pesante e il portafogli vuoto, cosi' viaggio poco), un po' l'idea che mi da sempre le vertigini del poco che rimarra', di quanto poco contiamo. E' un po' il sublime romantico, quella forma di mancamento che si prova di fronte allo spettacolo infinito della natura.
Grandi nomi risplendono, ma sono nomi che non conosciamo.

:-)

Saluti